Avversario di turno

Il Modena e il mal da trasferta

La squadra di Pioli cerca a Catanzaro i primi punti lontano dal “Braglia”

Torna
al “Ceravolo” in un insolito venerdì sera una grande classica della serie B.
Dopo oltre 16 anni di attesa Catanzaro-Modena andrà nuovamente in scena. Un
periodo buio, quello degli anni ’90, che accomuna due squadre dal glorioso
passato. Il Modena ha disputato infatti 13 campionati di serie A e 38 di B,
prima di conoscere l’onta della serie C, proprio negli anni in cui il Catanzaro
vagava per i polverosi campi della quarta serie. Poi la svolta, sotto la
presidenza Montagnani, un presidente che riportò entusiasmo in un ambiente dal
palato fine ma demoralizzato da un periodo buio. La morte di Montagnani, cui è
intitolata la curva Sud dello stadio “Alberto Braglia”, nel 2000 non arrestò la
rinascita del Modena, culminata con il doppio salto in serie A firmato Gianni
De Biasi. L’attuale allenatore del Brescia guidò per quattro stagioni i canarini,
prima di cedere la panchina a Malesani, sotto la presidenza Amadei.
L’entusiasmante partenza nella scorsa stagione illuse i tifosi giallo-blu,
prima del declino invernale, classico delle squadre di Malesani. La sua
sostituzione con Bellotto non sortì effetti, costringendo il Modena alla serie
B.

LA
SQUADRA
– Ma il peggio era dietro
l’angolo. Oltre alla retrocessione, come un fulmine nel sereno cielo estivo, è
arrivata la vicenda del calcio-scommesse a turbare gli animi degli emiliani.
Un’altra analogia con il Catanzaro, anche se la conclusione è stata
radicalmente diversa: Catanzaro prosciolto dalle accuse, Modena penalizzato di
cinque punti (con successiva riduzione a quattro) a causa del pesante
coinvolgimento nell’inchiesta del suo calciatore Antonio Marasco. A
fronteggiare questa situazione si è trovato Stefano Pioli, tecnico emergente ed
ex difensore di Juve e Fiorentina, l’anno scorso sulla panchina della
Salernitana. La squadra costruita da Amadei mirava a un pronto ritorno nella
massima serie, anche se il traffico in uscita è stato decisamente più elevato
(soprattutto qualitativamente) di quello in entrata. Il Modena ha perso in un
solo colpo alcuni pilastri della squadra, uomini di esperienza e giovani
promesse. Milanetto, Amoruso, Makinwa, Ballotta, Domizzi, Balestri, Cevoli,
Kamara (mai dimenticato a Catanzaro) hanno lasciato la barca giallo-blu, molti
per esigenze di bilancio. Il nuovo timoniere Pioli si è trovato quindi a dover
ricostruire la squadra. Due nuovi portieri, Frezzolini e Renard, il belga
dell’Udinese, guidano il cambiamento. In difesa, confermati i veterani Mayer e
Ungari (assieme a Pivotto), sono arrivati il terzino Tamburini dal Vicenza (4
reti nella passata stagione), Perna, che ha seguito il tecnico da Salerno, e
Centurioni, centrale del Treviso. A centrocampo le principali novità: gli
acquisti di due ali, il 22enne Antonini della Sampdoria e Di Venanzio
dell’Ascoli, e di tre centrali, il portoghese Manu, Ivan Tisci, otto reti nella
passata stagione con l’Avellino, e Giampieretti, arrivato a Modena dopo nove
stagioni a Empoli. Le conferme riguardano Campedelli, Ponzo e il bosniaco
Music, mentre da Napoli è rientrato Pasino. In attacco, è rimasto il solo
Vignaroli, anche se Taldo e Fabbrini, rientrati dai prestiti al Catania e al
Torino, non sono sicuramente volti nuovi. A completare il reparto sono arrivati
la promessa nigeriana Asamoah, da Udine, e “nonno” Ganz, 36enne svincolato di
lusso, con un passato ad altissimi livelli con Milan e Inter. Insomma, una
squadra tutta da scoprire e da plasmare. Operazione finora riuscita soltanto a
metà.

