Avversario di turno

Abbruscato e Spinesi: attenti a quei due

I bomber di Marino fanno sognare la matricola-Arezzo che intanto si è rinforzata con l’arrivo di Torricelli

Se i tre punti ottenuti col
Pescara hanno rappresentato per il Catanzaro una vera e propria boccata
d’ossigeno, ora la patata bollente passa nelle mani dell’Arezzo di Pasquale
Marino, ospite domenica del “Ceravolo”. Reduce da una “pareggite” quasi
degna dell’Inter, i toscani scenderanno in Calabria per cercare il bottino
pieno, assente più che mai desiderato da sette turni. Non sarà facile per
l’Arezzo visto che anche la cabala è schierata con i giallo-rossi: la squadra
amaranto non ha mai vinto in campionato al “Ceravolo”, anche se l’ultimo
precedente è proprio favorevole all’Arezzo che conquistò a Catanzaro la
Supercoppa di C in una calda serata di maggio. Un blitz che ribadiva dopo
quattro giorni la schiacciante vittoria di Arezzo contro un Catanzaro ancora
ebbro di felicità per la promozione appena ottenuta. Sono passati solo sei
mesi, ma sembra un’altra era. Le due squadre sono già alle prese con i
problemi della serie cadetta. Quei giorni di festa sono solo un lontano ricordo.
Il prossimo obiettivo per l’Arezzo è quella serie A che il “cavallino
rampante” non ha mai raggiunto in ottanta anni di storia.

LA SQUADRA

L’inarrestabile cavalcata della scorsa stagione non è valsa a Mario Somma la
riconferma sulla panchina amaranto. Il tecnico ha deciso di lasciare Arezzo per
accasarsi a Empoli, una squadra ricca di giovani ambiziosi che sta per ora
dominando il campionato cadetto. A sostituire Somma è arrivato un altro profeta
del calcio-champagne, quel Pasquale Marino che a Foggia aveva provato nelle
ultime due stagioni a rinverdire i fasti di Zemanlandia. Pochi risultati, ma
anche poche colpe. Per Marino l’opportunità del patron Piero Mancini era di
quelle da cogliere al volo, anche se, alle prime battute d’arresto, la
nostalgia di Somma sarebbe stata inevitabile. La società toscana si è mossa
con grande perizia sul mercato, piazzando il primo grande colpo tre giorni dopo
la promozione in B: l’arrivo in amaranto di Gionatha Spinesi, ex bomber del
Bari ormai in rotta con i pugliesi. Un colpaccio che ha fatto dimenticare in
fretta la perdita del fine fantasista Serafini, approdato al Siena. Anche la
partenza dal “vecchio” Gelsi è stata indolore, vista la qualità dei
sostituti. In porta, confermati in blocco Proietti e Ramon come riserve di
Angelo Pagotto, il quale ha dimenticato in fretta la squalifica per doping del
2000 grazie alla seconda promozione consecutiva dopo quella con la Triestina. In
difesa tre innesti di ottimo spessore, oltre alla conferma del terzetto della
promozione (praticamente esordiente in B) Ogliari-Venturelli-Scotti: sono
arrivati in prestito Lorenzi dall’Atalanta e Bacis dalla Fiorentina (entrambi
promossi lo scorso anno), mentre solo da una settimana si allena con i nuovi
compagni Moreno Torricelli. Dall’alto delle sue 251 presenze in serie A con le
maglie di Juve e Fiorentina, oltre alle mille battaglie in Europa
(indimenticabile la sua prestazione all’Olimpico, nella finale di Champions
League vinta dalla Juve ai rigori sull’Ajax) e alle ultime due stagioni nella
Liga con l’Espanyol, l’acquisto di “Geppetto” potrebbe consentire ai
toscani un ulteriore salto di qualità. Interessanti anche i due giovani Stazzi
e Teoldi, in prestito da Lazio e Milan. A centrocampo altri due prestiti pesanti
sono i “messinesi” di scuola Juve Lavecchia e Gentile, ad affiancare il
siciliano Passiglia, rivelazione aretina dello scorso campionato. Confermato
anche il turbo della fascia sinistra Manuel Pasqual, insieme a Teodorani e al
croato Javorcic, più trascurati dopo essere stati protagonisti della
promozione. Arrivato dalla Triestina, non ha ancora lasciato il segno Boscolo,
mentre Amerini, ex Fiorentina e Vicenza, ha preso subito in mano le redini del
centrocampo. La fantasia è invece affidata a uno dei due pupilli che Marino ha
portato con sé da Foggia: il talento De Zerbi, scuola Milan, che insieme al
“gemello” Del Core è stato avversario del Catanzaro negli ultimi anni. Il
reparto offensivo aretino è di grandissimo spessore: il tandem titolare è
formato da Spinesi (12 gol in 20 partite l’anno scorso a Bari, dopo i 31 gol
delle due stagioni precedenti) e Abbruscato, esploso l’anno scorso con 20 gol,
dopo che nel Verona sembrava avviato a una carriera di secondo piano. I due
bomber hanno già realizzato sette gol a testa in questo primo scorcio di
stagione. È ovvio che trovare spazio per gli altri attaccanti sarà molto
difficile. Qualche ritaglio lo stanno sfruttando Del Core (5 gol al Catanzaro
nelle ultime stagioni con le maglie di Foggia e Tricase) e Sinigaglia, il
talento di scuola Inter che negli ultimi due campionati ha realizzato 28 gol tra
le file di Lumezzane e Monza. In estate Sinigaglia è stato al centro di una
vera e propria telenovela di mercato, conclusa con il suo mancato approdo alla
Reggina che lo aveva strenuamente inseguito. Ancor meno spazio per Vigna e
Villa, protagonisti della promozione. Insomma, quello dell’Arezzo è un
organico di tutto rispetto che potrebbe puntare tranquillamente a un posto nei
play-off.

