Avversario di turno

Bellotto a Vicenza per risolvere il rebus salvezza

Il Catanzaro ha l’obbligo di vendicare la batosta del “Menti”

Il Vicenza per centrare la salvezza, il Catanzaro per l’onore e per
vendicare lo 0-5 dell’andata. Una partita senza troppi significati,
originariamente programmata in posticipo e tornata al
sabato sera dopo la rivoluzione dei calendari imposta dalla morte del Papa.
Proprio la gara d’andata al “Menti” segnò
l’inizio della fine di questa stagione balorda per il
Catanzaro
: una sconfitta pesante, arrivata senza una pur minima reazione
d’orgoglio, che mise sul piede di guerra la tifoseria. Orgoglio che va
ritrovato per evitare altre pesanti umiliazioni ad una tifoseria che si
appresta a vivere gli ultimi scampoli di serie B.

IL CAMPIONATO – Il Vicenza arriva
a Catanzaro navigando in acque abbastanza agitate. Una solo
vittoria
nelle ultime sette gare, un pari interno e due secche sconfitte
nelle ultime tre partite. I due derby persi a Venezia e a Treviso hanno
convinto la proprietà al cambio d’allenatore. Via il vicentino Viscidi, mai convincente nel corso della
stagione, è arrivato Gianfranco Bellotto, 55
anni, padovano di Camposampiero, disoccupato dopo la
salvezza fallita l’anno scorso a Modena. Viscidi paga un rendimento
incostante, una stagione dagli alti e bassi clamorosi. Un rullo compressore tra
le familiari mura del “Menti” (nove vittorie e cinque pareggi in
sedici partite), un barca alla deriva in trasferta
(dodici sconfitte, una meno del derelitto Catanzaro). Questo il
Vicenza
fino a oggi. Un ruolino utile per una salvezza tranquilla (ma
non troppo) e tuttavia insufficiente per la società bianco-rossa. Il presidente
Cassingena – evidentemente – nutriva
speranze diverse, nonostante i movimenti estivi e il mercato di riparazione di
gennaio non avessero stimolato particolarmente la fantasia dei tifosi. La
riconferma del duo delle meraviglie Schwoch-Margiotta
ha imposto un discreto sacrificio alla società veneta, ammaliata dalle
allettanti offerte di altre piazze. A gennaio, poi, solo movimenti di basso
profilo. Sono partite le due giovani punte Rantier e
De Martin, poco utilizzate, in cambio
dell’acquisto dalla Lucchese di Nodari, 22enne attaccante con un solo gol all’attivo
in rosso-nero in questa stagione. L’unico arrivo di un certo peso
è quello di Paolo Vanoli, ex terzino della
Fiorentina, richiamato in Italia dopo una stagione e mezza giocata in Scozia ai
Rangers di Glasgow. Un’esperienza affascinante,
ma poco fortunata durante questo campionato. Arrivato in condizioni di forma
precaria, Vanoli ha pian piano riacquisito confidenza
con il nostro calcio, fino a diventare un perno del Vicenza
di Viscidi, confermando anche la sua vena realizzativa
(già due gol per lui). All’esordio in serie B, invece, Emanuele Pesoli, messosi in luce col Vittoria in C1.

LA SQUADRA – La ricerca di un migliore equilibrio tra la
fase offensiva e quella difensiva è il primo obiettivo di Bellotto. Il 4-4-2 di Viscidi non
ha mai subito modifiche, se non per quanto riguarda gli uomini. Bellotto ha invece scelto all’esordio un 5-3-2 molto coperto, con l’inserimento di Pesoli come terzo centrale difensivo, accanto a Paganin e Fissore, con Vitiello e Vanoli confermati
sulle fasce. Nel centrocampo a tre la novità è Cristallini,
autore del gol contro l’Ascoli, come registra arretrato, fiancheggiato da
Biondini e Drascek (che ha sostituito
l’infortunato Moscardi) con Rigoni
spedito in panchina. Bonanni (sette gol per lui in
questa stagione) è stato spostato in attacco al fianco di Schwoch, con Margiotta in
panchina. Il cambio di modulo in base agli avversari è una delle
caratteristiche del nuovo Vicenza annunciata da Bellotto. Così, contro il Catanzaro,
il tecnico veneto potrebbe passare al 5-4-1, anche per sopperire a diverse
assenze. Squalificati Cristallini e Schwoch,
infortunato Vanoli, in dubbio Paganin
per una botta al ginocchio e Moscardi che è
tornato comunque ad aggregarsi al gruppo. In porta giocherà Sterchele. In difesa Vitiello
(terzino goleador, già cinque centri per lui) e Cherubini sulle fasce, i tre centrali dovrebbero essere Bolic,
Fissore e Pesoli con Paganin in panchina. A centrocampo i due mediani dovrebbero
essere Rigoni e Drascek, ma
potrebbe trovare spazio anche Crovari. Bonanni dovrebbe tornare in fascia sinistra con il
paraguaiano Gonzalez sull’altro lato. Entrambi
a supporto dell’unica punta che sarà Margiotta.
Dopo le certezze incrollabili di Viscidi, gli esperimenti di Bellotto per un Vicenza che
assomiglia sempre più a un rebus tutto da scoprire.

