Le voci della B

di Danilo Colacino

Dopo oltre quindici anni
d’attesa, anche la città di Catanzaro ha riprovato l’ebbrezza di assistere alla
promozione della sua amatissima squadra di calcio. Un traguardo impensabile,
fino a pochi mesi fa, che ha acceso i cuori di migliaia e migliaia di persone
letteralmente impazzite di gioia. Ecco perché, non si è esitato a definire la
partita di Ascoli un evento storico. L’importante appuntamento, ovviamente, ha
richiamato la solita “marea” di tifosi giallorossi accorsi, da ogni parte, nel
capoluogo di provincia marchigiano. Un contingente così numeroso da colonizzare
il “Del Duca” diventato una sorta di succursale del “Ceravolo”. Ai dodicimila
presenti bisogna aggiungere, però, un intero “popolo” rimasto a casa, solo con
il corpo, e impaziente di festeggiare la B. Tutta questa gente ha incollato le
orecchie ad una radio locale (trasmessa anche via internet) e gli occhi ai
teleschermi delle due più famose emittenti televisive regionali. Dall’altra
parte, in collegamento audio-video, ha trovato alcuni appassionati cronisti
impegnati nel raccontare quanto stava accadendo. Si tratta di Gennaro Maria
Amoruso, Corrado Corradini, Davide Lamanna, Ernesto Tronca e del sottoscritto
oltre ai notissimi Luca Fotia e Carlo Talarico, ovvero, l’inossidabile coppia
della consueta telecronaca del lunedì. Sei 
ragazzi  ed un “giovane” con un
percorso professionale profondamente diverso, ma accomunati dalla passione per
il giornalismo. Un denominatore comune che gli ha dato il privilegio di
ritagliarsi un posticino nella storia delle Aquile. Tra di loro c’è stata
grande solidarietà e stima reciproca. Fattori determinanti per operare in
perfetta simbiosi, senza egoismi e sciocche gelosie. Hanno sofferto e gioito
insieme facendosi forza nei momenti difficili ed esaltandosi in quelli
trionfali. Ma, alla fine, ognuno di loro ha vissuto questa esperienza in modo
personale consegnando all’archivio della memoria emozioni diverse che, dietro
nostra insistenza, hanno deciso di esternare. Primo fra tutti, in rigido ordine
alfabetico, è Gennaro Maria Amoruso, avvocato ed editore di www.uscatanzaro.net Passiamo a Corrado Corradini, speaker di Radio Amica in Blu, che
afferma : . Gli fa eco Luca Fotia, capo redattore sport
de “Il Domani”, che ricorre alla cabala come chi lo ha preceduto. :  
ostili
verso una tv crotonese. Senza dimenticare che il mio famoso grido “Re Giorgio
Corona e il Ceravolo viene giù” è diventato il tormentone dell’annata
calcistica e viene urlato dai ragazzini per strada. Ragion per cui, dedico
questa positiva parentesi professionale a mio padre Rocco, tifoso della Reggina
ma simpatizzante del Catanzaro che purtroppo mi ha lasciato qualche mese fa.
A distanza di otto mesi non
voglio perdere l’occasione per onorarne il ricordo >. Davide Lamanna,
popolare volto di Telespazio e collaboratore di molti autorevoli organi di stampa,
si è soffermato sul rapporto di amicizia creatosi tra i colleghi più giovani :
. In
questa carrellata entra di diritto anche il gentleman Carlo Talarico,
responsabile di “Stadio” e giornalista de “Il Domani”. Perfino il suo aplomb,
da perfetto lord inglese, è vacillato di fronte all’impresa di Ferrigno e soci.
E, solo una circostanza molto particolare, poteva spingerlo a perdere il
proverbiale self-control. : . Per Ernesto Tronca servirebbe un
articolo intero, una persona saggia e pronta a dispensare consigli e
suggerimenti ai più giovani, vederlo felice è stato uno spasso, ascoltare i
suoi editoriali è come leggere un pezzo di alta scuola. Per chiudere, infine,
dovrei parlare di me stesso, ma l’imbarazzo è talmente tanto che mi soffermo,
unicamente, su quell’abbraccio intenso e sincero scambiato con i colleghi
Riccardo Di Nardo, Telespazio, e Vittorio Ranieri, “Il Domani”. Si tratta di
persone eccezionali che mi hanno aiutato e sorretto in un frangente così
delicato. Molte sono le immagini indelebili di questa meravigliosa giornata tra
cui quelle dei loro volti venati dalle lacrime, dopo un pianto liberatorio. Un
momento di comprensibile commozione che ha pervaso ognuno di noi, giornalisti e
non dal sangue giallorosso.  

Danilo Colacino

Autore

Redazione

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