Narciso Empoli, grifone volante e Mister X Arezzo

L’analisi della B di UsCatanzaro.net dopo le prime quattordici partite di campionato

Il
primo spicchio di campionato è volato via. Tra anticipi, posticipi e turni
infrasettimanali, si è giocato a ritmo infernale: in un paio di mesi
quattordici partite, un terzo di stagione. I giudizi sulle squadre di serie B
assumono ormai contorni più delineati, anche se il campionato rimane molto
equilibrato soprattutto in coda. A parte le “quattro sorelle” (Empoli, Genoa, Torino e Perugia), tra il Piacenza e i fanalini di coda ci sono solo nove punti. Il
distacco tra l’Empoli capolista e il Bari è rimasto praticamente
invariato rispetto a sette giornate fa. Un segnale di un generale livellamento
del campionato e di un importante risveglio da parte di alcune
squadre partite col piede sbagliato (Bari, Salernitana,
Treviso, Ternana). Il giudizio sulle 21 avversarie del Catanzaro si basa sul rendimento nelle ultime sette
partite, confrontato con quello delle prime sette e degli obiettivi d’inizio
stagione. Come al solito nel “pagellone”
non sarà inserito il Catanzaro, stabile nel rendimento con otto punti per ciascun
segmento di sette partite. Il giudizio sui giallo-rossi
lo lasciamo a voi.

+

BARI – Un rendimento ancora altalenante, ma un deciso
passo in avanti rispetto alle prime partite. Deve
migliorare la continuità, soprattutto in casa dove ha perso 4 volte su 7,
vincendo solo con l’Arezzo. Il lavoro di Carboni comincia a dare i suoi frutti,
anche se l’organico non è di primo ordine e l’attacco è il peggiore della
categoria. In trasferta ha conquistato due preziosissimi successi contro
Crotone e Catania. L’obiettivo, adesso, è il riavvicinamento col pubblico:
un’impresa disperata dopo anni di contestazione. Ringalluzzito

GENOA – Stabilità e continuità: una ricetta importante per
una squadra che “deve” stravincere il campionato ma ha troppe stelle che
potrebbero distrarsi. Cosmi sta lavorando benissimo
dal punto di vista psicologico e le prestazioni della squadra migliorano in
continuazione. E poi con quel Milito straripante è
tutto molto più semplice. Non contento, Preziosi sta
pensando di rinforzare ulteriormente la squadra a gennaio: in arrivo Liverani. Già 33 i gol realizzati, una
media di quasi 2.5 a partita
. Grifone
volante

SALERNITANA – Arrivato Gregucci, le
cose sembrano cambiate. Una squadra che partiva come outsider, si è ritrovata
in fondo alla classifica con prestazioni imbarazzanti. Poi la svolta, anche
psicologica, con i sei gol rifilati al Cesena e la
convincente vittoria nello scontro diretto col Bari. Recuperati gli infortunati
Zaniolo e Borgobello,
sistemata la difesa, i granata possono essere ottimisti
per il futuro. La chiave potrebbe essere il rendimento di Bombardini. Luna Park

TERNANA – Il quarto allenatore stagionale, Fabio Brini,
sembra aver trovato finalmente la quadratura del cerchio. Ripescato Frick dal dimenticatoio per rivitalizzare
l’attacco, la Ternana ha iniziato a macinare punti.
Ancora alla ricerca della continuità, ha fallito brutalmente l’atteso derby col
Perugia, ma il pareggio di Verona lascia ben sperare.
Altalenante

TREVISO – Anche qui il cambio d’allenatore è stato salutare.
L’arrivo di Pillon ha portato serenità e risultati in
un ambiente sfiduciato. Nelle ultime cinque partite 13 punti,
un rendimento in trasferta da squadra di vertice, la soddisfazione per i tifosi
di aver vinto i tre de
rby contro Verona, Vicenza e Venezia (gli ultimi
due fuori casa). Ammazzaveneto

