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LO SFOGO DI NINO PRINCI

Il socio dell’US Catanzaro ospite di RadioForum ha spiegato i motivi di questa annata storta e guarda al futuro per non ripetere gli errori commessi.

Il consueto appuntamento settimanale con la trasmissione RadioForum, rinviata al martedì per la concomitante festività del 25 aprile, è stato incentrato sull’intervento di Nino Princi che ha conversato con Gennaro Amoruso, portavoce delle domande della tifoseria giallorossa, in merito a vari aspetti concernenti la Società che sta a cuore a tutti noi: l’US Catanzaro 1929.

Dopo le brevi annotazioni sulle due partite giocate nel corso della settimana cha abbiamo lasciato alle spalle, l’attenzione si è spostata per l’appunto sull’intervento telefonico di Nino Princi che ha gentilmente risposto all’invito di Radio Amica in Blu, intervento che ha assunto in taluni momenti i connotati di uno sfogo.

Nino Princi ha esordito esprimendo il proprio rammarico per una retrocessione drammaticamente delineatasi già nel mese di aprile, a circa un mese e mezzo dal termine del campionato di serie B, e si è detto dispiaciuto per la contestazione avviata nei suoi confronti, manifestando tuttavia l’intenzione di comprendere se si tratta di una contestazione a livello sportivo o di una contestazione a livello personale, nel qual caso potrebbe prendere in considerazione l’eventualità di un suo ritiro dalla Società. Ha comunque inteso sottolineare il fatto di aver ricevuto anche attestati di stima e che al momento è a tutti gli effetti socio dell’US. In considerazione del fatto che domani (oggi ndr) avrà luogo una riunione che verterà sul riassetto societario, nel corso della quale si affronterà il discorso relativo al futuro della Società, Nino Princi ha palesato l’intenzione di ripartire dagli errori commessi nel corso dell’attuale stagione, nel tentativo di non ripeterli.

Il principale errore riscontrato da Nino Princi riguarda il periodo immediatamente successivo all’esonero di Piero Braglia, nel corso del quale non sono state allontanate le tante, troppe, persone che remavano contro, come l’ex Direttore Generale e il Preparatore atletico. In una siffatta condizione ambientale, Gigi Cagni si è trovato a dover lavorare per due-tre mesi in una situazione di assoluta mancanza di tranquillità, con le conseguenze che tutto ciò ha comportato, e a tali “rematori” egli imputa le responsabilità della situazione che si è venuta a creare. “Avremmo costruito un buon gruppo e sono convinto che almeno due o tre squadre ce le saremmo lasciate alle spalle” afferma, mettendo in evidenza il fatto che dopo l’esonero di Gigi Cagni sono stati raccolti soltanto tre punti. Non se la sente tuttavia di sparare a zero contro Bolchi o altri, pur rimanendo convinto che con Cagni staremmo oggi lottando quantomeno per gli spareggi per la retrocessione e sicuramente non saremmo a questo punto già retrocessi.

Nel prosieguo della telefonata, Nino Princi afferma che la nostra attenta tifoseria è sempre stata al corrente dei problemi che imperversavano all’interno dello spogliatoio e che non è sicuramente sua intenzione schierarsi contro la tifoseria in quanto, in qualità di responsabile dell’area tecnica, egli si assume tutte le responsabilità. Responsabilità identificate principalmente nella mancata tempestiva emarginazione di chi remava contro, visto che la spaccatura tra i “vecchi” e i “nuovi” ha praticamente distrutto il giocattolo. Nel mese di dicembre c’erano infatti sei-sette giocatori che non ascoltavano Cagni, mentre quelli rimasti dopo il mercato di gennaio erano giocatori voluti dall’allenatore. A quel punto si è fatto benissimo contro la Triestina e malissimo contro il Catania e pertanto, a causa anche della poca fortuna che ci ha accompagnato, l’ambiente è diventato tesissimo e non c’è stata alternativa all’esonero di Cagni.

