Rassegna stampa

Rassegna stampa di lunedì 24 febbraio

Dalle testate raggiungibili via Internet, tutto sul Catanzaro …e dintorni
Gentili Ascoli, Ferrigno e Ciardiello positivi, poca gloria per gli altri compreso Dellisanti

Gazzetta del Sud

AL “SELVAGGIO” BELLA PRESTAZIONE DEGLI AZZURRI CHE CHIUDONO LA GARA NEL PRIMO TEMPO. VANO IL RITORNO DEI CALABRESI
UNO-DUE DEL RAGUSA E CATANZARO AL TAPPETO
DOPO LE RETI DI FERRARA E LUPO è CIARDIELLO AD ACCORCIARE LE DISTANZE PER GLI OSPITI
Antonio Ingallina
RAGUSA – Aspetti il Catanzaro, che ha duecento sostenitori al seguito e la nuova dirigenza quasi al completo in tribuna. Aspetti i giallorossi e ti ritrovi il Ragusa assoluto protagonista. Da stropicciarsi gli occhi dall’incredulità. E il Catanzaro dov’è finito? Gli uomini di Delli Santi arrancano per il campo, cercando di arginare le folate azzurre. I ragusani corrono tanto che sembrano quasi in superiorità numerica. Quando la spia della benzina iblea passa al rosso fisso, cominciano a venir fuori i giallorossi. Ma quello strapotere che era logico attendersi non c’è. I calabresi fanno girare la palla, ne tengono il possesso, ma di veri pericoli non ne creano. A far venire i brividi alla retroguardia di casa ci pensa il portiere Cinalli, che mette insieme un paio di uscite a vuoto, che il Catanzaro non sa sfruttare. Alla fine il successo dei ragusani è meritato, perché hanno costruito e sprecato a piene mani per tutto il primo tempo; i giallorossi possono mettere sul piatto della bilancia due gran parate di Cinalli su Ferrigno e Ascoli e nulla più. Con i rigori invocati e non dati (nettissimi) il conto è pari: il signor Tonin ha chiuso gli occhi per due volte: su un mani di Pastore e su uno di Ursino, entrambi solari, come quello dato a Ferrara e trasformato dal bomber di casa, che ha consentito di sbloccare il risultato. Il Ragusa si presenta con l’unica formazione possibile, considerati gli infortunati e gli squalificati; il Catanzaro replica ripresentando Falco al centro dell’attacco, ma la presenza, pur importante, finisce con il rivelarsi inutile, perché Falco di palloni non ne vede. Non c’è neppure il tempo di prendere atto della disposizione in campo, che il Ragusa mette l’acceleratore a tavoletta e non lo molla per un solo istante. Il Catanzaro è costretto a rinculare nella propria metà campo e a cercare di arginare le folate di padroni di casa. Il pubblico si spella le mani e Delli Santi le agita dalla panchina, impartendo disposizioni continue. I giallorossi soffrono e stringono i denti. A un certo punto fanno come i pugili che non capiscono più nulla: si chiudono nell’angolo e cercano di limitare i danni. Per farlo, si aggrappano con tutta la forza a Gentili. E il portiere ripaga tutti con una serie d’interventi da incorniciare. Il pressing e le ripartenze del Ragusa sono brucianti. Il Catanzaro cerca la manovra compassata e finisce sott’acqua. La situazione si complica dopo meno di mezzora, perché Machado si fa male ed è costretto a uscire. Al suo posto va Toledo, ma non è la stessa cosa. In pratica, Delli Santi regala la corsia di destra al Ragusa. E quando cerca di vivacizzare qualcosa, con l’inserimento di Bertuccelli (indimenticato ex di tanti anni fa), la partita è già chiusa con le due squadre senza ossigeno nei polmoni e i muscoli carichi di tossine. Spingi e spingi era logico che il Ragusa passasse. Prima del rigore trasformato da Ferrara, ci sono da annotare due miracoli di Gentili in 60” su Lupo e Ferrara; un altro su Bonarrigo (schiacciata di testa nell’angolino basso rimediata con la punta delle dita) e un mezzo pateracchio di Corazzini che nella foga di liberare, tira fuori un sinistro da centravanti, che finisce a un palmo dalla propria porta. Con questo curriculum il Ragusa non può non andare a segno. Ferrara calcia un rigore da manuale (l’abbraccio di Pastore allo stesso centravanti è solare). Poi, quando l’arbitro indica il recupero, Bonaffini e Lupo confezionano il raddoppio: il centrocampista fa da torre e l’attaccante di testa supera Gentili. E il Catanzaro? Verrebbe da dire che non c’è, se non fosse per il contropiede innescato da Ascoli e finalizzato da Ferrigno: sul destro del giocatore, Cinalli si salva coi piedi. E’ l’unico sussulto giallorosso. La ripresa inizia com’era finito il primo tempo: Ragusa in avanti e Catanzaro a cercare il bandolo della matassa. Gli azzurri, dopo 120”, mettono Ferrara davanti a Gentili, ma il portiere riesce a ribattere la conclusione. Poi, è Bonaffini a provarci dal limite e qui Gentili commette l’unico errore della giornata: valuta la palla fuori e, invece, si stampa sul palo. Il terzo gol sembra nell’aria. Però, sul più bello si accende la spia della benzina ragusana. Gli azzurri rinculano e, alla prima occasione, prendono il gol: angolo di Ferrigno e Ciardiello, lasciato completamente solo, non sbaglia. La partita si riapre, perché il Ragusa non c’è più. Ma il Catanzaro non è nella sua giornata migliore, così fa fumo, tanto fumo, ma nulla di concreto. Ci sono due sussulti: tiro di Ascoli a pelo d’erba e Cinalli fa il miracolo distendendo i suoi 190 centimetri; e Ciardiello, ancora lui, che non arriva su una punizione di Basile, lisciata dal portiere di casa. E’ il 20′ e la partita praticamente si chiude qui.

