Rassegna stampa

Rassegna stampa di lunedi 17 febbraio

Il Catanzaro rimonta con il cuore

GAZZETTA DEL SUD

Al Ceravolo contro il Gladiator i giallorossi subiscono il gol di Majella
ma punti sull’orgoglio ribaltano il risultato nella ripresa
Il Catanzaro rimonta con il cuore
Di Pastore e Machado le reti della vittoria; c’è anche una clamorosa
traversa di Moscelli

CATANZARO РLa differenza tra dottor Jekyll e mister Hyde ̬ tutta in
quei due giovanotti di colore che mister Dellisanti ha deciso di gettare nella
mischia nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo. Il giorno e la notte.
Prima c’era stato un Catanzaro tutto fumo, niente arrosto, sotto d’un gol e
senza prospettive per l’evidente incapacità di andare a tiro contro la
porta avversaria. Poi, dopo Machado e Toledo, c’è stata una squadra forse
ancor priva di lustrini e tecnica calcistica, d’accordo, ma con tanto cuore,
in grado di pareggiare, andare in vantaggio, resistere al ritorno degli avversari
e rischiare infine di fare morzeddhu di quegli improbabili gladiatori. Non che
i due giovanotti di cui sopra debbano essere considerati i salvatori della patria,
gli eroi d’un freddo pomeriggio d’inverno, no di certo; ma è certamente
vero che la squadra, nella seconda frazione di gioco, ha ritrovato d’improvviso
energie fresche e qualche spunto in più. Ciò che mancava, cioé,
ai giallorossi versione primo tempo. generosi non con se stessi ma con gli avversari,
ai quali hanno concesso un gol di vantaggio (gentile omaggio di Ciardiello)
e un uomo in più dopo una ventina di minuti di gioco (Alfieri è
caduto nella rete della provocazione avversaria come un pivello alle prime armi).
C’erano tutte le premesse per rendere decisamente amara, alla nuova dirigenza
giallorossa, la tanto attesa “prima”; ma il caso (e non solo il
caso: mettiamoci dentro la felice intuizione del mister, che con quella panchina
non particolarmente gloriosa al momento dei cambi deve inventarsi autentici
miracoli, e quel ripostiglio di energie in cui gli undici in campo scovano qualche
riserva e molta volontà), ma il caso – dicevamo – ha voluto che per la
Premiata Ditta P&P tutto si risolvesse nel migliore dei modi. Sulle prime
è buio pesto: già al 6′ il Gladiator va in vantaggio: cross di
Poziello dalla destra, Ciardiello, che sembra il padrone assoluto dell’area,
ferma la sfera ma se la lascia sfuggire, Majella alle sue spalle se ne impossessa
e da due passi trafigge l’incolpevole Gentili. Il Catanzaro accusa il colpo,
e trova difficoltà a reagire. E le cose vanno di male in peggio quando
al 21′ i padroni di casa si ritrovano con un uomo in meno per lo stupido fallo
di Alfieri che a gioco fermo spintona un avversario e si fa espellere. “Piove
sul bagnato” pensano i più quando un minuto più tardi in
contropiede Poziello si mangia praticamente un gol già fatto. E che dire
quando, al 26′, Basile si fa rubare la sfera da un avversario e per poco non
ci scappa il raddoppio? Insomma, i giallorossi sembrano in balia di un avversario
che non fa cose straordinarie ma, almeno, prova a giocare. Solo al 33′ il Catanzaro
riesce a rendersi pericoloso, quando ad Ascoli, ben appostato sul secondo palo,
viene servito un buon pallone; fuori misura la deviazione di testa. Di contro
i campani tornano a farsi sotto e al 47′ Poziello con un cross serve Majello
davanti a Gentili; l’attaccante cerca di scavalcare l’estremo difensore giallorosso
con un pallonetto ma la sfera sorvola la traversa e si perde sul fondo. Nel
secondo tempo, come accennato, Dellisanti mette dentro Machado e Toledo e, in
campo, cambia tutto, e il dato negativo dell’inferiorità numerica viene
di fatto annullato. Già al 9′ il Catanzaro agguanta il pareggio con Pastore:
calcio di punizione, pallone in area, mischia, Toledo cerca la conclusione,
la palla è fuori bersaglio ma Pastore, spintosi in avanti, allunga la
gamba e in spaccata devia il pallone sul palo interno alla destra del portiere.
Ora è il Catanzaro a condurre le danze, ed al 17′ si porta in vantaggio
con un’azione travolgente: Moscelli supera un avversario, cede la sfera a Ferrigno
sulla sinistra che, con cross al centro, serve Machado che insacca. La reazione
del Gladiator produce solo un brivido alla difesa giallorossa, al 25′ quando
Poziello viene lanciato in area: arpiona bene la sfera ma, davanti a Gentili,
spreca tutto con un tiro rabbioso fuori dallo specchio della porta. Al 30′ il
Catanzaro rischia di fare anche il terzo gol: Moscelli lanciato in contropiede
da Ferrigno, appena in area tira a rete ma la sua violenta conclusione si stampa
sulla traversa; sulla ribattuta ci prova Machado a tirare a rete, ma il portiere
avversario si supera e respinge la sfera.
Paolo Cannizzaro

