L’ultima spiaggia

Dopo la retrocessione del Genoa si iniziano a delineare i campionati, manca solo la pronuncia del Consiglio di Stato

Domani nove agosto si riunisce a Roma il Consiglio di Stato, ai giudici amministrativi toccherà mettere la parola fine sulla vicenda delle iscrizioni ai campionati professionistici.
La decisione dovrebbe arrivare entro mercoledì.
Rischiano di scomparire (ma poi verranno ripresi dal lodo Petrucci ndr) Torino, Salernitana e Perugia.
Diversa la posizione del Messina bocciata da Covisoc, Coavisoc e CCA Coni e ripresa dal Tar
Col fiato sospeso anche Bologna, che ha presentato ricorso contro il Messina, Napoli contro Vicenza e Pescara (pagamenti tardivi dell’Inail ndr)
Il Catanzaro calcio sta alla finestra, l’esclusione di due formazioni di B significherebbe il rientro nella cadetteria.

Bar Mangialavori

L’ultima spiaggia

Dopo il terzo stop consecutivo, ci si prepara al derby di sabato…

E sono tre. Si, sono ben tre le sconfitte consecutive all’attivo, o per meglio dire al passivo di Corona & C. Cambiano i portieri, le motivazioni, ma il risultato è sempre quello. E, a dire il vero, i giallorossi di Braglia di motivazioni ne avevano a iosa.

Tra queste i cinque punti di handicap giustamente eliminati dalla CAF nella sentenza che poche ore prima della gara di Ascoli aveva fatto gioire Società e tifoseria. E invece? Invece ecco il Catanzaro che non ti aspetti, con Manitta migliore assoluto in campo e questa la dice tutta . Proprio la stessa porta che vide il pareggio di Toledo (ieri in gol e in “C1″… al S. Paolo per il Napoli di De Laurentis e Ventura innanzi a 60.000 spettatori) nella indimenticabile gara vinta contro il Chieti solo pochi mesi fa, condanna Manitta che nulla ha potuto fare contro il diagonale di Colacone, ottimamente servito dal compagno di squadra Antonelli.

Nostro compito è quello di scrivere la realtà dei fatti interpretandoli, certo, ma non offendendoli con la costante applicazione delle regole diplomatiche del dire. L’offesa del vero corrisponde a offesa del prossimo e noi non saremo mai affetti da questa grave patologia. La regola del “Carletto” (questo non si dice, questo non si fa) non ci appartiene, non ha mai fatto parte integrante del nostro bagaglio culturale e non lo farà mai. Lo stesso Martins, giocatore dell’Inter, ieri ai microfoni ha detto :”se giochiamo insieme…..si vince”, poi rivoltosi a qualcuno che gli stava a fianco che gli avrà rivolto un’occhiataccia di rimprovero, si pente e evidentemente imbarazzato l’atleta si blocca davanti al microfono. Ma il giocatore nella sua ingenuità, dice una verità che è una delle poche cose oggettive del mondo del calcio e non solo: se si gioca con unità di intenti e “insieme”… si rema verso lidi comuni, le cose non possono andare male.

Il Catanzaro attuale è esattamente la disapplicazione di questa legge così semplice e chiara. Ad Ascoli , come in altre circostanze, la squadra non ha remato unita verso la stessa direzione, lasciando il povero “nocchiero grossetano” in balia delle onde. Corona ha lasciato lo scettro di “Re” per vestire i panni di “paggio di corte” (quanti gol divorati!). Carbone ha giocato nel ruolo (non certo affidatogli da Braglia) di centrocampista arretrato! La squadra ha agito come se volesse dolosamente affossare Braglia. Questa è stata l’impressione che hanno dato i giallorossi e noi non abbiamo paura di dirlo.

