Le pagelle della Serie B

L’analisi di UsCatanzaro.net dopo le prime sette partite di campionato

L’undici
giugno è ancora lontano. Ma dopo sette giornate di
campionato compresse in un mese, è già tempo di primi bilanci. Gli spunti non
mancano. Gol, sorprese, esoneri, delusioni. UsCatanzaro.net propone ai suoi lettori una prima valutazione analitica sul
comportamento delle 21 avversarie del Catanzaro, alla luce delle aspettative
d’inizio stagione. Per una lettura più semplice, le squadre sono suddivise
schematicamente in tre categorie: nella prima sono state inserite le formazioni
che hanno stupito in questo primo scorcio di campionato (+), nella seconda quelle che hanno mantenuto le aspettative
della vigilia (=), nella terza
quelle che hanno deluso (). Volutamente,
non abbiamo incluso nel “pagellone” le riflessioni sul Catanzaro. Visto che le nostre considerazioni sui giallo-rossi potete leggerle tutti i giorni su questo
sito e le vostre potete esprimerle sul forum.

+

ALBINOLEFFE – Pronti, via. Ecco la squadra che
non ti aspetti
. Sfrontata contro qualsiasi
avversario, la squadra di Gustinetti ha conquistato
con un calcio semplice, lineare e redditizio. Solo cinque gol al passivo, nelle
ultime due gare ha raccolto un solo punto contro Catanzaro ed Empoli. È già
stata definita “il nuovo Chievo”. Auguri. Miracolo bergamasco

AREZZO – Via Somma, ecco Marino. Il risultato non cambia:
calcio-champagne e gol. L’Arezzo è già tra le grandi, grazie a
una squadra collaudata in C1 e arricchita dai pochi (ma buoni) volti nuovi. Il
tandem Abbruscato-Spinesi (già nove gol in due) fa
paura, e la matricola pensa già in grande. Cavallino
rampante

ASCOLI – Partito con due sconfitte, non sembrava in grado di
lottare per le prime piazze. Invece, il lavoro dell’inedito tandem Silva-Giampaolo comincia 
a farsi sentire. E se Cristiano s’inventa ogni
domenica una doppietta da favola come quella che ha piegato il Verona, allora
l’Ascoli non è più Bucchi-dipendente e può puntare a
nuove mire
. Ambizioso

CESENA – Altra matricola terribile, ha alternato ottime
prestazioni a risultati deludenti (come il pareggio interno col Bari). Ma intanto è subito a ridosso delle grandi e, domenica, ha
fatto tremare il Perugia. E Cavalli
continua
a segnare. A Cavalli di
un sogno

EMPOLI – Certamente era tra le favorite del torneo. Ma
quattro punti di vantaggio sulla seconda dopo sole sette partite era un traguardo difficile da ipotizzare. Solo la Ternana è riuscita a strappare un
pareggio a una squadra giovane, con un allenatore giovane (Somma), con tante
mezze punte di talento e con un attaccante che fa il terzino destro (Buscè). La ciliegina è il capocannoniere Tavano che non sembra intenzionato a far rimpiangere Rocchi
e Di Natale. Se il buon giorno si vede dal mattino…Inarrestabile

PIACENZA – Una squadra senza mezze misure. Quattro vittorie e
tre sconfitte. Domenica scorsa il colpaccio a Torino, sabato sera la sfida col Catanzaro. Il Piacenza ha il
carattere di Iachini e una serie di buoni giocatori,
il giusto mix tra esperienza e gioventù. Se si
registra la difesa può volare alto. Estremista

TORINO – Cinque vittorie consecutive, poi le due sfortunate
sconfitte contro Crotone e Piacenza
.
Un gioco piacevole e una quantità imbarazzante di attaccanti
implacabili. Dalle rotazioni offensive e dall’estro di Pinga
dipendono le sorti della squadra di Rossi, a tratti entusiasmante
ma predisposta ad assopirsi. Gli incupiti tifosi del Toro hanno riscoperto i
sogni. Speranza

=

CATANIA – Dopo la rivoluzione estiva, la classifica etnea ha
due chiavi di lettura. Una, positiva, deriva dal
positivo travaso di risorse umane da Acireale che ha dato linfa e punti alla
squadra di Costantini. La seconda, negativa, dipende
dallo scarso contributo (almeno finora) dei “senatori” che dovevano lanciare il Catania verso il traguardo più ambizioso. Se Ferrante, Miceli e Vugrinec si
ritrovano, Pulvirenti può sperare di raggiungere Franza e Zamparini per una
Sicilia felix. Cataclisma

CROTONE – Con un mercato di un certo livello, non si poteva
sperare in molto di più. Con i fichi secchi, Gasperini
sta cercando di portare a nozze una squadra mediocre. E i primi risultati stanno arrivando. La vittoria col
Torino, dopo il pareggio nel derby, ha riportato fiducia nella città ionica
facendo quadrare i conti della classifica. Pitagorico

GENOA – Il terzo posto a cinque punti dall’Empoli non è sicuramente lusinghiero, vista la faraonica campagna acquisti
del presidente rosso-blu. Ma non si può dimenticare
che il cambio di panchina in extremis non poteva non creare problemi. Cosmi è uno Schumacher alla guida di una
Ferrari già sulla corsia di sorpasso, costruita per
vincere e non per partecipare. L’attacco è stellare, e i 17 gol già realizzati
sono solo un antipasto. Giochi Preziosi

PERUGIA –
Discorso simile al Genoa, anche se Cosmi e Tedesco adesso guidano i liguri
. La squadra è molto buona, ma dovrà lottare fino
in fondo. Colantuono ha il compito di dare a una rosa competitiva quel valore aggiunto che manca per un
campionato alla pari di Genoa, Empoli e Torino.
Finora mai sconfitto, al Perugia è
mancato spesso il colpo del K.O. Decisivo sarà
il rendimento di
Ravanelli. In ascesa

