CATANZARO-PIACENZA 1-3: LA CRONACA

Carbone e i giallorossi durano solo un tempo. Il Piacenza approfitta degli errori della difesa e di Lafuenti ed espugna il “Ceravolo”

CATANZARO- E’ la resa. Se le speranze di salvezza prima del match contro il Piacenza erano ridotte al lumicino, ora sono veramente nulle. Il Catanzaro dura solo un tempo e si fa battere dalla formazione di Iachini per 3-1 al “Ceravolo”. I gol del Piacenza poi sono stati frutto di gravi errori della difesa giallorossa, in particolare di Lafuenti. E la squadra che dista poche lunghezze dalla zona play-off? Beh quella vista oggi è sembrata una squadra tutto sommato non irresistibile, che ha avuto solo il merito di approfittare degli errori (o meglio “orrori”) degli avversari, ma che è stata dominata nel primo tempo, quando il Catanzaro trascinato da Carbone, ha espresso forse una delle poche prestazioni positive di questa stagione. Nella ripresa invece il crollo verticale delle Aquile e soprattutto di Magic Goblin, che non riesce più a trascinare la propria squadra come nella prima frazione, e isolandosi dal gioco, partecipa alla debacle dei suoi compagni. Vincono invece come sempre i tifosi giallorossi. In rare volte abbiamo visto una squadra ultima in classifica supportata da un numero così grande di sostenitori. Passiamo ora alla cronaca. Bolchi conferma lo stesso modulo di Salerno, sostituendo gli squalificati Ascoli e Miceli con Diliso e Agnelli. Prima della partita è doveroso annotare il minuto di silenzio osservato in memoria di un eroe, Nicola Calipari, che con la sua vita ne ha salvato un’altra. L’inizio delle Aquile è di quelli che fanno sperare. Al 7’ calcio di punizione di Carbone, con Dei che devia di testa il pallone, che arriva al liberissimo La Fortezza il quale a porta sguarnita fallisce un gol che era più difficile da sbagliare che da realizzare. Al 19’ la violenta conclusione al volo di Myrtaj trova un muro chiamato Olivi. Il Catanzaro gioca bene e si vede, il Piacenza è in netta difficoltà e il gol è nell’aria. Così al 20’ Carbone inventa un rasoterra dal limite che si insacca là dove Orlandoni non può arrivare. Anche i vari Morabito, Pierotti e La Fortezza offrono un’ottima prestazione e le Aquile sfiorano il gol proprio con l’ex reggino che, con una violenta botta dal vertice dell’area di rigore chiama Orlandoni al grande intervento. Ma proprio quando tutti stanno per andare a prendere un tè caldo negli spogliatoi arriva il pari piacentino con Lucenti che, su calcio d’angolo riesce ad infilare il pallone tra Nocerino e il palo che il n.85 giallorosso copre. Si va così all’intervallo con i tifosi catanzaresi frastornati ma comunque che applaudono gli uomini di Bolchi per la buona prestazione offerta. E la ripresa? No, non crediamo assolutamente che gli undici giocatori scesi in campo per giocare la seconda frazione siano gli stessi che hanno disputato la prima parte di gara: Carbone spento, difesa ballerina, centrocampo e attacco inconsistenti, portiere insicuro. Già questo ritornello purtroppo lo abbiamo sentito molte volte in questa stagione. Al 6’ buco nella difesa catanzarese con Beghetto che ne approfitta e cerca di superare Lafuenti con un pallonetto. Il portiere si oppone ma resta a guardare la palla che intanto viene recuperata dallo stesso Beghetto che insacca. Entrano Corona e Robert, ma la musica non cambia. Anzi il Catanzaro subisce addirittura il terzo gol. Retropassaggio di Pastore per Lafuenti, che dribbla Beghetto ma si allunga il pallone che arriva al neo entrato Pepe. Il nazionale Under 21 non crede ai propri occhi e con estrema tranquillità sigla il 3-1.
Poi solo alcuni coraggiosi tiri dalla distanza di La Fortezza, Arcadio e Agnelli che non hanno fortuna. Così è maturata l’ennesima sconfitta per i giallorossi che avvicina sempre di più la serie C. Ora bisognerà meditare sugli errori commessi e iniziare a programmare il futuro e ad organizzare la rivoluzione. Già perché alla fine di questa stagione dovrà davvero essere rivoluzione.

Pier Santo Gallo

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Pier Santo Gallo

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