A questo punto Nino Princi svela anche alcuni altarini. Da una sua conversazione con Mario Alfieri è venuto fuori che all’inizio del campionato solo quattro giocatori volevano Piero Braglia come allenatore, e che ogni sera si tenevano riunioni “informali” contro l’allenatore dell’epoca. Lo stesso Piero Braglia ha rivelato a Nino Princi, in un incontro svoltosi circa una settimana fa e concernente questioni contrattuali, che c’erano due gruppi schierati l’uno in favore di Pasquale Lo Giudice e l’altro in favore di Gianni Improta. E nonostante ciò, ancora oggi si deve assistere al teatrino di persone che conoscono tutti questi retroscena e che vanno in televisione per affermare l’esatto contrario. In ogni caso, il socio dell’US Catanzaro ci tiene ad evidenziare il fatto che i problemi esistevano già dall’anno scorso e che, benché sia facile asserire oggi che i problemi esistevano già, essi si sono manifestati nella loro interezza durante il ritiro di Nocera Umbra al quale egli non ha potuto essere presente. Ritiene infatti che non fosse utile andare in ritiro nella cittadina umbra per affrontare squadre di dilettanti, quando rimanendo in zona (in Calabria ndr) si sarebbe potuto avere un miglior quadro della situazione.

Alla sollecitazione di Gennaro Amoruso in merito all’evidente necessità di assumere un Direttore Generale, considerata anche l’impossibilità di Nino Princi di seguire costantemente il Catanzaro a causa dei suoi impegni imprenditoriali, l’interessato risponde che egli aveva già proposto a settembre la figura di un Direttore Generale con esperienza nei campionati professionistici in quanto un Direttore Generale inattivo avrebbe potuto causare danni, ma che all’epoca la posizione di Gianni Improta era ancora tutta da chiarire. Un Direttore Generale all’altezza può infatti portare esperienza, organizzazione e costruire un settore giovanile che possa in due anni far maturare elementi da far giocare nella prima squadra. Egli lamenta inoltre il fatto che nel mese di luglio non c’è praticamente stata nessuna operazione di mercato in uscita, laddove nel mese di gennaio, sotto la sua gestione, ne sono state realizzate dieci. “Il Catanzaro presentava una situazione in cui la voce costi era affollatissima mentre la voce ricavi risultava mestamente spoglia” aggiunge con rammarico Nino Princi, il quale lamenta inoltre il fatto che al momento non è semplice reperire un Direttore Generale in quanto sono tutti impegnati, ma che nonostante ciò la Società sta attivamente lavorando a tal proposito.

“E con Gabriele Martino, oggi alla Lazio, cosa è successo?” incalza Gennaro Amoruso.

“Gabriele Martino era disponibile esattamente prima della partita con il Catania in casa” risponde Nino Princi “ne abbiamo parlato in società, anche se io nutro il dubbio che non fosse gradito alla piazza. Era pertanto allora disponibile, oggi però non so quali possano essere le sue intenzioni. In ogni caso dall’anno prossimo bisogna cercare di avviare un programma quinquennale perché se non c’è un telaio ben definito, non si va da nessuna parte. I quattordici anni di serie C li abbiamo pagati tutti quest’anno” conclude Nino Princi.

La seguente domanda posta da Gennaro Amoruso riguarda un personaggio dell’anno scorso che, a dire di molti, se fosse stato ancora presente all’interno dell’organigramma della Società giallorossa avrebbe potuto aiutarla a risollevare le sorti della squadra.

Nino Princi si trincera dietro un “con i se e con i ma non si va da nessuna parte” aggiungendo che l’US Catanzaro si è presentato ai nastri di partenza del campionato di serie B con bilanci doppi rispetto a quelli dell’Arezzo e addirittura quadrupli rispetto a quelli del Crotone e del Cesena (le tre squadre promosse l’anno scorso dalla serie C alla serie B insieme al Catanzaro ndr) e che la Società si è ritrovata con la palla al piede dei contratti. “In ogni caso lasciamo da parte i se e i ma” prosegue “io sono entrato nella Società quando si era praticamente retrocessi a causa delle vicende giudiziarie.”

