Avversario di turno

Crotone: il derby della disperazione

Confermata la penalizzazione la squadra di Agostinelli si gioca domenica le ultime chanche di salvezza

Tutto
in novanta minuti. Dentro o fuori. Sembra una partita di Coppa, anche se
mancano ancora sedici partite alla fine del campionato. Crotone-Catanzaro
sarà un derby tra poveri, presto disillusi dopo
la promozione in serie B, a caccia di punti fondamentali per continuare a lottare.
Il Catanzaro ci arriva dopo il tanto sospirato addio
di Gigi Cagni e l’arrivo di Bolchi,
che ha rasserenato l’ambiente riaprendo le speranze di salvezza. Il Crotone ha già smaltito l’euforia del cambio
di allenatore: dopo la discreta partenza di Agostinelli,
è ripiombato nel baratro con tre sconfitte consecutive. Ieri è
arrivata anche la sentenza della Disciplinare sulla
penalizzazione di tre punti dei pitagorici per il petardo che stordì il
portiere del Venezia Benussi: confermata la prima
sentenza, ora il Crotone si rivolgerà alla CAF. L’attesa nelle due
città sembra abbastanza fredda. I tempi del derby
dello scorso campionato sembrano lontani: lì c’era in ballo una
promozione e la mobilitazione era stata incredibile. Nel corso di questa
stagione il patrimonio d’entusiasmo è andato scemando con il
passare delle domeniche. L’obiettivo, però, è sempre lo
stesso: la serie B.

IL CAMPIONATO – Il Crotone ha sostanzialmente confermato i giudizi degli
addetti ai lavori d’inizio stagione. Una squadra troppo fragile per la
serie B avrebbe dovuto sperare in una partenza lanciata, per sfruttare il
collaudato telaio di Gasperini e incamerare punti e
ossigeno in vista di tempi più duri. Invece i ragazzi di Vrenna non sono mai riusciti a schiodarsi dalle posizioni di fondo. I nuovi si sono integrati poco, in particolare Savoldi, Alteri e Berrettoni che non hanno risolto il
grosso problema del Crotone 2003-04: trovare una prima
punta prolifica. Se si aggiunge il grave infortunio di Tarantino – che
peraltro non aveva iniziato bene la stagione – il peso dell’attacco
è ricaduto interamente sui giovani Vantaggiato
e Guzman. Il mercato di riparazione ha ulteriormente
deluso le aspettative dei tifosi rossoblu, i quali si
aspettavano un acquisto pesante e hanno trovato, invece, altri due giovani:
Davide Matteini, 8 gol in 14 partite col Padova in
questa stagione, e Nello Russo, scuola Inter arrivato
dal Lumezzane. Un po’ poco per sperare di
migliorare un attacco anemico. In compenso sono partiti tutti e tre gli
acquisti estivi, senza lasciare rimpianti. Nel mercato di gennaio sono arrivati
alla corte di Agostinelli
anche tre centrocampisti: lo svincolato Maietta, il
talento dell’Empoli Foggia (in prestito) e la meteora greca Gonias, ex Olympiakos, solo tre partite col Messina in questa
stagione, che ha già rescisso il contratto prima di esordire con la maglia rossoblu. In difesa nessun cambiamento, ma solo l’attesa per il rientro
di Cevoli, pilastro del mercato estivo, che ha
giocato solo cinque partite segnando però un gol pesante nel derby
d’andata
. L’orizzonte pitagorico non sembra
dei più limpidi
. Il derby di domenica è una sorta di ultima spiaggia per tentare di raddrizzare le sorti del
campionato. Un campionato in cui il Crotone ha
ottenuto pochissimo fuori casa (7 punti), mentre allo “Scida” il bilancio delle dodici partite interne
è perfettamente in equilibrio tra vittorie, pareggi e sconfitte (anche
se la vittoria col Venezia è stata cancellata dal petardo incriminato).