PAGELLE CATANZARO
Gentili limita il passivo

GENTILI 7.5 Per un tempo è praticamente il Catanzaro. Compie tre autentici miracoli. Solo una leggerezza sul tiro di Bonaffini. Spiazzato da Ferrara in occasione del calcio di rigore, assolutamente incolpevole sulla rete di Lupo.
DE SANZO 6 Prova a spingere sulla fascia, ma le sue sovrapposizioni non vengono sfruttate dai compagni.
CORAZZINI 5.5 Soffre Bonaffini che lo salta puntualmente. Sfiora l’autogol cercando di liberare l’area.
CIARDIELLO 6.5 Segna il gol della speranza e non arriva in tempo sul liscio di Cinalli. Recupera tanti palloni a centrocampo, provando a rilanciare la manovra. Di più non gli si poteva chiedere.
PASTORE 5.5 Commette due falli da rigore (su uno è graziato) su Ferrara, che è un’anguilla. Partita da dimenticare.
ASCOLI 7 E’ il “cuore” del motore giallorosso. Nei momenti peggiori è stato l’unico a restare perfettamente lucido. Sfortunato sulla conclusione dal limite su cui Cinalli si è superato. Quando il Ragusa ha mollato la presa ed aveva più spazio, il fiato non c’era più.
MACHADO SV Resta in campo meno di mezzora, quella più brutta per il Catanzaro.

TOLEDO 5 È’ servito poco e male. Indisponente quando ha la palla tra i piedi.
FERRIGNO 7 E’ stato una spina nel fianco del Ragusa. Le sue sgroppate sulla fascia destra hanno sempre lasciato il segno. Grossa opportunità fallita per il pronto intervento di Cinalli.
FALCO 5 Finito tra le grinfie di Italia, non ha praticamente visto il pallone. Si è liberato solo una volta, ma la conclusione è tutta da dimenticare.
BASILE 5.5 E’ saltato puntualmente dai centrocampisti ragusani e non riesce a trovare il modo per incidere. Quando ha la palla soffre il pressing di Favata.
BERTUCCELLI s.v. Entra a partita praticamente chiusa. Mancherebbero 20 minuti, ma le due squadre non giocano più. Così, di palloni finisce per non vederne.
MOSCELLI 5.5 Si danna su tutto il fronte d’attacco, ma non riesce a incidere. Per poter giocare qualche pallone è costretto a tornare molto indietro. Non trova mai lo spazio per provare la battuta a rete.