Probabile
formazione (5-4-1): Sterchele; Vitiello,
Pesoli, Bolic (Paganin), Fissore, Cherubini; Gonzalez, Rigoni, Crovari (Drascek), Bonanni; Margiotta.

I
PRECEDENTI
– Parità
totale
nei precedenti al
“Ceravolo” tra le due squadre: una
vittoria per parte e tre pareggi nelle cinque sfide disputate finora (tre in
serie B e due in A). Parità assoluta anche nei gol: sei per parte.
L’unica vittoria del Catanzaro risale al 1979
nella massima serie: finì 2-0 con una doppietta di Palanca. La vittoria
bianco-rossa è più recente: 2-0 in B nel turno prenatalizio del 1985, con un gol di Messersì
e un’autorete di Masi.

L’ANDATA – Una disfatta che avrebbe segnato il
prosieguo del campionato del Catanzaro. Una partita
iniziata discretamente, con un inedito centrocampo a cinque – per le
assenze di Morello e Carbone – e il solo Corona in attacco, ispirato in
avvio e vicino al gol in un paio di occasioni. Poi, dopo il ventesimo minuto,
inizia la grandinata, con Zattarin e Bonomi ridicolizzati da Schwoch e
Margiotta. In otto minuti, prima della mezzora, il
bolzanino segna due gol, il secondo su rigore, concesso per un fallo da ultimo
uomo di Grava che viene anche espulso. Qui finisce la partita, ma il Vicenza infierisce con una doppietta
dell’attaccante “venezuelano” prima della fine del tempo
(quattro gol subiti in venti minuti) e con il sigillo finale di Schwoch nella ripresa. I tifosi
giallo-rossi
continuano a incitare la squadra, dando le spalle al terreno
di gioco. L’unico raggio di sole in una domenica da dimenticare.

I TIFOSI – Tifoseria calda quella vicentina, molto legata alla squadra per i
trascorsi storici della gloriosa società bianco-rossa. Oltre 5.000 gli
abbonati, più di 7.000 in media gli spettatori che affollano il
“Menti”. Nessun problema all’andata tra le due tifoserie e grande prestazione degli oltre 300 sostenitori giallo-rossi.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Bellotto a Vicenza per risolvere il rebus salvezza

Il Catanzaro ha l’obbligo di vendicare la batosta del “Menti”

Il Vicenza per centrare la salvezza, il Catanzaro per l’onore e per
vendicare lo 0-5 dell’andata. Una partita senza troppi significati,
originariamente programmata in posticipo e tornata al
sabato sera dopo la rivoluzione dei calendari imposta dalla morte del Papa.
Proprio la gara d’andata al “Menti” segnò
l’inizio della fine di questa stagione balorda per il
Catanzaro
: una sconfitta pesante, arrivata senza una pur minima reazione
d’orgoglio, che mise sul piede di guerra la tifoseria. Orgoglio che va
ritrovato per evitare altre pesanti umiliazioni ad una tifoseria che si
appresta a vivere gli ultimi scampoli di serie B.

IL CAMPIONATO – Il Vicenza arriva
a Catanzaro navigando in acque abbastanza agitate. Una solo
vittoria
nelle ultime sette gare, un pari interno e due secche sconfitte
nelle ultime tre partite. I due derby persi a Venezia e a Treviso hanno
convinto la proprietà al cambio d’allenatore. Via il vicentino Viscidi, mai convincente nel corso della
stagione, è arrivato Gianfranco Bellotto, 55
anni, padovano di Camposampiero, disoccupato dopo la
salvezza fallita l’anno scorso a Modena. Viscidi paga un rendimento
incostante, una stagione dagli alti e bassi clamorosi. Un rullo compressore tra
le familiari mura del “Menti” (nove vittorie e cinque pareggi in
sedici partite), un barca alla deriva in trasferta
(dodici sconfitte, una meno del derelitto Catanzaro). Questo il
Vicenza
fino a oggi. Un ruolino utile per una salvezza tranquilla (ma
non troppo) e tuttavia insufficiente per la società bianco-rossa. Il presidente
Cassingena – evidentemente – nutriva
speranze diverse, nonostante i movimenti estivi e il mercato di riparazione di
gennaio non avessero stimolato particolarmente la fantasia dei tifosi. La
riconferma del duo delle meraviglie Schwoch-Margiotta
ha imposto un discreto sacrificio alla società veneta, ammaliata dalle
allettanti offerte di altre piazze. A gennaio, poi, solo movimenti di basso
profilo. Sono partite le due giovani punte Rantier e
De Martin, poco utilizzate, in cambio
dell’acquisto dalla Lucchese di Nodari, 22enne attaccante con un solo gol all’attivo
in rosso-nero in questa stagione. L’unico arrivo di un certo peso
è quello di Paolo Vanoli, ex terzino della
Fiorentina, richiamato in Italia dopo una stagione e mezza giocata in Scozia ai
Rangers di Glasgow. Un’esperienza affascinante,
ma poco fortunata durante questo campionato. Arrivato in condizioni di forma
precaria, Vanoli ha pian piano riacquisito confidenza
con il nostro calcio, fino a diventare un perno del Vicenza
di Viscidi, confermando anche la sua vena realizzativa
(già due gol per lui). All’esordio in serie B, invece, Emanuele Pesoli, messosi in luce col Vittoria in C1.