VENEZIA – La fantasia sudamericana aveva portato solo quattro
punti nelle prime sette partite. Un po’ di sano pragmatismo all’italiana ha
consentito a Ribas di raddrizzare la barca (anzi la
gondola), con un’ottima serie positiva, impreziosita
dalla vittoria sull’Empoli e dal pari a Torino, ma spezzata dalla sconfitta
interna nel derby. Il recupero di Guidoni potrebbe dare nuova linfa al reparto
avanzato, finora troppo sterile. (Ri)Emergente

VERONA – La vera sorpresa di questo spezzone di campionato.
Tanti gol e spettacolo della multietnica squadra di Ficcadenti, seconda
solo al Genoa nelle ultime sette partite. Un solo
stop nel derby di Treviso, ma l’esplosione del tandem offensivo Bogdani-Adailton (15 gol in due) ha rilanciato il Verona
nelle prime posizioni di classifica e nelle quotazioni per la promozione. Impennata

=

ASCOLI – Tre sconfitte consecutive hanno riportato sulla
terra i marchigiani che ormai sognavano in grande. Tuttavia, a parte la debacle
con il Crotone, il “Del Duca” è una roccaforte. Il duo
Giampaolo-Silva ha saputo motivare
i bianco-neri e i gol di Bucchi stanno
tenendo
a galla l’Ascoli. Necessario ritrovare lo smalto di un mese fa per una squadra
che comunque è ancora agganciata al treno della promozione.
Stabile in quota

PERUGIA – La squadra di Colantuono
continua a macinare punti, con una preziosa costanza di rendimento. Niente impennate ma molta sostanza, anche se non sarà facile
lottare per la promozione diretta
. Nettamente persi gli scontri diretti
con Empoli e Torino, resta la grande soddisfazione del
trionfo di Terni. Ancora magro l’apporto di Ravanelli, i brasiliani Do Prado e Ferreira Pinto sono le sorprese positive
d’inizio stagione. E se Penna Bianca ricominciasse a
volare… A ritmo di samba

PESCARA – Partita con poche ambizioni, la truppa di Simonelli sta raggranellando punti dov’è possibile, grazie
al “bomberino” Calaiò che
ha regalato la prestigiosa vittoria con l’Empoli.
Sicuramente buttata la partita degli ex contro il Catania
che avrebbe dato al Pescara un po’ di respiro in più. Apnea adriatica

PIACENZA – Diventata ormai quasi proverbiale, la fortuna del Piacenza ha subito un brusco stop nelle ultime gare, in
particolare nella sconfitta col Perugia. Tuttavia la squadra di Iachini rimane lì,
subito a ridosso delle “quattro sorelle”, sintomo chiaro di un’ottima
quadratura
. Certamente per la serie A ci vuole
qualcosa in più della difesa e contropiede, ma c’è ancora tempo per migliorare.
Solidità

TORINO – Come insegna la loro storia, i
granata
sono destinati a soffrire. La partenza sprint è stata seguita da
una serie nera che rischiava di far crollare le sicurezze di Rossi. Poi Pinga, Marazzina e Quagliarella hanno ripreso per mano il Toro, riportandolo
nel ruolo e nella posizione che gli spettano di
diritto. L’importante è che la società non subisca la solita sindrome
d’inferiorità, perdendo tempo ed energie a lamentarsi di arbitraggi,
sfortuna e altre sciocchezze. Cuore Toro

TRIESTINA – Continua a fare il suo. Vittorie nelle partite da
vincere, sconfitte contro avversari più forti. Non
sembra in grado di spiccare voli pindarici, ma la solidità del gioco di Tesser
non fa temere cali di tensione. Un’iniezione di fantasia, a supporto dei gol
ritrovati da Moscardelli, potrebbe spingere la Triestina
là dove (per ora) non osano le aquile. Avanti
piano

VICENZA – A braccetto della Triestina, ma con qualche
rammarico in più. Sembra sempre sul punto di spiccare il volo, ma subito si risveglia
bruscamente stramazzato al suolo. Dopo l’abbuffata gentilmente offerta da Cagni & Company, i bianco-rossi
si sono ritrovati battuti in due scontri diretti con Ascoli e Torino. I gol di Schwoch non bastano se gli spifferi dietro si moltiplicano.
E il “Menti” non è più un baluardo inespugnabile. Paura di volare

