Bar Mangialavori

Tifosi contrariati: ”Cosa altro deve fare un allenatore prima di dimettersi?”

Il Catanzaro a Catania non è riuscito a guardare da vicino il signor Pantanelli.
A fine gara i sostenitori delle Aquile giunti a Catania rilasciano amare dichiarazioni di sfiducia: “Non vogliamo sempre vincere, non e’ nel nostro DNA, siamo abituati a soffrire, ma almeno pretendiamo di perdere a testa alta, con Cagni anche questa eventualità è divenuta una chimera”

L’impressione dilagante e’ un coro di dissensi, non solo per la sconfitta, ma per come questa e’ maturata. A Catania abbiamo visto “un’armata Brancaleone senza ne testa e ne coda”. Il Catanzaro di ieri in versione post calciomercato e’ quasi peggiore di quello visto precedentemente.
La prestazione di Bari e quella interna contro la Triestina sembrano sempre di più figlie di prodezze di singoli, leggi Lafuenti o Myrtaj, che di una coralità di intenti. “Nel Catanzaro sembra regnare la confusione, questo e’ un dato di fatto dimostrato anche ieri nell’indecoroso modo di perdere contro una squadra, il Catania, che non ha fatto cose eccezionali per vincere”.
Non spetta a noi decidere sulle sorti del nostro allenatore, ed oggi non vorremo essere nei panni dei dirigenti giallorossi. Questi signori hanno speso ingenti risorse economiche per portare degli uomini nuovi in “casa Cagni”, molti dei quali voluti dallo stesso bresciano.
Noi desideriamo fare luce su ogni eventualità e sui relativi costi/benefici delle relative scelte. Ci preme ricordare come l’avvento di un ipotetico nuovo tecnico comporterebbe comunque dei problemi sia economici (nuovo ingaggio), che umani (nello spogliatoio coesistono molti uomini voluti da Cagni).
Chi di umanamente e tecnicamente valido sarebbe disoposto a gestire una situazione cosi anomala come quella delle Aquile di oggi? Prima di effettuare scelte drastiche ci sono molti aspetti da valutare.
Forse e’ il caso di convocare un vertice societario e chiarire la posizione del tecnico riformulando i futuri obbiettivi; per programmare il nostro futuro già da oggi stesso.

La squadra e’ stata impostata male dall’inizio e diamo atto al Signor Cagni che le colpe non sono tutte le sue. Lui in ogni caso ha messo del suo per non farle migliorare come sperato. Un silenzio stampa assordante che rispettiamo, ma che non aiuta a fare chiarezza nel quadro attuale del Catanzaro, e nella testa dei tifosi che meriterebbero piu’ attenzione.

Continuiamo a svolgere il nostro umile compito, dando voce agli sfoghi dei tifosi che sportivamente sugli spalti del “Massimino”, hanno solo pensato ad incitare per tutti i 90 minuti.

Maria e Michele, infreddoliti e rassegnati dichiarano: “Abbiamo cantato per tutta la gara senza fischiare e contestare una sola volta, ora e’ il momento di dire quello che pensiamo in molti anche se doloroso. Non vogliamo sempre vincere, non e’ nel nostro DNA, siamo abituati a soffrite; ma almeno pretendiamo di perdere a testa alta, con Cagni anche questa eventualità e’ divenuta una chimera. Siamo qui a prendere freddo ed a fare da sparring a ‘cariche’ da questi in divisa che alle undici di sera senza motivo e senza provocazioni decidono di tenerci chiusi qui dentro. Tutto questo perché?, per essere umiliati oltre che fuori anche in campo? Oggi gli unici a meritare l’onore delle armi siamo stati noi tifosi sugli spalti, sia dal lato giallorosso che dal lato rossazzurro. Permettetemi qualche domanda per Cagni:
Come si fa a schierare in campo ancora Vicari? Quante prove di insufficienza deve ancora dare per essere accantonato e riutilizzato solo quando rientra in forma?
Come si spiega la sostituzione fatta nel primo tempo e quelle mai fatte sul finire di gara contro il Bari e la Triestina. Almeno in questo ultimo caso, a 5 minuti dalla fine avrebbe potuto cambiare la punta per disorientare i difensori alabardati. O forse in casa non ha avuto il coraggio?
Con questi personaggi chi porta palla in avanti e chi crea la superiorità numerica che lo scorso anno per esempio era propiziata dai giocatori di fascia? Una punta (Myrtaj per esempio) deve anche essere messa in grado di fare bene; non può inventare sempre gol tirandoli dal cilindro del sua fantasia.”

