CATANZARO-CATANIA 2-3: la cronaca

Non bastano 2 rigori alle Aquile

CATANZARO- Perde male anzi malissimo il Catanzaro tra le mura amiche contro il Catania. Il 3 a 2 finale in favore degli etnei rispecchia l’andamento dell’incontro, con gli ospiti compatti in difesa, duttili a centrocampo e spietati in avanti, dove Bruno ha fatto vedere i “sorci verdi” prima a Bonomi e poi a Zattarin.
La squadra giallorossa, solo lontana parente di quella che aveva ricevuto numerosi consensi e che aveva dimostrato un ottimo impianto di gioco in quel di Trieste, è apparsa imprecisa, insicura e incapace di creare azioni da gol, con Corona che ha ricevuto pochi palloni giocabili e per buona parte della partita è rimasto isolato in avanti. Purtroppo è davvero difficile trovare un giocatore in maglia rossa sulla sufficienza, anche se Benny Carbone, da buon capitano e simbolo di questa squadra, ha lottato come un ragazzino ed è stato l’ultimo ad arrendersi. Urge un vero e proprio cambio di rotta da parte di tutti i calciatori e, indipendentemente dalla sentenza della CAF, bisognerà (anzi di dovrà) vincere ad Ascoli, per dimenticare al più presto possibile una delle più brutte partite di questi ultimi anni e soprattutto per i tifosi, che non meritano di vedere giocare così la loro squadra del cuore.
La partita. S’intuisce già dai primissimi minuti di gioco che non sarà facile spuntarla sul forte Catania di Costantini, lo spauracchio dei catanzaresi, che tre anni fa riuscì a strappare con l’Acireale nella finale play-off la promozione in C/1 alla squadra allora allenata da Dellisanti.
Il primo sussulto del match è di marca giallorossa: al 4’ un tiro da fuori di Briano viene parato con sicurezza da Pantanelli. Il Catania gioca bene e sui contropiedi fa male a Grava e compagni, come al 16’, quando un lancio lungo dalla propria metà campo di Manfredini coglie impreparato Bomoni, che è superato in velocità da Bruno, che batte Lafuenti con estrema freddezza. La reazione del Catanzaro è immediata e da una geniale invenzione di Carbone nasce il pareggio giallorosso: al 16’ lo sgusciante capitano catanzarese supera con un gran numero Lo Monaco che non può far altro che atterrarlo in area di rigore. Penalty, che Corona realizza sfondando la porta di Pantanelli con un tiro potentissimo. Al 22’ però brivido per Lafuenti: una punizione di Russo tocca Morello che cambia la traiettoria della palla e spiazza il n.1 giallorosso, con la palla che per fortuna si perde sul fondo. Sul corner Bruno con un turo rasoterra sfiora il palo. Solo nel finale della prima frazione si vede il Catanzaro attaccare con decisione e sfiorare più volte il 2 a 1. Al 37’ De Simone da fuori e Pantanelli si rifugia in angolo. Allo scadere Carbone fa fuori tre avversari e crossa al centro dove Corona spara addosso al portiere ospite. Braglia così toglie Bonomi e inserisce Zattarin, ma le cosenon cambieranno.
L’inizio della ripresa fa ben sperare: al 49’ c’è una punizione dal limite in favore dei padroni di casa con alla battuta Carbone. Un giocatore della barriera tocca con un braccio: rigore. Alla battuta va lo stesso Carbone. Nel frattempo i tifosi etnei cercano di deconcentrare il forte n.10 giallorosso, lanciando in campo dei fumogeni. Ma il fantasista di Bagnara non abbocca alle provocazioni dei supporters siciliani: la sua esecuzione dal dischetto non fa una piega; portiere da una parte e palla dall’altra per il 2-1. Ma proprio dopo il gol il Catanzaro cala vertiginosamente e il Catania spinge sull’acceleratore e trova subito il pareggio: Dei falcia in area Bruno e anche in questo caso il signor Cassarà decide per il rigore, con Eddy Baggio che spiazza Lafuenti. Al 60’ il Catania completa l’opera portandosi addirittura in vantaggio con il solito Bruno che, spalle alla porta si destreggia tra due difensori e batte l’incolpevole Lafuenti. Il Catanzaro non si riprenderà più da questo colpo e a nulla è valso l’ingresso di Leon, che non ha mai ricevuto palloni giocabili da parte dei suoi compagni. Fino al fischio finale ci sono solo due azioni da annotare: al 31’ un gol annullato a Corona per fuorigioco con le timide proteste dei giallorossi e al 92’ quando un velenoso tiro del nuovo entrato Alfieri viene parato dal portiere avversario.

Pier Santo Gallo

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