Rassegna stampa

Il Catanzaro perde, ma è festa

Supercoppa/ Sconfitto al “Ceravolo” dall’Arezzo per 1-0. Luiso sbaglia un calcio di rigore

da Il Giornale di Calabria

CATANZARO. E’ finita 1-0 per gli ospiti la gara di ritorno per l’assegnazione della Supercoppa di Lega tra Catanzaro ed Arezzo. Una partita giocata bene dai giallorossi che hanno dovuto fare i conti con Pagotto, l’estremo difensore aretino che ha parato anche un rigore calciato da Luiso all’ultimo minuto di gara. Un match che, così come avvenuto nei novanta minuti giocati domenica scorsa in Toscana, ha visto all’opera un Catanzaro ben disposto al campo, ma oramai scarico dopo la conquista della serie B che è costata davvero molte energie agli uomini guidati da Braglia. Complessivamente, comunque, l’Arezzo ha meritato e giustamente ha potuto, al termine della gara del “Ceravolo”, alzare al cielo la Supercoppa. E’ stata, comunque e per tutte e due le formazioni, una grande festa alla quale ha preso parte tutta la città, l’ultima in ordine di tempo da quando la squadra giallorossa ha ottenuto la promozione in B. Una festa che dovrebbe aver chiuso il ciclo e che dovrebbe, già da oggi, proiettare la società, lo staff tecnico ed i tifosi verso la prossima stagione agonistica che si preannuncia impegnativa come mai. Intanto c’è da decidere chi dei giocatori che oggi compongono la “rosa” del Catanzaro dovranno far parte del gruppo che disputerà la cadetteria. Non crediamo saranno in molti, ma certamente l’ossatura sarà la stessa dello scorso anno. A questa si dovranno aggiungere quei tasselli necessari per poter rendere competitive le “aquile” che, non va dimenticato, dovranno affrontare squadre come il Torino, il Napoli, il Bari, il Modena e via dicendo. Ed allora ecco il secondo punto da affrontare subito: gli acquisti. Poggi in sede di presentazione della campagna abbonamenti ha chiaramente detto che si punta a giovani di valore, mentre ha anche sostenuto che contatti ci sono con società estere di un certo peso. In tutto questo, naturalmente, va tenuto nel giusto conto la necessità di una società che arrivata in B dopo 14 anni non può e non deve lasciarsi trascinare dall’onda degli entusiasmi avendo l’obbligo di scegliere con oculatezza sia guardando ai bilanci che alla qualità. La cosa si può fare tenendo conto delle tante competenze che fanno parte dell’Us, a cominciare dal presidente Parente che uomo di calcio da una vita, ma senza dimenticare Improta e Logiudice che sanno perfettamente in che direzione guardare. Non meno importante, poi, è la ristrutturazione dello stadio che, così come è, non può certamente essere proiettato in una categoria che è l’antesignana della A. Ed allora già da oggi ci si metterà all’opera per adeguare il buon vecchio “Ceravolo” per renderlo più dignitoso e maggiormente consono alla B. Insomma adesso è giunto il momento di finire con le feste che lasciano il tempo che trovano, mentre c’è la necessità assoluta di mettersi al lavoro per organizzare nel migliore dei modi possibile una stagione importante coem quella prossima.

A. N.

Autore

God

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