Avversario di turno

Avellino: Cuccureddu per dimenticare Zeman

Gli irpini tra propositi di promozione e speranze di ripescaggio

La
fallimentare gestione Casillo-Zeman è ormai alle spalle. La retrocessione e le
paure estive sono archiviate. L’Avellino è pronto a ripartire con il classico
entusiasmo d’inizio stagione. Persa subito la serie B ritrovata dopo tanti
anni, i fratelli Pugliese, Massimo e Marco, hanno ricreato un ambiente ideale
per assorbire la delusione. Con un sogno neanche troppo nel cassetto: quel
posticino tra i cadetti che il Modena potrebbe essere costretto a lasciare
libero, causa scommesse.

LA
RIVOLUZIONE ESTIVA –
I primi giorni di luglio sono stati decisivi per
voltare pagina. La Zemanlandia d’Irpinia non ha avuto successo. Anzi, si è
rivelata un clamoroso fallimento. Bocciata la riedizione del duo Zeman-Casillo:
una retrocessione bruciante che ha innervosito l’ambiente e ha convinto l’ex
patron del Foggia a cedere la società ai fratelli Pugliese, imprenditori
locali. La rivoluzione ha investito tutti i settori dello staff dirigenziale:
nuova la proprietà, nuovo il d.s. Fiore, nuovo il d.g. Lo Schiavo. E nuovo
ovviamente l’allenatore, Antonello Cuccureddu. L’ex bandiera della Juventus
ha accettato con entusiasmo di rientrare nel calcio italiano dopo l’esperienza
con la federazione libica. Per ritentare la scalata alla promozione, già
centrata dal tecnico sardo alla guida del Crotone nel campionato 2000-01. Della
disastrosa stagione zemaniana sono rimaste poche facce. I giocatori migliori
hanno preso altre strade. Via Capparella e Kutuzov, destinazione Ascoli e
Sampdoria, via Sorrentino tornato a Parma; via anche Nocerino, Contini, Stroppa
e Tisci. La squadra è stata rifondata, ma sembra pronta per disputare una C1 da
protagonista. In porta confermato Cecere. Il pacchetto difensivo è stato
rinforzato con l’innesto di Criaco, arrivato dal Benevento, e il prestito di
Nicoletto, scuola Juve. A centrocampo, sempre dalla vicina città sannita è
arrivato Riccio, esperienza e grinta da vendere, mentre dal Chieti è rientrato
Morfù, vecchia conoscenza del Catanzaro. L’attacco è stato rinnovato con gli
acquisti di Ghirardello dal Siena (l’ultimo anno in prestito a Como) e di
Rastelli, ancora in cerca di qualche soddisfazione alla fine di una lunga
carriera che lo ha visto sostare anche a Catanzaro, oltre che a Piacenza e a
Napoli. La Juve ha spedito in Irpinia altri due ragazzi della Primavera: il
fantasista Scicchitano e l’attaccante Sorrentino. Un organico insomma
abbastanza completo in tutti i reparti e competitivo. Certo la serie B sarebbe
un’altra cosa.

IL
PRE-CAMPIONATO –
Un’estate tribolata per i tifosi bianco-verdi, a
cavallo di opposti stati d’animo. Dalla paura di scomparire a luglio, fino
alla speranza di un pronto ritorno in B via tribunali. La squadra si è radunata
il 22 luglio al “Partenio”, prima di spostarsi nella vicina Sturno, sede del
ritiro. Qui è stata svolta la preparazione, e Cuccureddu ha iniziato ha
forgiare la squadra. Naturalmente le vicende societarie hanno tenuto banco nella
prima parte dell’estate, con la rivoluzione dell’organigramma e la nomina a
presidente onorario, particolarmente apprezzata dai tifosi, di Adriano Lombardi,
vecchio capitano irpino affetto dal morbo di Gehrig. Sistemati assetto
societario e  iscrizione al
campionato, ha tenuto banco il calcio-mercato, con un paio di casi
particolarmente interessanti. L’acquisizione di Criaco è stata al centro di
una telenovela campana, con la fuga del giocatore da Benevento per raggiungere
Avellino. La storia ha probabilmente irrigidito il presidente Spatola, che ha
chiesto parecchi soldi per la cessione di Molino, altro obiettivo della campagna
acquisti bianco-verde. Al contrario di Criaco, Ghirardello ha fatto patire la
dirigenza irpina rifiutando in un primo momento il trasferimento in Campania.
Sistemato l’organico, il modulo scelto dal tecnico sardo è praticamente
speculare a quello che ha portato il Catanzaro in B, rispolverato quest’anno
da Braglia dopo gli esperimenti estivi. Quel 4-4-2 sporco con un fantasista alle
spalle della prima punta. Nonostante i lavori ancora in corso, Cuccureddu ha già
mostrato idee abbastanza chiare. Davanti al portiere Cecere agiranno i due
centrali Puleo e Criaco, con Vastola a destra e D’Andrea a sinistra, in
ballottaggio con Nicoletto. A centrocampo Morfù è il padrone della fascia
destra con Riccio e Cinelli (preferito a Fusco in questa prima parte della
stagione causa problemi fisici) al centro. Sulla fascia sinistra di centrocampo
Cuccureddu potrebbe piazzare Millesi o il più giovane Scicchitano. Ma i due
potrebbero anche agire più avanti, alle spalle di Ghirardello, ruolo che però
dovrebbe spettare a Rastelli. Il mix di uomini d’esperienza e giovani in
prestito potrebbe essere vincente, anche se un altro paio d’innesti sembrano
necessari per rendere l’Avellino in grado di lottare per la promozione. La
trasferta di Catanzaro sarà l’occasione giusta per riscattare
l’imbarazzante esordio stagionale in Coppa Italia: la batosta contro la
Salernitana (1-3) sul neutro di Campobasso. Un avvio traumatico, con 3 gol al
passivo dopo 10 minuti. Spettri dell’arrugginita Zemanlandia e di una stagione
da dimenticare.

Formazione tipo
(4-4-1-1): Cecere; Vastola, Puleo, Criaco, D’Andrea (Nicoletto); Morfù, Fusco
(Cinelli), Riccio, Scicchitano; Rastelli (Millesi); Ghirardello.

Ivan
Pugliese

 

Autore

Redazione

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