PESCARA –
Partenza da brivido con tre
sconfitte, poi quattro risultati utili consecutivi
. Il lavoro di Simonelli
comincia a vedersi. Le difficoltà erano ampiamente attese,
visto
il mercato di basso profilo. L’attacco ha scarso peso, e Calaiò non può fare miracoli. La salvezza è l’unico
obiettivo possibile. Delfino galleggiante

TRIESTINA – Un paio di partite rocambolesche (contro Empoli e Salernitana) non hanno consentito
agli uomini di Tesser quel salto in avanti in classifica che sembrava
possibile. La coppia Godeas-Moscardelli è di buon
livello, supportata da un telaio collaudato e dalle incursioni offensive del
libero-goleador Pecorari. Qualche amnesia difensiva
di troppo riporta i giuliani a una classifica più
consona alle aspettative d’inizio stagione. Cercasi regolarità per sognare. Altalenante

VICENZA – Spumeggiante in casa, disastrosa in trasferta.
Questo è il bilancio della squadra di Viscidi, ancora a secco di punti lontano
dal “Menti”. Un classico comportamento da squadra di centro classifica che i bianco-rossi sono chiamati a smentire. Il recupero fisico
di Margiotta è indispensabile per una compagine che
fa del tandem offensivo Schwoch-Margiotta il suo
punto di forza. Casalinga

BARI – Ormai avvezzi alla sofferenza (e ai Matarrese), i tifosi del Bari non si stupiscono più di nulla. La partenza della squadra di Carboni
è stata terribile. Alcune buone prestazioni (Catanzaro in primis) non si sono
tramutate in punti. Anzi, proprio i tifosi hanno contribuito al disastro
lanciando un razzo che è costato un punto di penalizzazione.
A differenza di Catania, il travaso dalla Viterbese
non è riuscito a Carboni. Il vuoto lasciato da Spinesi
appare incolmabile, e i quattro gol realizzati finora da un attacco anemico ne
sono impietosi testimoni. Carboni
ardenti

MODENA – Passi la penalizzazione, passi la perdita di
giocatori fondamentali come Amoruso, Kamara e Milanetto, ma dieci
punti in sette partite non sono comunque accettabili
per una squadra che puntava alle sfere alte della classifica. Pioli dovrà rimboccarsi le maniche, anche se le attese d’inizio
stagione erano forse un po’ troppo ottimistiche. Nemmeno un
punto in trasferta, nonostante i canarini abbiano giocato contro Albinoleffe, Crotone e Pescara
. Sopravvalutato

SALERNITANA – Al contrario del Bari, sulla Salernitana
erano in molti a scommettere. Una squadra che sembrava
costruita per ben figurare in questo campionato
. I risultati sono sotto
gli occhi di tutti: nemmeno una vittoria, diciassette gol subiti, sedici nelle
ultime 5 gare. Esonerato Ammazzalorso, il lavoro di Gregucci si presenta ricco di insidie.
Necessario il recupero dei tanti attaccanti e un modulo di
gioco meno spregiudicato
. A questo punto la salvezza sembra essere
l’unico obiettivo rimasto. Imbarazzante

TERNANA – Un’altra delusione cocente per gli osservatori
viene dagli umbri. Una squadra che ha ben figurato l’anno scorso e che stenta a
ritrovarsi, nonostante le conferme di alcuni pezzi
pregiati come Jimenez e Kharja.
Un attacco inconsistente, una difesa da rivedere, ma
soprattutto uno spogliatoio infernale, che ha costretto il presidente a
chiamare il quarto allenatore della stagione per cercare un rimedio
.
Dopo l’esonero di Verdelli, le dimissioni pepate di Valvassori e il
traghettatore Tobia, toccherà a Fabio Brini riportare
un po’ di serenità in un ambiente incandescente. Esplosiva

TREVISO – D’Astoli, mister trevigiano, sapeva di dover compiere un’impresa per salvare
questo Treviso. E infatti la
situazione non è delle più semplici. I veneti hanno dovuto
correre ai ripari acquistando il 40enne Ballotta
per tamponare il buco
in porta lasciato da Gillet. L’attacco
fa sorridere per l’eccessiva fiducia in giovani di scarsa o nulla esperienza
.
La vittoria con la Ternana può essere la scintilla
utile a innescare entusiasmo in un ambiente strozzato
dalla passione per gli altri sport. Inoffensivo

VENEZIA –
Un tripudio di giovani
sudamericani, con la ciliegina Ribas in panchina
. Troppo poco, forse, per un
campionato così difficile come la serie B italiana
. Si
intravede qualche speranza per il futuro, come l’argentino Miramontes. Se possa diventare un
nuovo Mancini (il brasiliano della Roma) è un po’ presto per dirlo. Ma, di
sicuro, il Venezia ne avrebbe bisogno. Da rivitalizzare una difesa che fa acqua
da tutte le parti
. Allagata

VERONA – Attacco discreto,
ma difesa colabrodo. Il Verona ha gli stessi punti del Crotone, non esattamente quelli che si aspettavano un
po’ tutti. Alcune partite rocambolesche hanno evidenziato la buona vena
dell’attacco tutto starniero (bene Bogdani, Adailton e Papa Waigo, attesissimo Mjrtay), ma Ficcadenti avrà ancora molto da lavorare sui meccanismi
difensivi. La sorpresa positiva è il centrocampista
slavo Behrami. Multietnico

Ivan Pugliese

 

Autore

Redazione

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