LE INTERVISTE / Un recupero ancor più importante perché
fatto in inferiorità numerica

CATANZARO – Vittoria più festeggiata del solito perché
ottenuta inaspettatamente (almeno a metà gara) e perché la si
è potuta dedicare alla nuova dirigenza. Ecco che sono arrivati subito
(anche in sala stampa) pasticcini e Coca Cola. A fare da cerimonia lo… scatenato
dott. Massimo Poggi, uno dei nuovi padroni del Catanzaro: «Vittoria da
dedicare – ha detto – al presidente Parente che ha avuto il coraggio
di buttarsi nell’avventura di guidare la società giallorossa. Comunque,
chi ben comincia…». E un riferimento al cambio di gestione anche nelle
prime parole dell’allenatore Dellisanti: «Successo importante che è
servito a tenere vivi gli entusiasmi per l’evento nuovo in Società».
Passando al comando sulla partita, il tecnico ha dichiarato: «Abbiamo
avuto un inizio difficile,complice il subitaneo gol del Gladiator; nella ripresa,
ci siamo svegliati soprattutto dal punto di vista psicologico e anche nel far
movimento con la palla». Svegliati anche per i cambi a inizio di ripresa…
«Intanto premetto che la formazione era obbligata dalle indisponibilità.
C’era una sola alternativa tra De Sanzo e Logiudice. Ho scelto il primo, ma
non mi rimprovero alcunché. Farei le stesse cose anche alla luce di quel
che si è visto in campo». Quanto all’impiego dei due coloured Machado
e Toledo; il tecnico ha puntualizzato: «Erano reduci l’uno da un attacco
influenzale; l’altro da un fastidio muscolare, per cui ho ritenuto di tenerli
di conserva. Comunque durante la partita abbiamo operato diversi cambi di schema.
Bravi i ragazzi a farlo, ma soprattutto bravi per quel che hanno fatto nella
ripresa, continuando la gara in inferiorità numerica». Dellisanti
ha poi avuto qualcosa da ridire sulla direzione arbitrale, purtroppo l’ultima
di una serie ostile. Il presidente Parente ha anticipato che porterà
le rimostranze presso gli organi competenti. «Un tempo sofferto –
ha dichiarato il mattatore della partita, Ferrigno – per effetto di quel
gol al passivo che è stato per noi come una doccia fredda. E invece nel
secondo, pur sempre in difficoltà per l’inferiorità numerica,
siamo riusciti a vincere anche grazie ai nostri tifosi». Da parte sua
Pastore ha ribadito un particolare: «Non è la prima volta che riusciamo
a recuperare trovandoci in dieci. Comunque anche questa volta tirato fuori il
cuore, la forza e la voglia di inseguire l’obiettivo dei play off siamo riusciti
a raddrizzare una partita che si era messa male. E quanto alla difesa è
vero che ha accusato delle pause, ma è stata la partenza ad handicap
di tutta la squadra ad avere il suo peso». Rammaricato Moscelli per non
aver segnato. Questa volta glielo ha vietato la… traversa: «È
un periodo che pur giocando bene – ha detto il piccolo attaccante –
non riesco a buttarla dentro. Nelle ultime due partite, ho colpito altrettanti
legni delle porte avversarie. Speriamo che vada meglio nelle prossime gare».
Al… debutto quale consulente tecnico del personale Parente, Gianni Improta,
applaudito dai tifosi prima della partita nel giro di saluto. Anche l’ex baronetto
di Posillipo ha ripreso il tema degli entusiasmi dell’ambiente: «Una vittoria,
ha commentato, che ci voleva per far lievitare ancora l’entusiasmo nell’ambiente
per il nuovo corso in Società. Ma una vittoria giova anche alla classifica.