ALBINOLEFFE – La bella Cenerentola d’inizio stagione non c’è più.
Solo sei punti nelle ultime sette partite, ma anche una buona dose di malasorte
e d’ingenuità (per informazioni chiedere al Crotone). Tuttavia
il gioco è collaudato, l’ambiente non ha pretese, i 14 punti delle prime sette
gare lasciano l’Albinoleffe in zona play-off. Poi si
vedrà. Serenità valligiana

AREZZO – Unica squadra a non avere mai vinto nelle ultime
sette partite, subendo sempre gol. Incapace a difendere i gol di Spinesi e Abbruscato (15 gol in
due) che arrivano con disarmante facilità, l’Arezzo si è fatto raggiungere sei
volte nelle ultime sette gare, dopo essere passato in vantaggio. Drammatici i
minuti di recupero: a Bari sono costati una sconfitta,
a Catanzaro un pareggio bruciante. Torricelli
chiamato a fare il Salvatore della Patria. Il bel calcio di Marino ancora una
volta non è confortato dai risultati. Sindrome da Zeman o forse un malefico influsso
nerazzurro (già otto pareggi)
. Mister
X

CATANIA – Non è bastato ancora l’arrivo di Sonetti per
fermare l’altalena di prestazioni e risultati. Imbarazzanti sconfitte
casalinghe (Bari) seguite da blitz in trasferta
(Piacenza) da grande squadra. Certo, otto punti in questo sprazzo di campionato
sono un po’ pochini per chi voleva tentare la scalata
alla promozione. La giusta miscela tra vecchie volpi e giovani emergenti non
c’è ancora. Fondamentale il ritorno al gol con continuità del
neo-capitano Ferrante, uno dei più criticati all’inizio ma sempre capace di
vedere la port
a come pochi. Delusione

CESENA – La matricola sembrava destinata a dormire sonni
tranquilli, ma il catenaccio (e contropiede) puro non poteva reggere a lungo.
Una squadra quasi incapace di imporre gioco ha centrato una sola vittoria
(naturalmente contro il Catanzaro), prima di rimediare
sonori schiaffi: 13 gol subiti nelle ultime tre partite, dopo averne presi
“solo” dieci nelle primi undici gare. Una grinta leonina, ereditata dal
“capo-branco” Castori (ingabbiato in tribuna), ha tenuto a galla i romagnoli
che hanno rimontato e pareggiato la sfida con
l’Empoli. Catenaccio saltato

CROTONE – Ha pescato tre jolly valsi cinque punti: la serata
storta di un portiere e un arbitro distratto ad Ascoli, il pari di Empoli (con i toscani in dieci per 80 minuti) e l’eurogol
di Guzman all’ultimo secondo contro l’Albinoleffe sprecone. Troppo pochi e troppo casuali per
poter andare avanti così. La squadra di Gasperini
sembra rimasta in C1, anche se le attese non erano troppo promettenti. Debole

EMPOLI – Mettere tra i meno la prima in classifica può
sembrare una bestemmia. Noi preferiamo chiamarla provocazione, visto che i 19 punti della prima tranche di stagione sono
scesi pericolosamente a undici nelle ultime sette partite. L’Empoli giovane e spumeggiante pare specchiarsi troppo nella propria bellezza
(un po’ come il suo allenatore), rischiando di dilapidare un patrimonio
costruito da tanti talenti e dai gol (12) di Tavano.
Negli scontri diretti appare invincibile (asfaltati Toro e Perugia),
salvo poi regalare punti a Venezia, Pescara, Crotone e Cesena. Narciso

MODENA – La squadra forse più deludente del campionato. È
vero che partire con una penalizzazione pesante non è
semplice. Tuttavia i proclami e gli obiettivi modenesi erano ben diversi. La
scarsa continuità degli inizi è andata peggiorando. Unica squadra a non aver
raccolto neanche un punto in trasferta, il Modena ha
perso con la Triestina anche l’imbattibilità del “Braglia”.
Risalita a metà classifica, ora è nuovamente in coda.
Pioli rischia. Canarini
impauriti

Ivan Pugliese

Autore

Redazione

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