LE INTERVISTE
Antoci: vittoria importante contro una squadra di rango Dellisanti: più giusto il pareggio con i due rigori negati
Gianni Papa
RAGUSA – Provato ma soddisfatto, il presidente Pippo Antoci arriva subito in sala stampa. «Un successo che vale (guardate gli altri risultati), meritato anche se – ammette – sofferto, venuto dopo una gara lunghissima, che ha ribadito la modestia degli arbitri: fenomeno ricorrente. Il Catanzaro è uno squadrone con grosse individualità (già lo avevo detto all’andata) e questo rende la vittoria ancora più bella». Poco dopo entra Loreno Cassia. «Per noi una buona gara, con un primo tempo eccellente. Nel secondo, preso il gol al primo affondo, abbiamo faticato, ma la vittoria – afferma deciso – ci sta tutta. E non era facile, sia per l’avversario sia perché eravamo obbligati a far punti. Sul 2-1 qualcuno era stanco, e si stava anche pagando il gol venuto dopo il palo e dopo l’occasione fallita, ma sono soddisfatto perché la squadra ha interpretato bene la gara. I giochi – rivela – saranno decisi nelle prossime 5/6 gare; quindi dovremo stare attenti. Tutte vincono e la quota salvezza si alza: credo che ci vorranno 43/44 punti». Francesco Dellisanti segue a ruota il collega. «Una prova opaca nel primo tempo, regalato e con disattenzioni costate due gol: per vincere avremmo dovuto giocare come nella ripresa. Lo abbiamo tentato ma – riconosce – ci siamo persi per strada, sbagliando nel portare palla contro gente forte in fase di ripartenza. Non parlo dei singoli, preferisco dire del collettivo, che non è andato bene: poco filtro per la difesa, il centrocampo non ha preso l’iniziativa e non l’ha tolta al Ragusa. Però abbiamo fatto un tempo a testa, il pareggio sarebbe stato giusto. E c’era un rigore a nostro favore nella ripresa: anzi, in totale – precisa – i rigori erano 2-1 per noi».
Anche il Ragusa ha lamentele sui rigori. «Uno però lo ha avuto, e ritengo fosse più evidente quello reclamato…».
La sconfitta chiude la possibilità di arrivare ai play off? «Non aiuta, è ovvio: ma ci sono due scontri diretti di fila in casa con Brindisi e Frosinone. Per cui – conclude – si può recuperare». Cortese, anche Marco Ciardello prima d’andar via passa dalla saletta. «La buona partenza del Ragusa ci ha fatto soffrire e ci ha condizionati con i due gol. Poi, quando abbiamo cercato reagire, i locali hanno tenuto bene e siamo stati pericolosi più che altro sui calci piazzati. Peccato, eravamo venuti a Ragusa con buone prospettive. Non è finita, si può rimediare: però – avverte – sarà bene guardarsi anche alle spalle. Tutte filano come treni espressi».