Vito Macrìna

LE PAGELLE / E in avanti con Machado e Toledo bene anche Moscelli
Ferrigno signore del centrocampo

GENTILI 6,5 Incolpevole sul gol, salva il risultato in due occasioni uscendo
tempestivamente sui piedi di Poziello e Majella.
DE SANZO 5,5 Dalla sua parte il Gladiator esercita una pressione consistente
e lui spesso si trova in difficoltà anche per l’assenza del tornante
di destra.
CORAZZINI 5,5 In difficoltà, come del resto tutta la squadra, nel primo
tempo, si sveglia nella ripresa. Non sempre però riesce a convincere
pienamente.
CIARDIELLO 5,5 Partita condizionata dall’errore che consente la realizzazione
di Majella. Nella ripresa riacquista equilibrio.
PASTORE 6 Ha il merito di aver realizzato il gol del pareggio con una bella
spaccata a centro area.
ASCOLI 6 Anche se non brillante come al solito il buon Nicola riesce sempre
ad uscire dal campo con una valutazione positiva.
BASILE 6 Parte a destra, in un ruolo non suo, e soffre la vivacità di
Cunti e Giannascoli. Ritorna al centro per necessità e cresce con il
passare dei minuti.
FERRIGNO 7,5 Il numero su Cunti in occasione del secondo gol vale da solo il
prezzo del biglietto. Sicuramente il migliore in campo mostra un temperamento
che fa innamorare il pubblico giallorosso.
BERTUCCELLI 5 Spesso in fuorigioco, non riesce mai ad entrare in partita anche
se non solo per colpa sua. Giusta la sua sostituzione.
ALFIERI s.v. Sciocca quanto inutile la sua reazione.
MOSCELLI 6,5 Come contro la Nocerina colpisce una traversa al termine di una
azione bellissima. Sfortunato, fa dannare i difensori avversari con il solito
movimento.
MACHADO 7 Realizza il gol del 2-1 al termine di una splendida azione. Al di
là di questo, comunque, cambia il ritmo della gara offrendo una prestazione
più che sufficente.
TOLEDO 7 Come Machado è decisivo per la vittoria giallorossa. Vivace
e sempre pronto mette lo zampino in entrambi i gol.
LOGIUDICE s.v.


GAZZETTA DELLO SPORT

CATANZARO – La prima scena è di diritto del neopresidente Claudio
Parente, un esordio che più sofferto non poteva essere: “Da uomo
di sport, sono abituato a gare difficili e tormentate com’è stata
questa. Non posso che essere contento per com’è finita. I giocatori
sono stati condizionati dalla gran voglia di far bene.” Invero, la gara
peggio non poteva iniziare. Nel giorno della festa per il cambio di società,
il Catanzaro subiva lo svantaggio dopo appena 6 minuti. Pareva che la maledizione
si continuasse ad accanire, anche perché sul vantaggio da posizione ravvicinata
di Majella, sbagliava incredibilmente Marco Ciardiello, a cui non appartengono
certe ingenuità! I giallorossi accusavano il colpo, parevano non riprendersi,
mentre il Gladiator macinava gioco, attuava un buon pressing, cuciva trame in
velocità. Il gelo, addirittura, cadeva al 20’, quando Alfieri si
faceva espellere con una certa ingenuità. “Non lo voglio giustificare
–dichiarava Gianni Improta – ma Mario aveva reagito, per aver subito
una botta nello stesso punto in cui era stato colpito in allenamento.”
In inferiorità numerica, i padroni di casa dovevano recuperare contro
avversari, che apparivano pimpanti e non disposti a concedere nulla. Majella
non chiudeva la gara al 47’ del s.t. e Pastore, al 9’ della ripresa,
raccoglieva in mischia una punizione di Toledo realizzando il pari. Seguendo
il sussulto degli spalti, il decimato Catanzaro ritornava a crederci e la vittoria
giungeva 6 minuti dopo, dai piedi di Machado. Il brasiliano realizzava ed il
merito era inizialmente di Moscelli che aveva iniziato l’azione e, soprattutto,
di Ferrigno, che l’aveva rifinita con un gioco di gambe degno di altre
categorie. A conservare il risultato, poi, ci pensava il gran cuore della squadra
e due volte Gentili che chiudeva mirabilmente sui piedi di Poziello (20’
e 25 s.t.). Addirittura, al 31’ il generosissimo Moscelli colpiva una
traversa piena che legittimava ulteriormente la vittoria. Alla fine, il dirigente
Poggi dedicava la vittoria al suo amico presidente Claudio Parente: “Ritengo
che questi 3 punti debbano andare tutti a lui, per il coraggio dimostrato nel
rilevare questa società, in cui è riuscito pienamente a coinvolgermi.”
Dellisanti, invece, elogiava in blocco la squadra: “Abbiamo disputato
quasi un’intera gara in 10. Ed a proposito della nostra inferiorità
numerica, l’arbitro è stato decisamente affrettato nell’espellere
Alfieri.”
Salvatore Blasco

Autore

God

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