Bar Mangialavori

I cori razzisti della curva locale e l’ironico “Gigi Cagni portaci in Europa”

Ai continui e corretti incitamenti giallorossi ed ai simpatici cori di scherno per Cagni dei suoi ex tifosi veneti in ricordo dei trascorsi in terra scaligera, hanno fatto da contraltare alcuni vergognosi cori razzisti della curva gialloblù.
Un’ennesima “sberla”, il Verona fa quello che vuole del Catanzaro.

Nel bar di oggi si discute di tre aspetti; il tifo, l’analisi cruda della partita e l’impareggiabile voglia di serie B che ci spinge a diffondere un messaggio di speranza positivo per il futuro delle Aquile.

Circa trecento tifosi del Catanzaro hanno sostenuto per tutta la gara la maglia giallorossa. I cori sono stati continui ed in certi casi anche possenti e percepiti dall’intero “Bentegodi”. Di contro, i veronesi oltre ad inneggiare alla loro squadra, hanno pensato bene di tifare contro i “terroni” e contro Cagni. Lo stile dei tifosi della curva locale, in questo caso, non e’ stato pari alla bellezza della loro citta’. Corretto il comportamento del resto del pubblico che non ha mai dato seguito agli incitamenti razzisti provenienti dalla curva. Nessun problema fuori dallo stadio e per le strade della civilissima e splendida Verona. Per restare in tema di parole, da annotare quelle pronunciate dalla sorridente figura dal centrattacco Cammarata al termine della gara ad una emittente locale Veneta, lo stesso si dichiarava felice di un eventuale rientro al Verona.

La partita, e’ facile da raccontare. Il Catanzaro esegue il primo tiro serio nello specchio della porta avversaria al terzo minuto del secondo tempo grazie ad una punizione calciata da Morello. Le Aquile creano una sola palla gol sciupata a porta vuota da Cammarata e realizzano solo grazie ad un regalo della difesa locale. Il Verona ha giocato contro il Catanzaro, come gioca il Gatto con il topo. Quando ha voluto affondare lo ha fatto. Bastava un semplice cross nella difesa inconsistente delle Aquile per creare problemi, oppure peggio per realizzare reti. Ringraziamo la “non buona giornata” del funambolico folletto di colore veronese, che ha letteralmente dilapidato almeno altre tre o quattro lampanti occasioni da gol. Si e’ perso il 90% dei contrasti a centrocampo. Nelle corse dietro al pallone, gli uomini in casacca rossa sono arrivati sistematicamente in ritardo facendoci anticipare dall’avversario quasi sempre. Quando qualcuno ha cercato di portare palla in avanti (casi rarissimi con il buon Arcadio), difficilmente vi erano centrocampisti che accompagnavano l’azione, (paura di non riuscire a ritornare in tempo per coprire per l’eventuale contrattacco degli avversari? …. volontà di correre, benedetta sconosciuta …). Non ci sentiamo di sventolare alta la bandiera del “siamo andati discretamente fino a che non abbiamo preso il gol”, in quanto e’ una verità banale fine a se stessa che giova solo a chi e’ in cerca di scusanti. Anche la squadra dei dipendenti dell’IKEA va bene fino a che non prende gol contro la Juventus, ma la partita dura 94 minuti e non solo “fino a quando non abbiamo preso il primo gol”.
Difesa “allegra”, centrocampo inesistente ed attacco sterile, distanze siderali tra i reparti nevralgici. Dall’alto degli spalti si vedevano i tre attaccanti giallorossi isolati in avanti, dietro una striscia di terreno di almeno 30 metri con qualche maglia blu e poi sette maglie rosse. Il Catanzaro e’ una coperta corta, lo ammette anche Cagni in sede di conferenza stampa; “la tiri per difenderti e ti scopri i piedi senza essere capace di attaccare, e viceversa”. Personalmente aggiungo: magari riuscissimo a fare bene almeno una delle due cose, sarebbe già un successo! Purtroppo ad oggi siamo questi, e per riprendere un’ulteriore affermazione di Cagni, “contro questo Verona, non potevamo fare di più “. Ma sia chiaro che da domenica prossima, diventa imperativo fare di più!

Questo e’ quanto successo ieri in campo, senza fronzoli e scusanti, ma da impareggiabili amanti delle Aquile, preferiamo concludere con un messaggio costruttivo di speranza.
Il Verona e’ la squadra più in forma, vi erano molti assenti nelle fila calabresi, e conoscendo tutti i nostri limiti, ieri abbiamo giocato con calciatori che in C2 ed in C1 non erano sempre titolari, vedi il buon Pierotti, lo stesso Dei, Morello ed altri. C’e’ da dire che il Crotone con la squadra di C1 (arrivata dietro le Aquile lo scorso anno), sta facendo chiaramente meglio di noi, quindi anche questi argomenti decadono.
Ma di questo punto desideriamo trarne una motivazione; se il Crotone riesce a trovare stimoli, perché non possiamo ritrovarli anche noi unitamente a forze fresche che potrebbero arrivare in giallorosso?
Facendo due calcoli, con 6 punti in più potremmo essere in una zona tranquilla, e con oltre venti gare da disputare tutto e’ possibile. Non e’ tutto perso, la società vuole fortemente la serie B, i tifosi anche.
Non confondiamo la deludente situazione di oggi, con il nostro futuro; quello deve essere ancora costruito. Volenti o nolenti, e’ meglio sostenere gli unici che ad oggi possono permetterci la permanenza in serie B, dicendo sempre la nostra senza mai chiudere gli occhi, costruttivamente. Indipendentemente dai personaggi coinvolti, si leva alto il nostro grido di incitamento alla società, alla squadra ed al tecnico.

Davide Pane

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Davide Pane

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