Gazzetta del mezzogiorno
La Palmese dilaga a Tivoli
Sconfitti Catanzaro, Acireale, Gela e Nocerina

Brindisi Tre partite in dieci giorni. È questo il ruolino di marcia del Brindisi di Giorgini. Dopo aver battuto, sabato scorso, la Lodigiani, a Roma, mercoledì i biancazzurri dovranno recarsi ad Acireale per sostenere il primo turno dei quarti di Coppa Italia. E domenica, Francioso e compagni torneranno sul terreno del «Fanuzzi» per affrontare l’impegno casalingo contro il Latina.
«Il primo confronto lo abbiamo superato e piuttosto bene – dice Giorgini -. Ora ci attendono due partite che dobbiamo svolgere al meglio. Il nostro patron tiene molto alla Coppa Italia e, naturalmente, anche al campionato. Per cui dobbiamo tornare dalla Sicilia con il miglior risultato. E domenica non abbiamo scelta con il Latina. Con i laziali abbiamo l’obbligo di replicare il risultato di domenica scorsa. Il campionato sta entrando nel vivo. A questo punto il più piccolo errore può diventare fatale. Sino a quando la matematica non avrà decretato la vincitrice della stagione, noi giocheremo utilizzando tutte le qualità di cui disponiamo».
Ad Acireale il Brindisi si presenterà con una formazione nella quale prenderanno posto tutti i cosiddetti «panchinari». Anche se Giorgini da sempre ha abbracciato la convinzione che è importante far girare un po’ tutti gli elementi a disposizione. In questa decisione è favorito dal fatto che l’organico biancazzurro è formato da elementi tutti dello stesso livello tecnico. Solo la linea centrale dello schieramento conta otto possibilità di scelta. Oltre a Pucinelli, Menolascina, Berti e Pinciarelli, infatti, Giorgini può contare sul valore di Orlandini, Iennaco, Terrevoli e Sardelli. Stesso ragionamento in difesa, dove oltre a Taurino, Trinchera, Di Meo ed Angeli, a disposizione ci sono pure elementi del valore di Binchi, Calabro e Committante. In attacco, Francioso e Corona possono essere alternativamente sostituiti da Checco D’Amblè, giocatore di gran movimento.
Ad Acireale, pertanto, quasi certamente Giorgini disporrà uno schieramento diverso da quello visto all’opera a Roma contro la Lodigiani. A centrocampo sulle fasce potrebbe giocare sin dal primo minuto Orlandini e Terrevoli. Un’alternativa è rappresentata anche dal rientrante Berti, il quale si è curato in centro specializzato a Cesenatico un fastidioso problema ad un adduttore. In attacco, potrebbe esserci la coppia D’Amblè-Sardelli che contro la Lodigiani hanno svolto bene il compito di gestione del gioco nella seconda frazione. In porta potrebbe riprendere il suo posto Cilumbriello.
Un ritocco forse anche in difesa. Giorgini deciderà mercoledì stesso. Dipenderà molto anche dallo stato di forma di ciascuno dei biancazzurri.
Bruno Stasi

DATASPORT—
Serie C2/C: la sintesi della 24.a giornata
23/02/2003
Il Foggia è sempre più solo in testa

IL PUNTO Il Foggia vola e prende quota liquidando la solita Puteolana, segue il Brindisi che nell’anticipo ha battuto una Lodigiani sempre più spenta. L’Acireale sempre più incostante perde contro l’Igea, bene anche il Gladiator che si risolleva battendo una Nocerina sempre più in crisi. Il Frosinone cade in casa contro il Giugliano, ma anche la concorrente Gela perde ad Olbia. Il Ragusa vince contro il Catanzaro, il Tivoli illude i propri tifosi con un vantaggio iniziale, ma che nei restanti minuti incassa ben 4 gol.

Igea V-Acireale 2-1 Partono bene gli ospiti che passano con Mastrolilli al 10’, che di testa batte l’estremo portiere. Ma al 23’ arriva il pareggio con Incrivaglia che di destro realizza, approfittando del traversone di Millesi. I padroni di casa non reagiscono e lo stesso Millesi autore dell’assist, castiga i padroni di casa sancendo un risultato che rimarrà invariato anche nella seconda frazione di gara.

