Avversario di turno

Rivoluzione Catania: la A nel mirino

Com’è cambiata la squadra etnea dopo il mercato estivo

Con
il primo impegno ufficiale del Catanzaro edizione 2004-05 riparte anche la
rubrica “Avversario di Turno”, dedicata come sempre alle squadre che nel
corso della stagione si troveranno sul cammino dei giallo-rossi di Braglia. In
questa versione estiva la rubrica sarà abbastanza snella. Con il mercato aperto
e le note vicende giudiziarie in corso, non sarebbe ancora possibile costruire
delle schede complete e attendibili. Il cartello “Lavori in Corso” campeggia
non solo  davanti al campo di
Giovino, ma anche all’ingresso dei ritiri di Catania, Avellino e Salernitana,
avversari di questa prima fase della Coppa Italia. E la nostra rubrica si
adegua: un cantiere aperto. In attesa dell’esordio in campionato contro il
Bari previsto per l’11 settembre.

 

Ha
molta fretta il nuovo Catania. La storica doppia promozione in serie A di
Messina e Palermo ha lasciato l’amaro in bocca alle pendici dell’Etna. 20
anni prima, proprio il Catania aveva rappresentato per l’ultima volta la
Sicilia nella massima serie. Erano i tempi di Luvanor e Pedrinho. Per rinverdire
i fasti di un tempo non sono bastati i proclami della famiglia Gaucci e i gol di
Lulù Oliveira. E allora, ecco la svolta Pulvirenti. Dopo aver sputato fuoco e
fiamme sul prato inzuppato del “Ceravolo” (e “accarezzato” l’arbitro
di quell’Acireale-Catanzaro, che lanciò i giallo-rossi verso la promozione),
il presidente granata, proprio alla vigilia della semifinale play-off con la
Viterbese, ufficializza l’acquisto del Catania. I risultati sono ovvi: batosta
acese contro i laziali di Carboni, seguita dal classico travaso di giocatori e
tecnici da una società all’altra, dalla maglia granata a quella
rosso-azzurra. Attenti però, tifosi giallo-rossi che seguirete il Catanzaro. Se
vedrete aggirarsi per il campo alcuni vecchi incubi degli anni di serie C non
preoccupatevi. Se vedrete le geometrie di Anastasi e il mancino di Suriano, i
guantoni di Polito e la fantasia di Russo, le ruvide entrate di Paschetta e la
pelata di mister Costantini, state tranquilli: alzate gli occhi e vedrete il
“Cibali”, non più il famigerato “Tupparello”.

LA
SQUADRA –
Al di là delle battute sarà più facile per i tifosi del
Catanzaro trovare facce note nel rettangolo di gioco. Il Catania si presenta
infatti rivoluzionato ai blocchi di partenza del campionato. Il repulisti è
stato totale e i superstiti della scorsa stagione sono pochi. L’obiettivo non
troppo nascosto è la promozione. A parte la corazzata Genoa, in effetti, il
Catania è una squadra da prima fascia, almeno sulla carta. La sontuosa campagna
acquisti ha rilanciato l’entusiasmo dei tifosi, accorsi in massa ad accogliere
la squadra al rientro dal ritiro e alla prima uscita stagionale al “Cibali”
per il Memorial Massimino. Il piatto forte della casa è il tridente offensivo,
marchio di fabbrica di Costantini, che nulla ha da invidiare a quello di Braglia.
Vugrinec, Bruno e Ferrante rappresentano indubbiamente un lusso per la
categoria. Il fantasista croato è atteso da una stagione all’altezza del suo
primo anno in Italia, quando trascinò il Lecce a suon di gol. Marco Ferrante,
dopo essere stato per tanti anni bandiera, capitano e bomber del Torino ha
scelto un progetto in cui crede fortemente. Bruno è stato girato in prestito
dal Chievo al Catania, dopo l’apparizione con l’Ancona in A e i 5 gol a Bari
in B nell’ultima stagione. Completano il reparto l’ex acese Russo, Baggio e
Kanyengele. Uno degli ultimi due dovrebbe essere ceduto. Anche il centrocampo è
di assoluto spessore. Il trio titolare sarà formato dall’altro ex granata
Walem, fantasia e geometrie ultimamente in ombra, dal superstite del Catania
2003-04 Fabio Firmani e dal roccioso Miceli, titolare inamovibile nel Piacenza
nella passata stagione. Rinnovatissimo anche il reparto arretrato con gli
innesti di Bianco, ex Treviso, Mariniello, lo scorso anno prima a Foggia poi a
Lecce, Paschetta e Suriano dell’Acireale e l’ultimo arrivato Thomas
Manfredini, 5 stagioni e 64 presenze in A con l’Udinese, prima della
promozione a Firenze nell’ultimo campionato. Infine, in porta, oltre
all’arrivo di Polito dall’Acireale, il Catania ha puntato sull’ex
cagliaritano e cosentino Pantanelli.

