Catanzaro-Crotone 2-2: La cronaca

Le Aquile raggiunte dopo una ripresa incolore

CATANZARO- Un pareggio e una vittoria. Sembrerà strano ma il derby calabrese di serie B ha avuto due risultati. Già, perchè oltre al risultato maturato sul rettangolo di gioco c’è ne stato un altro sugli spalti, tra le due opposte tifoserie. E questa sfida è stata ampiamente vinta dai 12000 tifosi giallorossi, che hanno dimostrato una grande maturità, sostenendo la loro squadra e rispondendo con indifferenza agli striscioni e ai cori dei tifosi crotonesi, che poco avevano a che fare con i normali sfottò che si fanno di solito nei derby.
Ed ora passiamo al campo. E qui arrivano le note dolenti. Infatti, dopo aver condotto la partita per tutto il primo tempo e addirittura dopo essere stato in vantaggio per 2 a 0 il Catanzaro cala vertiginosamente nella ripresa e si fa raggiungere dal Crotone. I soliti errori difensivi, un attacco sterile, con un Corona che è sembrato un fantasma e un centrocampo monotono hanno permesso ai pitagorici di riagguantare un risultato che sembrava insperato. Il solo Carbone, che ha lottato fino all’ultimo su ogni pallone, non può bastare. Sempre più in bilico la panchina di Braglia, che obiettivamente ha sbagliato a sostituire un Caterino che fino al momento del cambio aveva fatto bene e Corona con Cammarata, cambio che ci poteva anche stare, ma non al 70’ della ripresa con il risultato ancora in bilico.
Urge un’immediata inversione di rotta, perché con il gioco espresso contro i pitagorici (soprattutto nella ripresa) e contro i precedenti avversari, sarà molto difficile ottenere una salvezza senza patemi d’animo.
La partita. Braglia lancia a sorpresa De Simone al posto di Briano e Zattarin al posto di Dal Canto dello scacchiere iniziale. Parte forte il Catanzaro che al 2’ sfiora il vantaggio con una punizione di Carbone che si perde a lato. Al 3’ è ancora il folletto giallorosso (il migliore dei suoi) a scaldare i guanti a Mirante che devia in corner. Al 10’ Alfieri da fuori impegna il portiere avversario. Al 21’ la pressione del Catanzaro si concretizza: Carbone ruba abilmente palla a Paro, crossa al centro, con Mirante che respinge la palla proprio sui piedi dell’accorrente Leon, che a porta sguarnita non sbaglia. Alfieri e compagni, sull’onda dell’entusiasmo trovano al 35’ il raddoppio: calcio d’angolo del solito Carbone con la palla che arriva a Zattarin, che deposita la sfera in rete. C’è una timida protesta degli ospiti sulla posizione del difensore giallorosso, ma si vede bene che, al momento del cross, c’è un difensore crotonese sulla linea di porta che tiene in gioco Zattarin. La reazione dei rossoblu è tutta in un tiro di Juric, parato da Manitta Al fischio di chiusura del primo tempo da parte del signor Banti applausi per le Aquile. Al rientro in campo il Catanzaro lascia negli spogliatoi tutto quello che di buono aveva fatto vedere nel primo tempo. E inizia la sofferenza per i tifosi giallorossi. Al 51’, su azione di contropiede, Grava e compagni lasciano una prateria davanti a Vantaggiato che, da fuori area ha il tempo di prendere la mira e di battere Manitta (nell’occasione apparso leggermente avanzato) con un missile che si perde nel set. I giallorossi non accennano a reagire, anzi si chiudono in difesa e spazzano via la palla in avanti senza ragionare. Al 53’ il portiere ex Napoli compie un grande intervento su un colpo di testa di Cevoli. Al 66’ Juric su punizione sfiora il pari. Pari che arriva meritatamente al 76’ proprio con Cevoli, che su corner batte inesorabilmente Manitta. Il Catanzaro non accenna a reagire e nel finale una punizione di Carbone da solo l’illusione ottica del gol. A fine partita i calciatori di casa vanno sotto la curva ma, invece degli applausi, arrivano i meritati fischi.

Pier Santo Gallo

Autore

God

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