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Partita la volata finale: il Catanzaro mette la freccia

L’editoriale di Francesco Ceniti

La vittoria di Latina regala ai tifosi giallorossi alcune certezze, i soliti rammarichi, molti sorrisi e perfino una similitudine (senza dimenticare i tre punti, vitali per la classifica). Partiamo dal primo aspetto: salvo clamorosi sconvolgimenti, ci apprestiamo a vivere un finale di campionato carico d’emozioni e speranze. Fino a qualche domenica addietro la prospettiva era diversa, con le aquile costrette a barcamenarsi nella terra di nessuno. Di più, i pessimisti temevano che questa piega potesse addirittura riservare brutte sorprese (leggi play out). Nulla di tutto questo: il tanto agognato quinto posto potrebbe essere una realtà gia al termine della gara con il Giugliano. Non solo, considerando il calendario non è sbagliato fare un pensierino a posizioni migliori. Certo, in questa fase è facile farsi prendere dall’entusiasmo (ma dopo dodici anni di buio totale lasciateci godere in santa pace qualche raggio di sole), ma al di là della partigianeria ci sono elementi che inducono all’ottimismo.
In primis la ritrovata compattezza della squadra. Il successo nel Lazio è figlio di questa situazione. Il Catanzaro di qualche mese fa si sarebbe squagliato dopo il pareggio dei padroni di casa. Domenica scorsa, invece, Gentili e compagni hanno retto l’onda d’urto per poi piazzare il colpo del ko alla stregua dei più forti (ricordate la nostra sconfitta casalinga contro il Foggia? Ecco, le cose sono andate in maniera simile). Domanda: come mai tutto a un tratto i giallorossi hanno ritrovato grinta e sete di vittoria? Risposta scontata e semplice: nonostante i proclami (“siamo professionisti, una volta in campo dimentichiamo i problemi”) la situazione societaria ha influenzato pesantemente (magari solo a livello mentale) il cammino delle aquile. Per fortuna la cosa è stata sanata e poco alla volta i giocatori stanno ritrovando la condizione migliore.
Quest’aspetto introduce un altro elemento: chi per molti mesi è costretto a svolgere il ruolo della lepre finisce, quasi sempre, per pagare dazio nelle ultime giornate del campionato. E’ accaduto a noi l’anno scorso (il Foggia ci ha bevuto sul crepuscolo del torneo), al Campobasso, alla Puteolana, al Benevento, al Messina. Chi, invece, arriva all’appuntamento finale quasi alla chetichella, con i cosiddetti fari spenti, spesso centra l’obiettivo (Sora, Crotone, L’Aquila, Turris). Non solo, l’organico a disposizione di Dellisanti è di tutto rispetto (nonostante non ci sia un vero bomber), tanto che l’ex allenatore della Nocerina, Eziolino mezza stagione Capuano, ha dichiarato in una trasmissione di Rai Satellite: “Se il Catanzaro arriva ai play off diventa la squadra favorita. E’ fortissima e pratica un ottimo calcio. Quando il centrocampo titolare (Ambrosino, Alfieri, Ascoli, Ferrigno) gira a dovere non ce n’è per nessuno”. Ora, a parte gli scongiuri dobbiamo ammettere che Capuano non è certo l’ultimo arrivato. Le sue parole, quindi, devono servire da stimolo. Non vorremmo, però, essere sedotti e poi abbandonati sul più bello. Sarà compito di Dellisanti gestire al meglio la situazione (e soprattutto gli uomini da mandare in campo poiché avrà, dopo tempo immemorabile, tutta la rosa, tranne Folino, utilizzabile) per centrare l’obiettivo.
In ogni caso non saranno soli i ragazzi in maglia giallorossa: è ora di riempire di nuovo il Ceravolo. Il dodicesimo uomo in campo non deve essere una prerogativa della sola “Massimo Capraro”. Ogni settore deve traboccare d’entusiasmo: diamo la carica a una squadra che si appresta alla volata finale. Così come è accaduto a Latina, dove dopo il pareggio di Simonetti i trecento supporter giallorossi hanno continuato a incitare la squadra (e non come molte altre tifoserie, pronte a sgolarsi solo dopo un gol dei propri beniamini). A proposito del secondo gol d’Ambrosino: parlavamo in apertura di una similitudine (irriverente). Sveliamo il “mistero”: quella rete arrivata dopo l’amarezza dell’uno a uno ci ha fatto ritornare in mente la prodezza d’Improta, che ci regalò la serie A in piena zona Cesarini, mentre i tifosi erano ancora in lacrime per la rete del reggiano Frutti. Certo, il paragone è improponibile, ma per una volta ci piace accostare periodi e situazioni diverse, magari pensando che lo stesso Improta è da poco ritornato a far parte del Catanzaro. E poi uscire dalla C2 avrebbe oggi la stessa importanza di quella promozione. E’ un augurio e come tale va inquadrato.

p. s. I nostri lettori più attenti (quindi il 99%) avranno notato la proposta di collaborazione (per il restante uno per cento: trovate il comunicato nella sezione Catanzaro news) che www.uscatanzaro.net ha avanzato alla società per la realizzazione di un “Portale giallorosso”. Le idee e la voglia di far bene non mancano. Del resto questo sito è la dimostrazione più genuina. Aspettiamo una risposta per approfondire il discorso. Vi terremo informati, come è giusto che sia.

Autore

Tony Marchese

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