Bar Mangialavori

Ecco la nuova ”C3”

Un super attacco per un super Catanzaro

“C3” è il nuovo motore varato proprio ieri da Cagni. In un’Italia calcistica che teme l’azzardo dei tre attaccanti, che vede l’impossibilità altrove (nazionale compresa) di coesistenze di più jolly nel reparto offensivo, ieri ha visto la vittoria dei sogni dei mille allenatori “in fieri” giallorossi.

Ebbene si: Carbone, Cammarata e Corona (citati in questa sede secondo l’ordine dei gol segnati ieri) schierati fin dall’inizio e sogni dei tifosi giallorossi accontentati con il massimo profitto: tutti e tre a segno.
Eppure Gigi Cagni alla fine della gara che ha visto vittoriosa la propria squadra veste subito i panni del pompiere dicendo che il Catanzaro visto oggi a parer suo è ancora al 30% con i complimenti per i suoi ragazzi riguardo all’impegno.

Innanzi ad un Ceravolo gremito fa così il proprio debutto il nuovo allenatore del Catanzaro, acclamato ieri da tutti i settori dell’impianto catanzarese. Un pubblico maturo, è bene sottolinearlo, che come aveva con la massima educazione e riconoscenza salutato Piero Braglia, artefice di una brillante e storica promozione, così battezza alla panchina giallorossa Gigi Cagni.

Si, Cagni, un bresciano atipico soprattutto per ciò che concerne il suo lato caratteriale: focoso in panchina, altrettanto focoso ma cordiale, pacato e attento con gli addetti ai lavori. Un tecnico che riconosce al suo predecessore esplicitamente l’ottimo lavoro svolto. Rarità nel mondo del calcio d’oggi, rarità che fanno capolino in una nuova alba per una nuova squadra. Una nuova squadra con delle scelte già nette. Sulle due fasce da una parte Vanacore, dall’altra Arcadio che disputano un’ottima partita, con un Campolo in netta crescita ma soprattutto la “C3” .

Sarà un noto modello di auto francese? No! Semplicemente il trio delle meraviglie. Tre attaccanti che giocano insieme girando a meraviglia e aiutandosi vicendevolmente. Non è un caso che il gol del redivivo “Re” Giorgio Corona, scaturisca da un’ottima iniziativa di Cammarata e non è un caso che il primo gol di Cammarata al Ceravolo scaturisca da un ottimo suggerimento di Carbone (ottimamente lanciato da Vanacore) e ancora non è un caso che la perla del primo gol di ieri di Carbone venga realizzato a seguito di un suggerimento di Cammarata al Capitano stesso.

Il Catanzaro visto ieri ha giocato con umiltà. I difensori hanno anticipato quasi sempre con un pressing asfissiante gli attaccanti granata e solo Dal Canto involontariamente sul due a zero faceva un erroraccio a favore di Mendil che giocava a tiro a segno con il cartellone pubblicitario alla destra di Manitta.

Supremazia totale ed esordio in serie “B” di un certo Ottonello che per poco non riusciva a servire a Corona la palla del quarto gol.
Una domenica positiva dunque, con un Cagni intento a spegnere pericolosi fuochi di entusiasmo e resettare un ambiente ubriaco di felicità ma a rischio di ciclotimia. Due domeniche… ehm scusate il tradizionalismo – due gare prima grande sconforto e ora esaltazione? Volare basso dunque. Lo stesso Cagni è il primo a predicare umiltà.

Ci sono le risorse umane per fare bene, si hanno tutte le componenti per ritrovare la serenità momentaneamente perduta. Se ognuno svolgerà il proprio compito senza invadere i campi altrui, se ognuno darà il massimo per la nobile causa giallorossa, se la tifoseria saprà guardare solo all’interesse dei propri beniamini e della Società, le soddisfazioni non potranno mancare.

Qualcuno canta “… ci vuole calma e sangue freddo, calma…”. Speriamo che questo brano ispiri il comportamento di tutti da ora in avanti. Al bando dunque le teorie Kantiane di filosofie non meglio dimostrate o di conquiste territoriali alla Carlo VIII …di complotti di palazzo, di remi controcorrente e dicerie che remano (forse senza neanche rendersene conto) solo contro gli interessi della Società. I tifosi facciano i “T”ifosi. Le Aquile sono nate per volare e accarezzare il vento con il silenzio delle proprie ali. Non è loro costume offendere, sparlare, battibeccare o interessarsi di fatti altrui. Esaltiamole dunque, voleranno per noi. Avanti così Catanzaro.

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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