Al bando le ”cassanate”: Carbone-Morello, è qui la festa!

Ragazzi di Calabria per costruire un sogno

I salottini organizzati dei saggi della nostra Italia calcistica che si arrovellano il cervello sulla psiche di un ventenne barese e sulle sue pessime performances etico-morali, monopolizzano o quasi le pagine dei giornali e le discussioni durante le varie “agorà” degli addetti ai lavori in TV.

In questa sede lungi dal sottoscritto il volerne ripercorrere i sentieri, ma vorrò solo usare come leva l’argomento che tortura i sonni persino di San Luciano… da Torino il nuovo ehm… protettore… del calcio italiano.
E allora giù il cappello per i nostri fantastici “Ragazzi di Calabria”. Gente seria, senza brufoli e (purtroppo per loro) senza tutti i milioni di Euro che coccolano il barese per ora capitolino.
Eppure quante valige fatte per andare altrove, per legittimare un sogno, per far vedere il proprio valore. Solo così, come in altri settori, si ha il riconoscimento delle proprie capacità da parte della nostra bella Calabria. Carbone e Morello, due ragazzi di Calabria appunto come tanti altri, che abbracciano con passione lo sport e l’amore per una squadra della propria Terra e poco importa se la loro Terra sia divisa all’interno. Forse non avranno mai assaporato le mattine fredde di inverno pregne di profumo di rotaia misto a caffè o forse si, ma a loro non ha mai importato e non interessa se l’accento sia di Raggio Calabria piuttosto che di Catanzaro, Bagnara e così via, loro sudano la maglia che indossano e danno il massimo con l’ardore di chi ama il giallorosso, di chi ama un simbolo della Regione Calabria, che appartiene a tutta la Calabria.

Lo sguardo di Morello dopo il gol e quello di Carbone! Cose da far venire i brividi. E tutto il Ceravolo che si stringe in un grande abbraccio fatto di cori e sventolio di vessilli.
Teniamoceli stretti questi uomini che hanno dichiarato senza finzione alcuna di essere orgogliosi di vestire la maglia che indossano e di ambire al raggiungimento di alti traguardi con il Catanzaro. Troppo facile essere coccolati, corteggiati e discussi dopo avere percepito il reddito che un ottimo lavoratore non guadagnerà in cento vite (e non è demagogia ma purtroppo per noi realtà)! Vero Antonio Cassano? Troppo facile cedere alle sirene a strisce che garantiscono massima visibilità, massimi introiti ma anonimato morale e di ideali. Ma è il calcio moderno! Mi risponderanno in tanti. E’ vero ed è proprio per questo che sta andando verso l’agonia. I romantici non vanno più di moda e i sentimentalisti lo stesso. Roba da cancellare definitivamente dagli encefali calciodipendenti.

Ma veniamo alla gara di venerdì.
Finalmente i pali maledetti non calamitano i palloni giallorossi e il Catanzaro conquista tre punti importantissimi nella gara contro il Modena, si avete capito bene: il Modena. Com’è strana la vita! Solo fino a pochi mesi fa qualcuno guardava ai canarini come a qualcosa che stava in paradiso, qualcosa di irraggiungibile e addirittura tifava Modena per la presenza nelle fila dei gialloblù del buon Kamarà.
Ecco il Modena poco tempo dopo a Catanzaro ed eccolo sconfitto da un Catanzaro targato Cagni, che sempre di più acquista una propria fisionomia pur non rinunciando ad un minimo di turnover (vocabolo oramai in via di inflazione per i milioni di tecnici made in Italy).

Il baffuto tecnico giallorosso cambia in corso d’opera la gara e dimostra acume tattico da vendere. Decentra Carbone e accentra Vanacore e il Modena, che fino al termine della prima frazione di gara non aveva demeritato, va in tilt. Morello concretizza e il Ceravolo fa festa. C’è da aggiungere che un ottimo Manitta si rifà sulle disavventure piacentine… e compie due interventi molto importanti. Positivo anche l’apporto di un Bonomi che da Piacenza continua a far vedere progressi di condizione fisica e tattica. La seconda meritatissima segnatura firmata Carbone mette al sicuro i tre punti da eventuali sorprese e il gol dei canarini siglato al 94° ne esalta il valore.

Ma non c’è neanche il tempo di rifiatare che già domani si va a fare visita al Cesena. Una nobile da poco risorta come il Catanzaro. Una classica della serie “B” Cesena-Catanzaro, che ritorna sul palcoscenico e che potrà essere utilizzata per tastare il polso ai rispettivi team. Il Catanzaro in trasferta ha raccolto finora solo un punto (quello di Bergamo). Trieste, Ascoli e Piacenza sono state anche gare sfortunate e hanno prodotto pali e occasioni da rete in quantità industriale. Ci si augura di riprendere ciò che si è perso strada facendo e magari proprio grazie all’apporto di questi ragazzi di Calabria che stanno facendo sognare tutti e meritano di vedere concretizzati i propri sogni così come lo merita il Catanzaro. Forza Ragazzi! Avanti così Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

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Redazione

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