IL
PRE-CAMPIONATO –
Il Catania si è radunato nel mese di luglio per partire
alla volta del ritiro marchigiano di Cingoli, un piccolo borgo in provincia di
Macerata. Qui è stata effettuata tutta la preparazione estiva prima del rientro
in Sicilia del 6 agosto scorso. Da lunedì il Catania si allena a Pedara, alle
porte della città etnea. Nel corso del pre-campionato, mister Costantini ha già
dato un volto ben preciso al suo Catania. Il 4-3-3 di fabbrica è stato riveduto
in un 4-3-1-2 per esaltare le caratteristiche di Vugrinec, nel ruolo che ad
Acireale era ricoperto da Russo (non a caso prima riserva del croato). L’ex
leccese avrà il compito di innescare il tandem offensivo Ferrante-Bruno. In
tutte le ultime tre amichevoli di un certo spessore, Costantini, a parte piccole
eccezioni dovute a qualche acciacco, ha sempre schierato la squadra che ha già
in mente e che dovrebbe essere quella titolare. Il trio di centrocampo è sempre
stato composto da Miceli, Walem e Firmani. Mariniello, vero e proprio jolly, è
stato finora utilizzato dal tecnico sul versante destro della linea difensiva,
in linea con la coppia centrale Bianco-Paschetta e col terzino sinistro Suriano.
Manfredini, appena giunto da Udine, dovrebbe essere schierato proprio sulla
fascia sinistra, anche se potrebbe ricoprire facilmente anche il ruolo di
centrale.

Con
questo assetto il Catania ha ben figurato nelle tre uscite di un certo spessore
degli ultimi dieci giorni. Nonostante le gambe pesanti i rosso-azzurri hanno
battuto 1-0 il Teramo, con un gol allo scadere di Kanyengele, e 2-1 in rimonta
il Foggia, con una doppietta di Firmani. La prima battuta d’arresto è
arrivata proprio all’esordio casalingo contro il Danubio Montevideo nel
“Trofeo Massimino”. Anche in questo caso, sotto di 2 gol il Catania ha
rimontato grazie a una doppietta in zona Cesarini di Baggio, prima della
sconfitta ai calci di rigore. I meccanismi non sono ancora oliati. Non a caso il
tridente titolare non ha ancora segnato, mentre gli unici gol degli attaccanti
sono stati realizzati da Baggio e Kanyengele, entrambi destinati alla cessione.
Ma il calcio d’agosto, si sa, va preso sempre con le molle. Per l’esordio
ufficiale di stasera Costantini dovrebbe riproporre lo stesso schieramento delle
ultime amichevoli. Non potrà esordire il nuovo acquisto Manfredini, sospeso
cautelativamente dalla società etnea per essere risultato positivo al
salbutamolo nel controllo anti-doping al termine di Catania-Fiorentina dello
scorso 29 maggio. La sostanza però sarebbe presente in un farmaco regolarmente
prescritto al calciatore (all’epoca in maglia viola). Il caso è quindi
destinato a sgonfiarsi in breve tempo, ma la burocrazia ha i suoi tempi e
Manfredini stasera non ci sarà.

Formazione tipo
(4-3-1-2): Pantanelli; Mariniello, Paschetta, Bianco, Suriano; Miceli, Walem,
Firmani; Vugrinec; Bruno, Ferrante.

Ivan
Pugliese

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento