Intervistiamo

SERGIO DI CORCIA: CUORE GIALLOROSSO

I ringraziamenti, le impressioni ed i pronostici dell’ex punta giallorossa.

Una corsa verso coloro che lo amavano e lo amano ancora, la commozione fino al midollo osseo, il dono di un mazzo di fiori, il tutto incorniciato da quel sorriso da innamorato: è Sergio Di Corcia. Una gara giocata con la massima professionalità che lo contraddistingue e , durante il secondo tempo, la sostituzione e ancora una volta è un bagno di applausi. Le parole non servono, e non bastano a Di Corcia per esprimere il suo amore verso quella maglia che lo vide protagonista fino all’ultima partita giocata al Ceravolo. Quel (maledetto) 17 giugno, lui uscì dal campo quando ancora il Catanzaro vinceva per 1-0 . Era stato proprio Sergio a procurarsi il rigore ed a trasformarlo andando poi ad esultare alzando le braccia in alto come per incitare il pubblico catanzarese a ricominciare a volare. Dopo la partita di domenica lo raggiungo al telefono e gli chiedo un’intervista. Sergio Di Corcia è felicissimo e mi dice:”ci mancherebbe altro Giuseppe! – poi, senza fermarsi – …è stato bellissimo, una delle più grandi emozioni della mia vita. Non me lo aspettavo tutto questo amore. Si, conoscendo il cuore nobile dei tifosi giallorossi, mi aspettavo un applauso, ma non tutto quello…! Ho trattenuto a stento le lacrime dalla commozione, ritornare su quel campo magico con un’altra maglietta, mi è sembrata una sorta di dissociazione. Poi l’arbitro ha dato il via alla gara e la professionalità ha preso il sopravvento. Bella squadra il Catanzaro, ora siete in corsa come noi, vi faccio i migliori auguri”. Ma non si trattava di un’intervista condita di domande e risposte? No! Con Sergio Di Corcia è stato quasi impossibile! Non mi permetteva di concludere un quesito che già era lì pronto a rispondere! Che cuore ragazzi! Alla mia domanda:”torneresti al Catanzaro?” ecco come risponde:”…ma stai scherzando? Ti giuro che verrei a piedi nudi e camminando su cocci di vetro. Lo preferirei anche a squadre che militano in categorie superiori. Se il Catanzaro mi dovesse chiamare, per me sarebbe una priorità assoluta e non vaglierei nemmeno per idea altre proposte. Anche mia moglie ama questa città e adora questa gente”. Il Catanzaro sopra tutti e sopra tutto. Se questo non è amore, cos’è? Visto che Di Corcia non smette di fare le sue dichiarazioni d’amore, cerco di fargli domande sul campionato in corso. Sergio rientra nei panni del calciatore (e che calciatore!) del Frosinone ed alla mia domanda:” chi secondo te andrà in C1?”, Di Corcia risponde:”il Foggia non penso possa avere rivali per il primo posto e la seguente promozione diretta, per l’altra promozione, possiamo sperare ancora in sette e il Frosinone e il Catanzaro sono tra i pretendenti al salto di categoria. La C2 è un campionato stranissimo, tutto è possibile fino alla fine e non è detto che avere una posizione di classifica migliore nel corso dei playoff, costituisca un vantaggio, anzi…”.
Prima di congedare Sergio, lo stesso mi ripete ancora una volta:” voglio dire ancora grazie al Catanzaro ed ai Catanzaresi per le attestazioni di stima e di affetto che hanno avuto nei miei confronti, anche negli spogliatoi, dopo l’incontro, molta gente è venuta ad abbracciarmi, è stato il più bel regalo che potesse farmi la carriera!”.
A queste parole non mi sento di aggiungere nulla. Ne offenderei la bellezza e la genuinità. C’è chi lavora solo per la remunerazione e , specialmente nel calcio, è motivato solo da quella. Mercenari allo sbaraglio, pronti a prostituirsi a questo o a quello pur di avere, pur di apparire. Sergio Di Corcia è uomo d’altri tempi, ve lo garantisce uno che ha sentito le sue lacrime anche un mese dopo il 17 giugno… Sergio, in pieno luglio non si rassegnava, non si dava pace. E allora, anche se il calcio è sporco, anche se nel calcio (come nella vita) ci sono i prepotenti che gonfiano il petto e usano il dolo per raggiungere i propri obiettivi, se c’è ancora gente come Sergio Di Corcia, vale ancora la pena di tifare e avere una passione . Si, tifare. Per chi? Ma per il Catanzaro! E’ ovvio!
Domenica prossima arriva il Brindisi e il Ceravolo sarà all’altezza della situazione. Vincere vorrebbe dire prendere il volo definitivo per quel sogno a lungo cullato: la C1. E’ un sogno di partenza… i sogni di “A”rrivo sono altri…Avanti Catanzaro!______ Giuseppe Mangialavori

Autore

Giuseppe Mangialavori

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