Bar Mangialavori

Che confusione…! Sarà perchè…

Nel derby vince solo la Massimo Capraro

“… è un’emozione che sale piano , piano…”. Ma a salire nell’infausto sabato del mediocre derby con il Crotone è stata solo una luna prima di colore rosso fuoco, poi divenuta improvvisamente “pallida” dopo aver visto tanto squallore. Si, squallore. Scusateci il termine ma non si può prendere a prestito altro termine dal seppur ricco vocabolario della lingua italiana. Un sabato sera che si credeva immune da qualsiasi ombra. “Almeno il derby”, pensavano tutti…”poi a Bergamo si vedrà…”. E invece l’indecente inizio di campionato non ha risparmiato neanche il derby. Eppure si respirava aria di semi tranquillità con un pre partirta condito dai soliti giri di campo di personaggi incravattati intenti a fare bella mostra di se e giocatori in tuta.

All’ingresso della squadra per i soliti esercizi di riscaldamento, applausi del pubblico presente volti a incoraggiare la truppa giallorossa, che prontamente ringrazia. Lo speaker annuncia le formazioni, mentre anche in curva “est” iniziano ad arrivare i tifosi ospiti ma , lo stesso addetto a questo compito è un pò confuso. Manitta ad esempio, andrebbe in campo con il numero “7”, poi lo stesso speaker chiede soccorso ai tifosi giallorossi ma gli stessi non danno il riscontro dovuto e voluto dal malcapitato.

E già, il Catanzaro edizione 2004/2005 non ha una formazione titolare, non ha mai giocato con la stessa squadra due volte di seguito e la confusione è totale anche tra i tifosi che non devono memorizzare solo i numeri a due cifre delle magliette dei propri beniamini, ma anche gli undici titolari.
Scende così in campo l’ennesimo Catanzaro con una sola certezza: Corona solo soletto in attacco con il solito generoso supporto di Carbone e di Leon (sabato scorso dal primo minuto in campo) dietro. Schemi in campo? Azioni corali? Geometrie? Niente di tutto ciò. Tutto affidato al singolo ed ai lampi di genio di qualcuno. Nonostante i due gol nati da iniziative personali, il Catanzaro gioca un pessimo calcio anche durante il primo tempo. I due gol all’attivo dei giallorossi non bastano agli attenti osservatori per mascherare l’assoluta latitanza di gioco. La prima rete nasce da una palla conquistata con caparbietà ed esperienza dall’ottimo Carbone con Leon pronto ad insaccare, la seconda da un suggerimento da parte di Corona con l’incredulo Zattarin che segna. Commovente la reazione del difensore dopo il gol. La sua esultanza è degna di un film dal titolo “rivincita”. Rabbia mista a grande soddisfazione, chiede la condivisione di tanta gioia a tutti i settori del Ceravolo che rispondono con affetto. Pur giocando un pessimo primo tempo, il Catanzaro chiude con due gol di vantaggio. In molti pensano già che il derby sia archiviato e che sarà solo questione di gol in più o in meno. E invece accade quello che non ti aspetti. La squadra giallorossa arretra inspiegabilmente a difendere il risultato e, come avvenuto nella prima frazione di gara, per offendere si affida solo ai soliti lanci lunghi (peraltro sempre imprecisi) che solo poche volte trovano degno porto negli stop dell’onnipresente Carbone. Anche le lunghissime rimesse di Manitta sono preda del collega di reparto avversario Mirante e Braglia fa di tutto per spiegargli che non va bene.

Giorgio Corona? E’ solo l’ombra di se stesso. Vaga solitario in cerca di posizione e a volte si reca personalmente a centrocampo per cercare di giocare (senza mai riuscirci) qualche pallone. E allora Vantaggiato si rimbocca le maniche, prova a scorazzare libero nelle praterie lasciate altruisticamente libere dalla (cosiddetta) difesa giallorossa e scaglia un bel tiro (certamente non irresistibile) da fuori area che fulmina il sorpresissimo Manitta (non del tutto incolpevole sia in occasione del primo che del secondo gol).

Una reazione? Nulla di tutto ciò. L’orchestra suona note di resa totale e il pareggio arriva poco dopo il 30′ a seguito degli sviluppi di un calcio d’angolo. Cevoli insacca e fa festa. Solo una punizione del solito Carbone e una sforbiciata di Cammarata (subentrato a rilevare Corona) scaldano gli animi. E finisce 2-2 con la squadra che abbozza un saluto e in cambio riceve una bordata di fischi da tutto il Ceravolo.

A vincere il derby ci pensano solo i fantastici ultras della Massimo Capraro che rispondono con il silenzio e uno striscione bianco ai tifosi rossoblu che dal loro ingresso in curva, prima con lancio di fumogeni in tribuna est, poi con battute fedelmente riportate su striscioni, cercano riscontro senza trovarlo. L’indifferenza dei fantastici ultras è più vera e genuina di quanto gli stessi possano esternare. Maturità signori miei, maturità vera.

Vincono i tifosi giallorossi dunque, perde la Società che non osa prendere decisioni per cercare di non perdere questa serie “B”, perde la squadra che riesce a farsi pareggiare una gara già vinta, perde (purtroppo) anche Braglia che non riesce più a trovare la quadratura del cerchio.

L’Albinoleffe e Bergamo decreteranno la fine di Braglia? Vedranno la resurrezione di Braglia? Nel calcio tutto è possibile. L’agonia e questa situazione di totale sbando troveranno il proprio capolinea? Noi ci auguriamo che questo stato di cose possa trovare una soluzione. Parimenti non ci sembra giusto credere che con il solo cambio di allenatore si possano risolvere tutte le problematiche esistenti, ma qualcosa si dovrà pur fare.

E’ importante la categoria nella quale si gioca, ma la dignità non conosce categoria. E’ la stessa in “C” come in “B” o in serie “A” e pensiamo che la presa di coscienza e l’apprezzamento della serie nella quale milita attualmente il Catanzaro non possa costituire un alibi per la Società. Al contrario deve essere motivante per tutti gli addetti ai lavori. La “diplomazia” lasciamola ai consolati insieme alle “nobiltà“… Urge una presa di posizione perché quando si arriva a situazioni del genere le colpe non sono da addebitarsi ad una sola componente.

Si, pagherà l’allenatore (ancora non è dato saperlo), ma è necessario che questo spogliatoio venga corredato da uno staff tecnico all’altezza che sia di degno supporto a Braglia (per il momento) o al prossimo allenatore (in un ipotetico futuro).
L’attuale Dirigenza ha visto un aumento di capitale grazie all’ingresso in Società di Princi e Procopio. L’aspetto economico è di tutto rispetto, parallelamente dovrà fare da controaltare quello organizzativo e di canalizzazione “chiara” delle competenze.

I tifosi attendono fiduciosi. Loro hanno già vinto, loro hanno sempre vinto in passato e continueranno a farlo sempre e comunque a prescindere. Loro hanno già fatto il loro dovere/piacere e anche di più. Avanti Catanzaro, orgoglio di Calabria!

Giuseppe Mangialavori

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Giuseppe Mangialavori

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