SUL CAMPO – Esaurito il ciclo Gasperini,
Vrenna ha affidato il Crotone
ad un tecnico rampante: il biondo Andrea Agostinelli,
con un discreto passato da giocatore ma una carriera da allenatore ancora tutta
da costruire. Agostinelli ha cambiato subito
fisionomia alla squadra, affidandosi a un 4-4-2
più accorto rispetto al 3-4-3 caro a Gasperini
(che lo aveva più volte rivisto durante l’anno). In porta confermato Mirante, ripresosi dopo un avvio di
stagione imbarazzante. Davanti a lui agiscono sulle fasce
Rossi
(a destra) e Maietta (a sinistra) con Porchia e Gastaldello al centro.
Lo spostamento al centro della difesa di Porchia
(ruolo ricoperto in qualche occasione in C1) è forse la mossa più
interessante di Agostinelli.
In questa stagione Gasperini lo aveva schierato sulla
fascia sinistra del suo 3-4-3, preferendogli a destra il
suo pupillo francese Konko. Ma
Porchia non ha mai digerito il trasferimento di
fascia, giocando uno dei campionati più deludenti della sua carriera. A
centrocampo Agostinelli ha scelto Cardinale e Paro
nel cuore della manovra, Foggia e Galardo sulle due fasce. Galardo ha ritrovato
un posto da titolare in serie B dopo aver riscaldato spesso la panchina nella
scorsa stagione in C1. L’attacco è un reparto tutto da decifrare.
Vantaggiato sembra l’unico sicuro del posto, mentre Guzman, Russo e Matteini si
contendono
l’altra maglia. In vista del
Catanzaro
, Agostinelli dovrebbe avere quasi
tutta la squadra. Rientrano dopo la squalifica Foggia, Galardo e Porchia, riprendendo le loro rispettive maglie. Mirante e
Vantaggiato sembrano aver superato i rispettivi malanni, anche se
l’attaccante pugliese ha dimostrato di avere una muscolatura molto
fragile. Gli unici dubbi sono rappresentati dalla scelta del terzino sinistro
(favorito Giuliano su Maietta) e della seconda punta
da affiancare a Vantaggiato (favorito Russo su Matteini).
Solo panchina per Guzman.

Probabile
formazione (4-4-2): Mirante; Rossi, Porchia, Gastaldello, Giuliano (Maietta);
Foggia, Paro, Cardinale, Galardo; Vantaggiato Russo.

I PRECEDENTI – Primo derby di
serie B allo stadio “Scida”. I precedenti
sono nove, tutti in C tranne uno, giocato in serie D nella
stagione ’52-53 (2-1 per il Crotone). Ben cinque i
pareggi (tutti per 1-1), compreso quello dell’anno scorso, quando
all’ultimo minuto Tarantino pareggiò il
gol di Morello
. L’unico successo giallo-rosso risale a quasi 60
anni fa: un 2-1 sulla squadra pitagorica che all’epoca si chiamava ancora
Milone. Tre i successi rosso-blu, l’ultimo sette anni
fa in C2: finì 2-0 (con i gol di Balestrieri e Tortora) per un Crotone
lanciato verso la promozione. Il conto dei gol è favorevole naturalmente
al Crotone: 13-9.

L’ANDATA – Un 2-2 emozionante, una grossa delusione
per entrambe. Il Catanzaro parte forte, gioca un primo
tempo arrembante per idee e intensità. Il risultato all’intervallo
segna 2-0 grazie a due giocate di Carbone. Al ’21 beffa Paro scippandogli
il pallone, crossa teso e Leon ribatte in rete la
respinta goffa di Mirante. Un quarto d’ora dopo, da un suo corner nasce
il gol di Zattarin, al termine di una mischia in
area. 2-0: Leon e Zattarin.
Non sembra vero e infatti dura poco. Alla ripresa del
gioco i giallo-rossi di Braglia
si lasciano schiacciare nella loro metà campo. Arriva subito il gol di
Vantaggiato: un missile imparabile da fuori area che lascia di stucco Manitta. Sono passati pochi minuti dall’inizio della
ripresa e già si capisce come andrà a finire. A
un quarto d’ora dal termine, infatti, un’incornata di Cevoli regala al Crotone il meritato pareggio. Poi il
fischio finale e il popolo del “Ceravolo”
torna a casa deluso. Senza sapere che non
rivedrà più Piero Braglia sulla
panchina giallo-rossa.

I TIFOSI – Per una piazza dalla scarsa tradizione
calcistica, la fine dell’euforia post promozione e l’inizio di un
periodo terribile per la squadra hanno segnato logicamente l’abbandono degli
spalti dello “Scida”. Resistono i 2.200
abbonati e meno di 1.500 paganti in media a partita. Numeri
strani per una tifoseria meridionale che dovrebbero subire una prevedibile
impennata per il derby di domenica
. Possibile, ma non sicuro il tutto
esaurito. Un migliaio i tifosi giallo-rossi previsti
allo “Scida”. 700
all’andata i crotonesi, nonostante il derby del
“Ceravolo” avesse un sapore del tutto
diverso, meno amaro e rassegnato di questo
. Nessun incidente tra le
tifoserie negli ultimi due anni: forse perché gli Ultras giallo-rossi non lo considerano un vero
derby.

Ivan Pugliese

ivan@uscatanzaro.net

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