Intervistiamo

TORRISI ABBRACCIA CATANZARO

Fortunato Torrisi tra i ricordi e il suo ritorno da ex

Al telefono Fortunato Torrisi si mostra subito disponibile e con la massima gentilezza che contraddistingue sempre il suo agire risponde anche con un certo velo di commozione, alle domande. Sembra quasi di assistere ad una vera e propria dichiarazione d’amore ad una città, ad una regione ad una terra, ad una tifoseria che lo stesso allenatore del Gladiator definisce “eccezionali”. Premetto che l’uomo Torrisi lo fa senza finzioni e senza atteggiamenti utilitaristici, ama il Catanzaro, Catanzaro ed i Catanzaresi così tanto che anche il sottoscritto ne rimane quasi imbarazzato. Eccovi l’inizio della nostra chiacchierata:

– Mister con quale stato d’animo ritorna a Catanzaro nelle vesti di allenatore della squadra avversaria?

– Torrisi: “certamente con nessuno spirito di rivalsa. Catanzaro ed il Catanzaro mi hanno dato tantissimo e conservo nel cuore un ottimo ricordo. Quando iniziai ad allenare la squadra giallorossa iniziammo a lavorare con grande impegno ed entusiasmo. Quattro vittorie, l’avvicinamento alla zona che conta, ma poi qualcosa iniziò a non andare per il verso giusto (Acireale, Aquila). Infortuni, squalifiche ed altri fattori (“decisioni strane e sensa senso…”) contribuirono pesantemente alla conclusione del mio rapporto con il Catanzaro.”
Il sottoscritto ricorda come anche certi “cosiddetti” giornalisti asserviti a questo o a quel personaggio furono pesanti con Fortunato Torrisi, fin dall’esordio casalingo vincente (4-0) contro la Cavese!!!!

– Cosa pensa della piazza giallorossa?

– Torrisi: “Eccezionale, magica. Qualsiasi allenatore sognerebbe di allenare una squadra come il Catanzaro . E’ certamente una tifoseria matura e merita i massimi palcoscenici del calcio. Al di là del calore, impressiona la competenza. Ma del resto, dopo tanti anni di serie “A” e di “B”… Catanzaro è sempre un nome “nobile” nello scenario del calcio nazionale!”

– Lei è stato il primo mister ad allenare Kamarà…

– Torrisi: “ Una grande soddisfazione provo per la carriera di Kamarà. Quando arrivai a Catanzaro, andai subito a parlarne personalmente con Mancuso. Gli dissi che si trattava di un elemento di assoluto valore e dotato di grandi potenzialità. Ricordo ancora quando pianificai su Kamarà un vero e proprio progetto di inserimento nel team. Lo feci migliorare sensibilmente e decisi di fargli svolgere l’allenamento in coppia con Pino Tortora. Il ragazzo cresceva sensibilmente e ricordo ancora il suo esordio nella partita contro il Nardò. “ A tal proposito c’è da sottolineare come lo stesso Torrisi aiutò molto il francese, oltre che sotto l’aspetto del suo miglioramento tecnico/tattico, anche per ciò che riguardò il suo ambientamento e l’aspetto umano.

– Quali calciatori allenati già da lei ritroverà domenica prossima in campo?

– Torrisi: “L’ottimo Lo Giudice e l’altrettanto ottimo Ascoli. Il primo, ricordo, veniva da un infortunio, il secondo che trovai nel ruolo di difensore, lo spostai nel ruolo di centrocampista e da allora, è migliorato di molto. E’ fortissimo e merita di certo categorie superiori”

– Quali atleti dell’attuale rosa teme di più?

-Torrisi: “ Tutti. Il Catanzaro è una squadra fortissima, con elementi di categoria superiore, ma a volte questo non basta. Finora ci sono stati dei problemi dovuti anche al precario assetto societario, ma il Catanzaro ha ancora tutto il tempo per recitare un ruolo da protagonista per la promozione in C1”.

– Oltre al Catanzaro, quali squadre vede favorite?

– Torrisi : “Foggia, ma anche Brindisi e Nocerina hanno forti organici, ma in C2 molte volte non basta. La C2 è una categoria molto difficile da affrontare per qualsiasi team”.

Ringraziamo Mister Torrisi per la gentilezza con la quale ha concesso la sua intervista telefonica. Alla termine del nostro colloquio, il Mister mi raccomanda di salutargli tutto il numeroso Popolo Giallorosso di cui è ancora innamorato. Il sottoscritto, non nasconde ai lettori il proprio “imbarazzo” nel sentire un ex parlare in questo modo e con tanto amore privo di finzione, opportunismo o utilitarismo. Si percepisce dalla cornetta tutta la verità e la genuinità di un uomo e di un professionista serio che avrebbe voluto realizzare il sogno di contribuire alla concretizzazione dei sogni giallorossi e certamente lo avrebbe meritato.
Il sentimento, si. Quel pianeta sconosciuto oggi giorno in qualunque settore della vita vissuta. Tutto è business, bilanci vari, immagine non condita di sostanza. Torrisi torna al Ceravolo e siamo certi che nella sua testa rimbalzeranno tante emozioni. Si, le emozioni giallorosse: quelle non si scordano facilmente.________Giuseppe Mangialavori

Autore

Giuseppe Mangialavori

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