Tivoli-Palmese 1-4 I romani partono bene:subito a 60 secondi dal fischio di inizio Sansovini illude i tifosi che iniziavano a sperare in una improvvisa rinascita. Ma il vantaggio dura poco perché la difesa a tre dei romani da poco sperimentata, si dimostra troppo precaria e Verolino al 4’, si trova solo davanti a Visi per batterlo. Al 18’ i padroni di casa affondano grazie ad una uscita a vuoto dell’estremo romano, Landini trafigge al 18’. Al 33’ il solito contropiede in azione fotocopia, scatta indisturbato trovandosi davanti al portiere che viene battuto con estrema freddezza. All’inizio del secondo tempo il solito Verolino al 53’ batte con un diagonale e chiude il match con tre gol di vantaggio.

Frosinone-Giugliano 0-1 Partita di bassa qualità e dai toni modesti. Prima frazione scialba e senza occasioni degne di nota. L’unica occasione interessante è quella del gol del Giugliano al 49’ con Manfredi che approfitta di una disattenzione difensiva per battere il povero Cano. Romani sempre più in crisi e campani che portano a casa tre punti molto importanti.

Foggia-Puteolana 4-1 E’ il solito Foggia, quello della promozione in cui ormai credono tutti. Dopo la parentesi negativa, i pugliesi partono con un po’ di leggerezza e i campani passano incredibilmente in vantaggio con Panico che vista la difesa ferma, approfitta e realizza. Il primo tempo termina con un risultato inaspettato, ma il Foggia alza la testa e nella ripresa castiga i campani, prima con De Zerbi su rigore al 56’, poi al 65’ con Vantaggiato di testa, al 90’ e al 93’ ancora lo stesso attaccante firma la sua tripletta personale.

Latina-F.Andria 0-0 Poche emozioni e nessun gol, anche se i padroni di casa hanno tentato in qualche circostanza di affondare i colpi, ma la difesa pugliese ha ben amministrato le sfuriate offensive, ripartendo in qualche occasione. Rimangono comunque a pari punti le due squadre che non possono più sbagliare, date le vittorie dei sardi e dei campani del Gladiator.

Gladiator-Nocerina 1-0 Tre punti d’oro per i padroni di casa, e sconfitta pesante per gli ospiti che perdono sempre più il passo, rischiando di non rientrare nella quartetto play-off. Partita che si decide paradossalmente al 1’ del primo tempo con Romano che su cross di Di Maio che colpisce il palo, ma il pronto Romano batte di testa. Poche emozioni e niente più nei restanti minuti

Olbia-Gela 1-0 Un Olbia sempre più positivo, che non trova difficoltà a liquidare il Gela candidato alla zona play-off. E’ Pittalis al 15’ a segnare il punteggio finale della gara: raccoglie una punizione e di testa colpisce nell’angolo più buio della porta. Serie molto positiva quella dei sardi che ormai sembrano definitivamente rinati.

Ragusa-Catanzaro 2-1 Il Ragusa si avvicina alle zone alte delle classifica, approfittando del passo falso delle dirette inseguitrici. Tutto succede al 37’ quando Ferrara, viene atterrato e si incarica di battere dagli undici metri per realizzare. Il raddoppio al 45’ con il solito Lupo, che di testa su cross dalla sinistra batte Gentili. Nella ripresa Ciardiello accorcia al 54’ e fa presagire ad una rimonta. La partita offre qualche sussulto da parte degli ospiti che forse avrebbero meritato un pareggio

Basket
Palmi corsaro a Comiso, il Victoria domina il Soverato. Ragusa “ko” contro il Gravina
Il Catanzaro riparte, Lamezia e Gioia super

Catanzaro 93 Empedocle 61
PALL. CATANZARO: Caldarola 13, Dattilo, Gallo G. 6, Fontana, Falcomatà 3, Trentini 13, Pellicanò 24, Mazza, Rifatti 15, Innocente 19. All. Tripodi. PORTO EMPEDOCLE: Albana 14, Bonaiuto 13, Milici 3, Campanella 7, D’Ercole, Corlianò 3, Mulè 2, Mistretta 10, Amicucci 9. All. Piro.
CATANZARO – Tutto secondo copione al PalaCorvo dove la capolista Pallacanestro Catanzaro si mette alle spalle la sconfitta di Canicattì, seconda stagionale, riprendendo così la marcia verso il primo posto in classifica. Catanzaro fa valere il suo maggiore spessore tecnico già all’intervallo (42-24), Porto Empedocle non sfigura giocando bene in difesa ma non altrettanto in attacco. La ripresa, un po’ più gradevole, non cambia le carte in tavola. Rifatti, a tratti spettacolare, e Albana i migliori in campo.