LA SQUADRA – La ricerca di un migliore equilibrio tra la
fase offensiva e quella difensiva è il primo obiettivo di Bellotto. Il 4-4-2 di Viscidi non
ha mai subito modifiche, se non per quanto riguarda gli uomini. Bellotto ha invece scelto all’esordio un 5-3-2 molto coperto, con l’inserimento di Pesoli come terzo centrale difensivo, accanto a Paganin e Fissore, con Vitiello e Vanoli confermati
sulle fasce. Nel centrocampo a tre la novità è Cristallini,
autore del gol contro l’Ascoli, come registra arretrato, fiancheggiato da
Biondini e Drascek (che ha sostituito
l’infortunato Moscardi) con Rigoni
spedito in panchina. Bonanni (sette gol per lui in
questa stagione) è stato spostato in attacco al fianco di Schwoch, con Margiotta in
panchina. Il cambio di modulo in base agli avversari è una delle
caratteristiche del nuovo Vicenza annunciata da Bellotto. Così, contro il Catanzaro,
il tecnico veneto potrebbe passare al 5-4-1, anche per sopperire a diverse
assenze. Squalificati Cristallini e Schwoch,
infortunato Vanoli, in dubbio Paganin
per una botta al ginocchio e Moscardi che è
tornato comunque ad aggregarsi al gruppo. In porta giocherà Sterchele. In difesa Vitiello
(terzino goleador, già cinque centri per lui) e Cherubini sulle fasce, i tre centrali dovrebbero essere Bolic,
Fissore e Pesoli con Paganin in panchina. A centrocampo i due mediani dovrebbero
essere Rigoni e Drascek, ma
potrebbe trovare spazio anche Crovari. Bonanni dovrebbe tornare in fascia sinistra con il
paraguaiano Gonzalez sull’altro lato. Entrambi
a supporto dell’unica punta che sarà Margiotta.
Dopo le certezze incrollabili di Viscidi, gli esperimenti di Bellotto per un Vicenza che
assomiglia sempre più a un rebus tutto da scoprire.

Probabile
formazione (5-4-1): Sterchele; Vitiello,
Pesoli, Bolic (Paganin), Fissore, Cherubini; Gonzalez, Rigoni, Crovari (Drascek), Bonanni; Margiotta.

I
PRECEDENTI
– Parità
totale
nei precedenti al
“Ceravolo” tra le due squadre: una
vittoria per parte e tre pareggi nelle cinque sfide disputate finora (tre in
serie B e due in A). Parità assoluta anche nei gol: sei per parte.
L’unica vittoria del Catanzaro risale al 1979
nella massima serie: finì 2-0 con una doppietta di Palanca. La vittoria
bianco-rossa è più recente: 2-0 in B nel turno prenatalizio del 1985, con un gol di Messersì
e un’autorete di Masi.

L’ANDATA – Una disfatta che avrebbe segnato il
prosieguo del campionato del Catanzaro. Una partita
iniziata discretamente, con un inedito centrocampo a cinque – per le
assenze di Morello e Carbone – e il solo Corona in attacco, ispirato in
avvio e vicino al gol in un paio di occasioni. Poi, dopo il ventesimo minuto,
inizia la grandinata, con Zattarin e Bonomi ridicolizzati da Schwoch e
Margiotta. In otto minuti, prima della mezzora, il
bolzanino segna due gol, il secondo su rigore, concesso per un fallo da ultimo
uomo di Grava che viene anche espulso. Qui finisce la partita, ma il Vicenza infierisce con una doppietta
dell’attaccante “venezuelano” prima della fine del tempo
(quattro gol subiti in venti minuti) e con il sigillo finale di Schwoch nella ripresa. I tifosi
giallo-rossi
continuano a incitare la squadra, dando le spalle al terreno
di gioco. L’unico raggio di sole in una domenica da dimenticare.

I TIFOSI – Tifoseria calda quella vicentina, molto legata alla squadra per i
trascorsi storici della gloriosa società bianco-rossa. Oltre 5.000 gli
abbonati, più di 7.000 in media gli spettatori che affollano il
“Menti”. Nessun problema all’andata tra le due tifoserie e grande prestazione degli oltre 300 sostenitori giallo-rossi.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

Autore

Redazione

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