Stadio, un affare da 30 milioni

La costruzione del nuovo “Nicola Ceravolo” è l’operazione più importante della storia dell’US

Un grosso partner finanziario – dovrebbe trattarsi di un importante istituto di credito – investirà con l’U.S. Catanzaro s.p.a. nella costruzione del nuovo stadio “Nicola Ceravolo”, un impianto sportivo da sogno che costerà oltre 30 milioni di euro e sarà destinato a cambiare il volto della zona nord della città. Il progetto di massima elaborato dalla Società di via Lombardi prevede la costruzione di un modernissimo stadio all’inglese, con gli spalti a ridosso del terreno di gioco e interamente coperti, capace di ospitare 25mila spettatori a sedere. Ma a scatenare l’interesse degli investitori alla partnership con l’U.S. Catanzaro, l’idea di ospitare, all’interno dell’impianto e nelle sue pertinenze, uffici, sportelli bancari, attività commerciali, ristoranti, palestre, parcheggi, e addirittura un grande albergo. Il nuovo “Ceravolo”, in sostanza, potrà essere vissuto dai catanzaresi durante tutta la settimana: non più, soltanto, il tempio del calcio giallorosso, ma un luogo in cui incontrarsi o fare shopping. L’U.S. Catanzaro punta molto sulla gestione, potrebbe dirsi “extra-sportiva”, dello stadio “Ceravolo”: «Il calcio non sostiene più il calcio – continua a sottolineare Massimo Poggi – e noi puntiamo molto sulle attività collaterali per proseguire sulla via del risanamento delle casse societarie». Ecco anche spiegata la scelta di costruire il nuovo stadio nel cuore della popolosa zona nord della città, piuttosto che nell’immediata periferia – leggasi Germaneto – come auspicato da qualcuno: «Non avrebbe senso costruire una “cattedrale nel deserto” – ha detto il presidente Parente – ripetendo l’errore commesso in altre città italiane che ora vorrebbero tornare sui propri passi: il nostro obbiettivo e quello di far “rivivere” la città attorno allo stadio. Certo, occorre un cambio di mentalità da parte dei catanzaresi, che non possono più pensare di arrivare in auto e parcheggiare a pochi metri dal “Ceravolo”!». Tornando all’aspetto prettamente finanziario, i partner dell’U.S. Catanzaro che si accolleranno il consistente esborso, a quanto si è appreso, dovrebbero rientrare dell’investimento nell’arco di tre decenni. In un paio d’anni, invece, si spera di veder realizzato il nuovo “Ceravolo”. C’è da dire che, se il nuovo stadio venisse realizzato così come annunciato e nei tempi previsti, l’operazione potrebbe essere segnalata come mirabile esempio di positiva sinergia tra pubblico e privato. Il Comune di Catanzaro, in particolare nelle persone del sindaco Sergio Abramo e dell’assessore allo sport Tony Sgromo, ha avuto un ruolo fondamentale in questa vicenda: è di poche settimane fa, difatti, la notizia dell’acquisizione dal Demanio dell’area di 53mila metri quadrati su cui attualmente sorge l’ex “Militare” da parte dell’Amministrazione comunale. Adesso il Comune potrà trasferire, come deliberato dal civico consesso lo scorso 29 dicembre, il diritto di superficie sull’intera area all’U.S. Catanzaro per 99 anni. La società del presidente Parente, attende ora di entrare in possesso dell’area: solo in quel momento, infatti, si procederà alla stipula dell’accordo con i finanziatori, e quindi alla progettazione esecutiva. Il trasferimento del diritto di superficie, fanno sapere da Palazzo De Nobili, dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno: giusto il tempo di elaborare la bozza di convenzione – se ne occuperà una commissione presieduta dallo stesso Sgromo – che andrà prima approvata dal Consiglio e poi sottoscritta con i dirigenti dell’U.S. Catanzaro. In ogni caso, considerati i tempi di progettazione, le ruspe non si metteranno in moto prima della fine del campionato in corso. Avviati i lavori, lo stadio dovrebbe essere pronto nell’arco di due anni: ma se in un primo momento si era paventata l’ipotesi di trasferire la sede delle Aquile in un altro impianto, ristrutturando ed adeguando lo stadio provinciale “Carlei” o il “Sinopoli” di Soverato, la Società oggi sembra abbastanza convinta – ed è questa la vera novità – di poter effettuare i lavori proseguendo per gradi, e scongiurando quindi l’ipotesi del “trasloco” forzato. Saranno prima le due curve a vedere la luce, e di seguito le due tribune e i locali che ospiteranno le attività commerciali. C’è da scommettere che, una volta tagliato il nastro, Catanzaro potrà fare vanto di uno stadio tra i più belli e funzionali d’Italia, che richiamerà nella mente degli appassionati l’affascinante e glorioso “Old Trafford” di Manchester.

(La Partita)

Autore

God

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