ASCOLI-CATANZARO 1-0: la cronaca

Sconfitta meritata per Aquile, incapaci di rendersi pericolose sotto porta

ASCOLI – Terza sconfitta consecutiva per il Catanzaro in questo campionato cadetto. E proprio nel giorno in cui la società ha ottenuto un’importantissima vittoria legale, con la CAF che ha ridato quei cinque punti che la Commissione Disciplinare aveva (ingiustamente) tolto ai giallorossi, la squadra ha risposto malissimo, fornendo l’ennesima prova deludente di questo inizio stagione, nello stadio dove proprio cinque mesi fa aveva conquistato la serie B.
Prova incolore quindi per i catanzaresi, che ancora un’altra volta hanno mostrato i loro difetti: difesa ballerina, centrocampo e attacco lenti e macchinosi, con le Aquile che in rare volte si sono resi pericolosi dalle parti di Maurantonio, il portiere di un Ascoli che non si è certo dimostrata una squadra irresistibile.
La partita, iniziata con qualche minuto di ritardo a causa di un albero che è caduto su una centrale elettrica del capoluogo marchigiano, che ha oscurato per molto tempo la città ascolana e che ha costretto i padroni di casa a ricorrere ad un generatore di corrente per garantire il corretto svolgimento del match. Ha aperto le danze una conclusione in area di Bucchi, neutralizzata in due tempi da Manitta (preferito a Lafuenti da Braglia). Al 17’ Antonelli ci prova da fuori con Manitta che è ancora pronto. Al 18’ prima azione di un certo rilievo per le Aquile, con Carbone che su punizione serve Caterino che spara una botta potente ma centrale. Maurantonio c’è. Al 22’ Vicari, in una delle sue rare proiezioni offensive, smista al centro dove Cammarata manca di poco la deviazione vincente. Al 27’ Cristiano da fuori colpisce la traversa, con la palla che si spegne sul fondo. Al 42’ s’intensifica la pressione dell’Ascoli con Bucchi che di testa manda alto. Passano i minuti e, proprio quando il quarto uomo sta per alzare il tabellone del recupero, Antonelli serve in profondità Colacone, che con un diagonale rasoterra batte Manitta.
Nella ripresa Braglia sostituisce un Briano che non è ancora quello dell’anno scorso con De Simone. E il Catanzaro cambia volto, se pur per una decina di minuti. Al 57’ Cammarata serve Corona che, solo davanti al portiere “cicca” il pallone che si perde sul fondo. Al 61’ Carbone ci prova da fuori, ma il suo tiro viene deviato ed è solo corner. Da qui in poi molti errori e molti lanci lunghi che non producono nulla , se non che al 78’ Vicari con un esterno al volo colpisce l’esterno della rete. Per l’Ascoli invece due grosse occasioni con Capparella e Fini nel finale, ma Manitta, apparso sicuro nelle uscite e con ottime parate nel suo score (il portiere giaalorosso deve solo migliorare nel gioco con i piedi) nega loro la gioia del gol.

Pier Santo Gallo

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