Rassegna stampa

Gigi Cagni sabato torna al Garilli con il Catanzaro

«Il risultato non conta, guarderò alla prestazione. Non sarò per nulla emozionato».
da “La Cronaca”

Il ritorno di Cagni a Piacenza dopo
una stagione, quella appena trascorsa, in cui i biancorossi
hanno sfiorato fino ad alcune domeniche dal termine
del campionato la serie A, rappresenta un evento per molti tifosi. Si
sprecheranno i paragoni tra ciò che è stato ieri e quel che potrebbe essere
oggi. In ogni modo lui, da Catanzaro, non lascia trasparire alcuna
emozione. Anzi, da uomo pragmatico e concreto, fa intendere che la sua
attenzione è rivolta soprattutto alla situazione che l’ex tecnico biancorosso, sta vivendo sulla panchina c a l a b r e s e , panchina sulla quale siede da soli otto giorni nei quali
ha azzeccato un filottino di quattro punti, un pari a
Bergamo contro l’AlbinoLeffe e un successo pieno,
l’altro giorno, contro la Salernitana. Una buona
gara e un 3 a 0 tondo tondo,
soddisfatto?
«Sì, ma la Salernitana è poca cosa,
non è stato difficile imporci in questo contesto. Ciò
che maggiormente mi interessa è far crescere questa
squadra, riuscire nell’intento di ottenere una salvezza che mi è stata chiesta
dai massimi dirigenti della società calabrese e che vorrei tanto raggiungere». Intanto
da quando è alla guida del Catanzaro ha ottenuto due
risultati utili, non è poco, tenuto conto del fatto che il tutto è avvenuto in
pochi giorni.
«E’ vero, ma io non posso pensare, in questa fase ad ogni
singola gara, devo portare avanti un discorso complessivo per il Catanzaro. Devo ragionare in termini più ampi. Penso ad
esempio che il vero Catanzaro sarà pronto tra un mese
e sono convinto che  solo allora potremo dire la nostra, tutto quello che
sta accadendo ora è in funzione del mese di prova che ci siamo dati. Tutti dal
presidente all’ultimo dei dipendenti della società calabrese». Da Piacenza,
ambiente freddino sotto il profilo del pubblico a una
piazza calda che ogni domenica esprime un potenziale di ventimila tifosi, che
impressione le fa?
«Fa piacere vedere lo stadio gremito alla
domenica, ma io credo che questa gente meriti di essere ricambiata con i
risultati. Da queste parti la serie B è un sogno, un po’ come accadde al Piacenza quando vissi con l’ingegner Garilli
la prima esperienza in cadetteria. Da parte della
società c’è l’esigenza e la voglia di consolidarsi, proprio come allora. Da
queste parti la serie B è una sorta di paradiso terrestre, conquistato a fatica
dopo anni di C2 e di C1. Io ho il compito di far sì che i giallorossi
restino in serie B. Questo è il mandato che mi ha dato il presidente. E intendo rispettarlo. Ma ci vorrà
pazienza». Una piazza prestigiosa, quella
calabrese…
«Una piazza che ha tanta fame di calcio e una
dirigenza che intende fare le cose al meglio
. Abbiamo visto proprio in
questi giorni un centro sportivo dismesso, ecco,
credo che entro un paio di mesi lo avremo a disposizione,
questi imprenditori hanno voglia di dare strutture, un po’ come fece a suo
tempo Leonardo Garilli. Questi sono segnali
importanti ». La sua è una squadra esperta, saprà adattarsi al campionato di
serie B, a ciò che lei chiede.
«Ci vorrà un po’ di tempo in più, ne sono certo ma sono anche convinto che alla fine riusciremo
nell’intento di salvarci. Ripeto, sarà importantissimo questo mese che andiamo
ad affrontare». A proposito di gare, sabato c’è il
Piacenza
, ci sarà emozione per questa partita?
«Non credo proprio.
Io devo ragionare in un’ottica complessiva, diversa, più  completa, per cui la gara col Piacenza mi interessa relativamente, ciò
che conterà sarà il modo in cui si esprimerà la squadra, se ci saranno
miglioramenti rispetto alla partita di domenica». Del
Piacenza
cosa mi dice? «E’ una squadra che arriverà ai play
off. E’ stata costruita con senno e con raziocinio, non potrà
che fare bene. Iachini è un tecnico giovane, bravo e
preparato. E non è un caso che abbia 12 punti in
classifica, con un po’ di fortuna potrebbe averne qualcuno in più. Noi? L’ho già detto, la nostra gente ha solo voglia di serie B». Ma
se dovesse accadere che la sua squadra si trovasse più avanti del previsto a
gennaio verrebbe rinforzata?
«Penso di sì. Così mi
ha detto il presidente. Anche se la nostra dimensione è la
salvezza
. Lo scorso anno chiesi a Riccardi e a
De Vitis due giocatori per tentare la scalata alla
serie A con il Piacenza, mi si rispose che il
presidente non aveva intenzione di ritoccare la rosa ». Da qualche giorno
c’è una nuova figura alla guida del Piacenza, si
tratta del dottor Claudio Garzelli, il nuovo
responsabile delle aree tecnica e amministrativa. Lei lo conosce?
«Ho un
vago ricordo di lui. Giocammo insieme a Brescia una stagione negli anni
Settanta. Ricordo la sua propensione agli studi, era l’unico a frequentare
l’università. Ci sta che si sia imposto nel mondo del
calcio a livello manageriale».

Mauro Molinaroli

Autore

Redazione

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