Nella seconda parte dell’intervento telefonico di Nino Princi si affronta il tema della ricostruzione: “da dove cominciare?” è la domanda del nostro interlocutore.

“Dal Direttore Generale innanzitutto, poi bisogna identificare un allenatore che abbia voglia di sposare un progetto a lungo termine e infine, quanto all’aspetto tecnico, vedere chi riconfermare. Vogliamo solo giocatori che abbiano voglia di rivalsa” è la risposta. Si arriva in tal guisa alla delicata questione di Nicola Ascoli, un giocatore che tutta la piazza vorrebbe vedere riconfermato. Qui si avverte una punta di amarezza nelle parole del nostro ospite telefonico, il quale afferma che la Società aveva proposto a Nicola Ascoli un prolungamento del contratto sin dal momento del suo infortunio, prolungamento che a tutt’oggi è lettera morta a causa dei continui rinvii inoltrati dal procuratore del giocatore. In ogni caso Nino Princi lancia un appello ai tifosi giallorossa chiedendo loro, o meglio chiedendoci, di dar fede alle parole della Società piuttosto che a quelle dei giocatori, in quanto i giocatori cambiano facilmente maglia.

Si passa a questo punto all’aspetto prettamente societario, le indicazioni di Nino Princi sono chiare. Afferma che il Presidente ridisegnerà i ruoli in base alle competenze, e pertanto egli non sa se continuerà a fare l’operatore di mercato o meno, e che sicuramente non ci sarà nessuna ridistribuzione delle quote. Verrà mantenuto l’attuale assetto societario, del quale egli detiene il 23% delle quote. Pur tuttavia, Nino Princi afferma che qualora qualcuno fosse interessato ad entrare nella Società le porte non verranno chiuse in faccia a nessuno, ma al momento non c’è nessuno che sta bussando alla porta di via Lombardi.

La conclusione credo che vada riportata interamente attraverso le virgolettature del discorso diretto.

Gennaro Amoruso: “C’è una contestazione in atto, e secondo me andrà avanti per tutto l’anno in corso e durante il ritiro del prossimo anno…”

Nino Princi: “A cosa mira questa contestazione? Vogliono che io me ne vada definitivamente o che mi ritiri dall’area tecnica)”

Gennaro Amoruso: “Non sarebbe positivo un confronto?”

Nino Princi: “Io sono disponibile. Per la prossima stagione bisogna comunque camminare tutti insieme.”

Gennaro Amoruso: “Quali passi può fare lei? Come affronterà la contestazione?”

Nino Princi: “Domani ci sarà una riunione societaria. Ci sono impegni che abbiamo assunto in tre e che dobbiamo rispettare. Comunque se mi rendo conto che la contestazione è a livello personale potrei abbandonare per rispetto nei confronti di tutti.”

Gennaro Amoruso: “Per favore, le chiediamo dignità durante queste ultime giornate di campionato.”

Nino Princi: “Io ero ad Arezzo, io sono il primo a volere la dignità e siamo i primi a chiedere ai giocatori il massimo impegno. Ci sono quattro partite casalinghe nelle quali possiamo cercare di ottenere il massimo. Come Società ci teniamo in questi ultimi quattro turni casalinghi a dare il massimo, ma anche fuori cercheremo di dare il massimo.”

Gennaro Amoruso: “Cosa devono fare i media il prossimo anno per il Catanzaro?”

Nino Princi: “Stare vicini al Catanzaro, qualsiasi sia la Società e qualsiasi siano i risultati. Un ultimo consiglio per i tifosi: seguite la linea societaria e non quella dei giocatori, altrimenti loro possono creare problemi, ed in ogni caso guardano sempre ai loro interessi.”

Gene Froio

Autore

Paolo Spinoso

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