All’ombra di Nocera

Le ultime dal ritiro umbro dei giallorossi

Nocera Umbra diciassette luglio 2004, caldo sabato di mezza estate con le Aquile a sudare ed a correre a bordo del rettangolo verde. Che bello vedere i giallorossi in campo, quella maglia che sessanta giorni fa esultava in quel di Ascoli Piceno.
Sotto la fiera guida di Piero Braglia ed agli ordini Sergio Musa i calciatori lavorano per preparare la nuova stagione. Tanti volti conosciuti, ma anche diverse facce nuove, a partire da Benny Carbone, l’abbronzatissimo fantasista di Bagnara a finire ad Antonio Arcadio ultimo aggregato alla truppa. In mezzo a questi Grava, Vanacore e Cammarata.
Il gruppo fatica forte e le fresche giornate iniziali sono un lontano ricordo, si corre, ci si dedica agli attrezzi, si mette benzina nel motore come ci dice un caricatissimo Pasquale Luiso. Tutti lavorano senza fiatare e cercano di seguire i dettami del preparatore.
La città di Nocera Umbra placida, guarda dall’alto la truppa catanzarese, in quest’angolo di umbria sono ancora fresche le ferite del terremoto del 97.
La squadra scende in campo alle nove e trenta e dopo quasi tre ore il mister ed il preparatore atletico decidono che per la mattinata può bastare. Molti si avvicinano a Masino Amato, inossidabile colonna di questa Maglia, il buon massaggiatore dispensa loro frutta e bibite dissetanti.
Adesso si torna all’Hotel Europa, quartier generale, rinato dopo gli eventi sismici e pronto ad ospitare la rinascita delle Aquile. L’atmosfera è tranquilla e rilassata, ed il pranzo è il meritato premio alle fatiche mattutine. Lo staff tecnico non è da solo in Umbria, c’è il presidente Claudio Parente, il vice Massimo Poggi, il diggì Gianni Improta ed i nuovi soci Procopio e Princi. A tal proposito Poggi ci conferma che in settimana verrà ratificato il loro ingresso nella compagine societaria. Cerchiamo di captare qualche altro sussurro, qualche voce sul calciomercato, i movimenti ci sono ed i contatti con gli addetti sono febbrili.
Lavora sodo questo Catanzaro, nel polmone verde dell’Umbria, questo vuole il suo Popolo, il desiderio di una compagine granitica e pronta a farlo sussultare.
Avanti Catanzato!
Gennaro Maria Amoruso

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Gennaro Amoruso

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