Antonio: “Nel Catanzaro sembra regnare la confusione, questo e’ un dato di fatto dimostrato anche ieri nell’indecoroso modo di perdere contro una squadra, il Catania, che non ha fatto cose eccezionali per vincere. Ogni domenica formazioni diverse, e’ questo ci può stare, ma con identità diverse e questo a me non va proprio giù. Cosa altro deve fare un allenatore prima di dimettersi? Con tutto il rispetto per l’uomo Cagni, ma non si può gestire una situazione come questa senza avere rapporti con i calciatori. Il buon Gigi dichiara che le porte del suo spogliatoio sono sempre aperte, ma di fatto se gli uomini in campo dimostrano il contrario, anche dopo essersi rifatti il trucco del calciomercato, qualcosa deve esserci dietro. Spetta alla società’ fare chiarezza noi comunque sosterremo ad oltranza la maglia.”

Fabrizio: “Il quarto cambio tattico entro la prima mezzora di gioco e’ sintomatico dell’ennesima formazione sbagliata. Siamo una squadra che non ha una sua fisionomia. Qualche punto che arriva e’ frutto del caso o della sparuta buona lena di qualcuno, non certo di un impianto di gioco corale. A fine gara normalmente si eseguono delle sostituzioni per spezzare il forcing degli avversari, Genoa, Bari, Trieste; niente di tutto ciò e’ accaduto. Penso che il nostro attuale allenatore sia in confusione, e che in ogni caso la colpa non e’ solo sua, di fatto abbiamo visto un’armata Brancaleone senza ne testa e ne coda. Cagni ha fatto poco di costruttivo per invertire la rotta, lo dicono i numeri.
Inizio a chiedermi se il suo apporto nello spogliatoio sia equivalente a quello di una porta chiusa come quello dei giocatori che spesso reagiscono cosi ai suoi richiami in campo. Per la serie chi di spada ferisce di spada perisce, peccato che alla fine ci andiamo di sotto noi tifosi con le nostre coronarie.”

Vittore: “Cosa aspettiamo ancora? Chiediamo le dimissioni del signor Cagni. Tanto non abbiamo niente da perdere con o senza di lui non cambia nulla. Purtroppo costui ha fallito in ogni senso, per prima cosa dal punto di vista umano e poi da quello tecnico. Cagni e’ un rispettabile allenatore, ma purtroppo non e’ riuscito a dare il contributo che aveva promesso, nemmeno ora che ha a disposizione tutti gli uomini che ha richiesto. Il non gioco in campo e’ lo specchio della realtà. Anche contro una derelitta Triestina abbiamo rischiato di pareggiare ed abbiamo dato un’indegna prova in campo, escluso il buon Lafuenti.
I rinforzi sono arrivati, ora ci rimettiamo nelle mani della società.”

Concludiamo questa amara passerella di riflessioni, con la speranza di vedere già da domenica prossima qualche segno di ripresa per una salvezza in B, con o senza Cagni. Agli uomini di via Lombardi va tutto il nostro sostegno affinché possano effettuare le scelte migliori per le nostri sorti future.
Ah già il futuro:
Pensare di cercare la salvezza in serie B con ogni forza anche economica (ed i conseguenti rischi) oppure iniziare ad impostare un campionato futuro vincente in serie C1 (valorizzando gli uomini gia’ a disposizione che potrebbero aiutarci in C1 a vincere il campionato)?
Inutile nascondersi dietro un dito, inutile dire che il cuore direbbe “SERIE B”, lasciamo questi interrogativi e l’amara decisione ai nostri dirigenti, ricordandogli che da questa scelta e dai conseguenti risultati potrebbe dipendere anche il futuro stesso dell’esistenza della gloriosa “Uesse”.

Davide Pane

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Davide Pane

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