SUL
CAMPO
– Infatti, il Modena dopo
otto giornate ha ormai abbandonato i bassifondi della classifica (dov’era
relegato dalla penalizzazione), superando anche il Catanzaro. Tuttavia, il
rendimento degli uomini di Pioli è stato decisamente altalenante: 13 punti in
cinque partite casalinghe (solo il Genoa all’esordio ha impattato al
“Braglia”), a bocca asciutta senza segnare un gol in tre partite esterne.
Discrete prestazioni contro avversari ostici (come Genoa, Perugia e Piacenza)
seguite da clamorosi passi falsi su terreni non proprio minati (vedi Crotone e
Pescara). I tifosi giallo-blu hanno finora assistito a una vorticosa rotazione
di uomini, schierati spesso in differenti posizioni, alla ricerca dell’assetto
migliore. Anche il proverbiale 4-4-2 “sacchiano” di Pioli è stato oggetto di
ripensamenti, con un tentativo appena abbozzato e subito accantonato di 4-3-3.
In porta ha iniziato Renard, ora scalzato da Frezzolini. La linea difensiva, da
anni abituata a una disposizione a tre, ha pagato lo scotto del nuovo modulo.
Per trovare una soluzione al rebus, si sono alternati sulla destra Pivotto,
Perna e Mayer; al centro lo stesso Mayer, Ungari e Centurioni; a sinistra
Tamburini e Perna. Anche il centrocampo è stato terreno di tentativi più o meno
riusciti di trovare un assetto ideale, soprattutto per quanto riguarda la
posizione di Campedelli, spostato frequentemente dalla fascia destra al centro.
A sinistra si sono alternati Antonini e Di Venanzio, al centro Giampieretti,
Tisci e appunto Campedelli. L’attacco non è stato risparmiato dal tourbillon di
uomini: accanto alla sicurezza Vignaroli, peraltro non troppo brillante, si
sono alternati Ganz, Fabbrini e Asamoah, con il nigeriano vincitore degli ultimi
ballottaggi. Trascurato a inizio stagione da Pioli, Taldo ha trovato spazio
solo nelle ultime due gare e ha realizzato il gol decisivo nella vittoriosa
gara con il Perugia. Fermo restando il 4-4-2, difficile ipotizzare la
formazione dei canarini in vista dell’anticipo del “Ceravolo”. Davanti a
Frezzolini, confermato in porta, a destra al posto di Pivotto dovrebbe
rientrare Perna, dopo il turno di riposo concessogli da Pioli. A sinistra
giocherà Tamburini, mentre i centrali dovrebbero essere Mayer e Ungari, con
Centurioni ancora ai box. A centrocampo, sicuri Campedelli a destra, Tisci e
Giampieretti in mezzo, rischia il posto Antonini, (poco convincente con i
grifoni), insidiato da Di Venanzio e da Pasino. Appare difficile, però, che
Pioli inserisca contro un Catanzaro molto offensivo il fantasista di scuola
Juve. In attacco Pioli potrebbe offrire una chance a Taldo, accanto a
Vignaroli. Ancora indisponibile Music, out per infortunio dall’inizio della
stagione, la cui sostituzione sulla fascia ha creato non pochi grattacapi a
Pioli.

Probabile
formazione (4-4-2): Frezzolini; Perna, Mayer, Ungari, Tamburini; Campedelli,
Giampieretti, Tisci, Antonini (Pasino); Vignaroli, Taldo (Ganz).

I
PRECEDENTI
– Catanzaro-Modena è una classica dall’alto dei suoi 28 precedenti,
14 dei quali al “Ceravolo”, tutti in serie B. I canarini hanno un ottimo
bilancio, avendo vinto due volte e pareggiato in otto occasioni. Solo quattro i
successi del Catanzaro. Due sfide risalgono agli anni ’30, con un successo per
parte. Una vittoria giallo-rossa (2-0, doppietta di Fanello) nella stagione
’59-60, e una giallo-blu (0-1, gol di Roffi) nel ’69-70 delimitano un decennio
costellato da frequenti incroci tra le due squadre e da 6 pareggi in
altrettante sfide. Solo gli ultimi due incontri hanno spezzato l’assoluto
equilibrio nei precedenti. Due vittorie giallo-rosse, nel ’77-78 (1-0, Rossi) e
dieci anni dopo (3-2, con i gol di Iacobelli e la doppietta di Soda per il
Catanzaro, le reti di Montesano e Masolini per il Modena), hanno regalato al Catanzaro
la leadership nei confronti diretti. Da notare che Catanzaro-Modena del 1988 si
giocò alla quart’ultima giornata di un campionato al termine del quale i
giallo-rossi mancarono la serie A per un punto e gli emiliani furono retrocessi
dopo un appassionante scontro diretto con il Genoa.

I
TIFOSI
– La tifoseria modenese è famosa per il suo calore e per i suoi colori.
I principali gruppi della curva Sud sono gli Ultras e le Brigate Gialloblu. I
rapporti con gli UC sono di reciproca indifferenza, dettata soprattutto (come
al solito in questa stagione) dall’assenza d’incontri negli ultimi anni. Da
questo punto di vista, interessante e controverso è il panorama delle amicizie
degli ultras emiliani, in buoni rapporti con doriani e fiorentini (gemellati con
gli UC), ma anche con cosentini e messinesi (acerrimi rivali degli ultras
giallo-rossi), oltre che con veneziani e pistoiesi. Le principali rivalità
canarine sono quelle regionali con i bolognesi, i parmensi, i reggiani, i
cesenati, i ravennati, gli spallini, oltre ai veronesi, ai vicentini e ai
genoani. Gli abbonati, nonostante la retrocessione sono circa 5.500.

Ivan Pugliese

Autore

Redazione

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