Marco Tallarico
Lamezia 99 Catania 93 (dts)
LAMEZIA: Milone 45, Iorfida 5, Lazzarotti, Simioli 19, Rubino 16, Bove 8, Perrone, Chinnì 6, Caruso N., Mastroianni ne. All.: Amatruda. CATANIA: Alunni 4, Gottini, Lucarelli 8, Ganci 14, Russo, Cohen 21, Arigliano 20, Boccaccini, Colendi 21, Marletta 5. All.: Laneri.
LAMEZIA TERME – Tanto agonismo e cuore fra Lamezia e Catania. Alla fine, a spuntarla nel tempo supplementare è stato il quintetto biancorosso, in virtù di una maggiore precisione e freddezza sotto canestro. Break e contro break per 40′ fino al rocambolesco 83 pari del quarto parziale. Poi il meritato trionfo dei lametini, che porta la firma indelebile di uno stratosferico Milone (24/25 ai tiri liberi e 45 punti). (f.i.)

Comiso 78 Palmi 86 (dts) COMISO: Mazzone ne, Lo Monaco 12, Ceccato M. ne, Ceccato D. 17, Meli, Capuzzello 2, Farruggio 12, Naro 2, Brugaletta 27, Lodi 5. All.: Cucinotta. PALMI: Marte 29, Famà 5, Albanese 17, Spampanato 2, Rondinini P. ne, Policreste 10, Randazzo 17, Rondanini G., Delfino 6. All.: Grandini. COMISO – Anche il Palmi, concorrente diretta nella lotta per la salvezza, passa a Comiso contro un’Olympia decisamente in giornata no. Dopo avere inseguito per tutta la gara i ragazzi di Cucinotta pareggiavano con due tiri liberi di Naro a 3” dalla sirena. Nell’overtime Marte, precisissimo al tiro, faceva la differenza.

Victoria 94 Soverato 54 VICTORIA: Messina 18, Battaglia 10, Terrano 11, Puccia 2, Massari 7, Lonatica 14, Pozzo 16, Dorata 14, Bellassai, Figura. SOVERATO: Fresca 8, Finocchiaro, Lo Giacco 7, Sidoti 30, Gualtieri, Biancardi 9. VITTORIA – Solo sei in campo, compreso l’allenatore-giocatore Gualtieri per il Soverato che ha fatto davvero poco per fermare l’avanzata del Victoria. Gara senza storia per il quintetto di Alfio Occhipinti che ha subito imposto un ritmo alto alla gara e ha chiuso con 40 punti di vantaggio. (g.m)

Basket Gioia 103 Paceco 75
ASKET GIOIA: Pace 8, Furfaro 28, Zoccali 28, Praticò 5, Mauro 8, Surace 3, Brosio 6, Spataro, Corlito 12, Laviola 5. All.: Sant’Ambrogio. PACECO: Genco 4, Poma 17, Adamo 2, Ardito 6, Castiglione 12, Mollura 11, Scarcella 11, Oddo 12, Filangeri. GIOIA TAURO – Il Kosmos ritorna nella sua struttura geodetica, riprende la via della vittoria, smarrita da qualche turno e vince con pieno merito e con largo margine sui volenterosi trapanesi. Zoccali e compagni sono già in vantaggio nella prima frazione di gioco, e aumentano il distacco gradatamente sino alla fine (50-39 nel secondo parziale e 77-60 nel terzo). (f.t.)

Erice 68 Canicattì 66

Autore

Davide Pane

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