Parimenti i nuovi arrivi che avrebbero dovuto arricchire non solo in quantità, ma soprattutto in qualità la squadra di Braglia, stanno rivelandosi non un’opportunità per il Catanzaro, bensì un problema in più da risolvere. Chi ha portato a Catanzaro questi giocatori? Quanti Direttori sportivi ha l’U.S. Catanzaro S.p.A.? E quante Dirigenze? Shhhh Cosa ci permettiamo di dire. No, forse non avremmo dovuto farlo. Ma forse è meglio tacere e lasciare che gli eventi distruggano tutto quello che di prezioso si è ottenuto dopo quattordici anni di inferno? Gabriele Martino ha assistito, a suo dire in maniera disinteressata (ma noi non ci crediamo) alla gara del Catanzaro contro il Catania e molti degli uomini arrivati alla corte di Braglia, sono suoi uomini. Se non fosse così allora un Direttore Sportivo come Gianni Improta, avrebbe tutto il diritto ma soprattutto il dovere di unire la squadra tutta insieme all’allenatore per mettere in chiaro la situazione e risolvere le eventuali problematiche sorte in un gruppo che appare troppo nutrito e non certo per colpa di mister Braglia.

Il “toscanaccio” aveva chiesto solo quattro elementi importanti ad inizio campionato, ne ha avuti undici! Ma forse perché (così hanno detto in molti) il campionato è lungo e stressante e sarebbe stato meglio agire in tal senso. Ma allora perché questa situazione? Nello spogliatoio giallorosso straripa il malcontento e si sa che a Catanzaro basta un niente per causare incendi pericolosi… Manca un uomo che metta ordine. Chi darà una bella strigliata a Carbone e compagni? L’ingresso in Società di Princi e Procopio ha rinforzato economicamente il sodalizio di Via Lombardi e certamente dovrà costituire un’opportunità preziosa in più per la Società più gloriosa della Regione. Se oltre alle risorse economiche, ci sono nuove risorse umane, costituite da validi e stimatissimi professionisti del settore che potrebbero catalizzare i processi per risolvere una situazione che si sta incancrenendo, perché non ufficializzare la loro presenza? Qualcuno si offenderebbe? Nooo! Noi non osiamo crederlo. Si sa che in qualsivoglia ambiente lavorativo in azienda, come nella Pubblica Amministrazione, la vanità e la esasperata gerarchizzazione dei ruoli portano al fallimento certo di tutti gli obiettivi. La collaborazione e il lavoro di squadra, portano sempre a risultati. Quindi tutti i tifosi giallorossi auspicano la fine dei narcisismi, la fine dei ruoli fine a se stessi, la fine di questa situazione di anarchia all’interno di uno spogliatoio che tale più non è .

Ci chiediamo allora: può all’interno di una Società comandare lo spogliatoio? Certo, a volte accade. Vedi l’Inter per esempio. Ma siamo certi che la Società di Via Lombardi sappia già queste cosette che faticosamente e in maniera gentile e (e ora mi contraddico rispetto a quanto detto sopra) “diplomaticamente” stiamo dicendo e parimenti siamo certi che l’U.S. Catanzaro S.p.A. non voglia emulare l’Inter!

Le attenuanti alla situazione attuale le conosciamo già, del tipo: siamo ancora all’inizio e possiamo ancora migliorare…la reazione di Cammarata nella gara con il Catania? Nulla di grave, una banale incomprensione che è stata subito dopo risolta tra il mister e il calciatore. E poi ancora: lo spogliatoio? E’ compatto e tutti uniti lavoriamo volendoci bene alla follia…ci sono nuovi ingressi in squadra e l’integrazione necessita di tempo…. la difesa? A poco a poco si troveranno i giusti meccanismi…la penalizzazione (poi rientrata) in campionato ha portato un pò di nervosismo…non abbiamo giocato male… Corona? Ha già messo la sua firma su due reti. ..il gruppo… saprà reagire.
I buonisti e auto-censori sono accontentati.

Le Aquile torneranno a volare, ne siamo certi perché il “volare” fa parte della loro stessa natura. La prossima occasione è tra le più propizie: al Ceravolo sarà di scena il derby con i cugini del Crotone. Molti considerano questa gara una sorta di “ultima spiaggia” per mister Braglia. Noi tutti ci auguriamo non sia così. Ci auguriamo che non paghi il mister per colpe che non sono sue o, al momento, non sono solo sue. Sarebbe costruttivo un chiarimento a 360 gradi tra tutti gli addetti ai lavori per rinnovare unità di intenti e marciare uniti verso i traguardi che tutto il Popolo Giallorosso auspica.
Avanti tutta Catanzaro!

Giuseppe Mangialavori

Autore

Redazione

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