Rassegna stampa

Catanzaro dieci più

Da Corriere dello Sport

appresta a fare le valigie anche lui, Piero Braglia, riconfermato allenatore della squadra giallorosa, per trasferirsi da Monsummano Terme, dove risiede, a Nocera Umbra, sede del ritiro del Catanzaro. Domenica sera il primo appello per vecchi e nuovi giocatori. Il tecnico, reduce da una vacanza in Tunisia, dà la netta impressione di essere più che soddisfatto per come la società sta operando. Ed in verità non potrebbe essere altrimenti. “Sta dimostrando di avere le idee chiare sul da farsi ed anzi in qualche operazione è andata al di là (riferimento all’ingaggio di Benny Carbone, ndr), naturalmente non soltanto con il mio plauso, ma con quello di tutto l’ambiente. Comunque i movimenti che si stanno facendo sono in linea con quella programmazione che, grosso modo, era stata concordata”.
Mancano altre operazioni, ma la nuova squadra è, già per grandi linee, definita.
“E’ così più o meno. Diciamo che il maquillage è da completare.
Cosa manca?
“Ormai le carte, come sul dirsi, sono scoperte. Quindi si può dire. Abbiamo bisogno di un difensore. Del resto se ne è parlato tanto in questi ultimi giorni”.
L’allusione è a Vargas.
“E’ così. Con la precisione che, nel progettare la ristrutturazione della difesa, il difensore cileno era uno degli obiettivi da inseguire”.
Un esercizio che i dirigenti hanno compiuto ma per il momento con risultati in sospeso.
“E’ giusto che il giocatore cerchi di fare i propri interessi. E non alludo a quelli economici. E’ giusto, in sostanza che, come ho letto, pensi di continuare a giocare in serie A. ciò sebbene la proposta del Catanzaro sarebbe da vagliare: comprende un contratto pluriennale ed è inserita in un progetto importante. Comunque si vedrà. Se Vargas accetterà di venire con noi, bene. Altrimenti i dirigenti si rivolgeranno altrove”.
In quale direzione?
“Questo non lo chieda a me. I movimenti di mercato sono di competenza della società ed in primis del presidente Parente il quale sa come muoversi, avendo già dimostrato di saperci fare”.
Tornando a Vargas, nel caso in cui accettasse il Catanzaro si porrebbe il problema delle continue assenze per rispondere alle convocazioni del C.t. cileno per la partecipazione del difensore alle partite di qualificazione.
Nella risposta un Braglia inedito, rigido come è normalmente al rispetto delle regole: “Il calcio moderno propone certe situazioni che bisogna accettare. Comunque nellìipotetico caso della disponibilità del cileno e di una sua assenza si ricorrerebbe al sostituto. E’ previsto che ogni ruolo deve essere coperto da due giocatori”. Riparlando della squadra oltre al centrale difensivo manca qualche altra cosa per far quadrare al meglio il classico cerchio.
“Vale la risposta di prima, quando si è parlato del sostituto di Vargas se non dovesse accettare il trasferimento. Posso aggiungere che sono certo che tutto quello che c’è da fare la società lo farà e bene. A me preme avere a disposizione prima o dopo l’inizio del ritiro, dipende dalle condizioni del mercato, un organico definito sul quale lavorare. Certo prima sarà meglio è. Il che, da quanto so, è nei propositi del presidente Parente”. Allude anche allo sfoltimento della rosa dello scorso campionato?
“Anche. Dispiace fare a meno di qualche ragazzo, o più di uno, che nella scorsa stagione ha contribuito alla vittoria del campionato. Ma, con l’aggiunta dei nuovi acquisti, il gruppo si ingrosserebbe a tal punto da creare problemi nel lavoro che andremo a svolgere. E senza parlare del salto di categoria”.
Intanto, avrà subito a disposizione un trio avanzato costituito da Corona, Cammarata e Carbone. “E che problema c’è? Diciamo che è un vantaggio in quanto si può cominciare da subito a lavorare sulla loro integrazione. Sui loro movimenti in campo. E, poiché si tratta di tre grossi professionisti, sono certo che li troverò disposti anche a fare qualche sacrificio per combinare la necessaria intesa”.
Avranno bisogno di un adeguato supporto da parte del resto della squadra.
“Gli sarà dato. E, naturalmente, gli altri si avvarranno del loro contributo in quanto ormai non è più tempo degli attaccanti che stanno lì davanti ad aspettare l’imbeccata degli altri compagni di squadra”.

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Redazione

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