SUL CAMPO – Marino
è riuscito in questa prima parte della stagione a rinnovare l’identità
acquisita dalla squadra lo scorso anno, senza stravolgerla. Il modulo è
cambiato: dal 4-2-3-1 di Somma al 3-4-3 caro a Marino, ritoccato leggermente con
l’arretramento di De Zerbi alle spalle delle due punte. In pratica sono state
accantonate le due ali offensive dello scorso campionato Teodorani e Vigna,
sostituite da una punta vera (Spinesi) e un interditore in più (Lavecchia). Per
il resto, immutato il pacchetto difensivo (Ogliari-Venturelli-Scotti) che sta
però soffrendo lo schieramento a tre e l’avanzamento di Pasqual sulla linea
mediana. L’assenza di Lorenzi (infortunatosi alla prima di campionato, dopo
aver segnato anche un gol) si sta facendo sentire e l’arrivo di Torricelli
potrebbe essere importantissimo per frenare l’emorragia di reti subite (ben 18
finora). Due le soluzioni: la prima dovrebbe essere adottata già contro il
Catanzaro, con l’ex bianconero piazzato al centro della difesa; la seconda è
ipotizzabile dopo il rientro di Lorenzi, con Torricelli che potrebbe tornare
sulla fascia destra come alter ego di Pasqual. In questo momento la linea
mediana è intoccabile con Lavecchia e Pasqual esterni, Gentile e Passiglia
centrali, almeno dopo la squalifica di Amerini, fermato insieme a Dei
dall’antidoping. Il tridente De Zerbi-Spinesi-Abbruscato funziona a
meraviglia, con 22 reti già realizzate dagli amaranto. In vista della trasferta
del “Ceravolo”, è arrivato il transfer dalla Spagna per Torricelli, che
giocherà al centro della difesa al posto di Venturelli, con Scotti a sinistra e
Ogliari (favorito su Bacis) a destra. La linea mediana sarà quella solita,
mentre in attacco rimarrà fuori Sinigaglia per il rientro di Spinesi, partito
dalla panchina nel posticipo contro l’Albinoleffe. Marino siederà in tribuna dopo l’espulsione rimediata con l’Albinoleffe. In panchina al suo posto il vice Mezzini. L’Arezzo non vince da
sette turni, esattamente dal 3-0 casalingo rifilato al Crotone. Nelle ultime sei
gare, cinque pareggi e una sconfitta col Bari hanno arrestato la marcia toscana
verso le zone alte della classifica. Che, sistemata la difesa, dovrebbero essere
facilmente accessibili per l’Arezzo.

Probabile formazione
(3-4-1-2): Pagotto; Ogliari, Torricelli, Scotti; Lavecchia, Gentile, Passiglia,
Pasqual; De Zerbi; Spinesi, Abbruscato.

I PRECEDENTI
Ricordata la vittoria aretina nel ritorno della finale di Supercoppa dello
scorso maggio, i precedenti in campionato arridono senza dubbio ai giallo-rossi:
in undici gare (9 in B e 2 in C), sette vittorie per il Catanzaro e quattro
pareggi. Il primo incontro si disputò più di 45 anni fa, stagione ’58-59, e
fu un secco 4-0 con i gol di Florio, Susan, Ghersetich e Rambone. L’ultima
sfida risale invece all’Epifania 1991: uno scialbo 0-0 in C1 che anticipava il
triste finale di stagione. Il computo dei gol vede ovviamente in vantaggio il
Catanzaro con 17 reti realizzate e solo sette subite.

I TIFOSI – La
tifoseria aretina è abbastanza calda, anche se vive schiacciata tra le
corazzate toscane e la tradizione delle due principali squadre umbre. I gruppi
principali della tifoseria amaranto sono gli Old Fans Club 1977 (OFC), eredi del
Commando Ultrà, e i Botoli Ringhiosi. Nonostante la promozione in B, la
tifoseria sta attraversando un periodo di grave crisi, sfociato nello
scioglimento del gruppo portante della curva. Gli aretini hanno buoni rapporti
con i chietini, mentre i nemici più odiati sono perugini, senesi, modenesi,
pisani e livornesi. Gli abbonati sono meno di 2.000, anche se l’affluenza
media allo stadio “Comunale” supera le 6.000 unità.

Ivan
Pugliese

                                              

Autore

Redazione

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