Rassegna stampa

Rassegna stampa di mercoledi 5 febbraio

Catanzaro, uno spiraglio per mettere fine alla crisi

GAZZETTA DELLO SPORT

CATANZARO – S’è ieri sera verificata una svolta decisiva
nella vicenda del trasferimento della società. Il gruppo Mancuso ha accettato
le nuove proposte degli acquirenti Parente-Poggi: “Manifestiamo pubblicamente
di accettare in maniera integrale le condizioni degli acquirenti.” In
pratica, come meglio è specificato in altra parte del comunicato, Mancuso
rinuncia ai 200 mila euro a parziale riconoscimento delle anticipazioni eseguite
e, inoltre, ad un credito che vanterebbe nei confronti di Parente pari a 90
mila euro. Nel comunicato si legge che la prima somma, in linea con la proposta
redatta dai pretendenti all’acquisto, è condizionata al corrispondente
aumento della ricapitalizzazione del prossimo 18 febbraio, portando il capitale
da 500 a 700 mila euro. Per quel che riguarda, invece, i 90 mila euro, la somma
dovrebbe essere suddivisa in premi playoff e promozione ai calciatori. Nell’ipotesi
che non fossero raggiunti entrambi i traguardi, quest’ultima somma dovrà
essere destinata in beneficenza alla fondazione “Villa Betania”.
Le ulteriori condizioni di Mancuso si riferiscono alla “presenza, in veste
di garante dell’intera operazione, dell’assessore avvocato Sgromo,
che dovrà avere un “un posto, quale consigliere d’amministrazione
della società, per almeno due stagioni calcistiche. Per lo stesso periodo,
la società dovrà riconoscere 10 abbonamenti di tribuna numerata
ai degenti di “Villa Betania” ed ulteriori 10 abbonamenti da distribuire
ai cinque più importanti club del tifo organizzato, da destinare ai tifosi
economicamente disagiati. Per quel che riguarda, in specie, la somma dei 90
mila euro, spuntata all’improvviso nella trattativa, Mancuso ha precisato
che la stessa è documentata da titoli detenuti dal commercialista di
fiducia dottor Jeraci. E’ questa, dunque, la risposta tempestiva che la
città attendeva. E’, indubbiamente, un completo adeguamento alle
condizioni poste dalla rimodulata proposta del gruppo Parente-Poggi che, a questo
punto, non potrebbe tirarsi indietro se non volesse perdere la faccia. Non potrebbe,
infatti, essere considerato oggetto di contesa il credito dei 90 mila euro che
sarebbe vantato da Mancuso, la presenza di un amministratore nel Consiglio d’amministrazione
e nemmeno le venature di beneficenza che, indipendentemente dalle interpretazioni,
non offendono le parti e, anzi, potrebbero tornare utili ai degenti. Comunque
vada, la vicenda ha chiaramente dimostrato la finale disponibilità dell’azionista
di maggioranza a cedere la società. Indecisioni e tentennamenti del passato,
infatti, s’erano prestati al sospetto che Mancuso volesse, a dispetto
delle dimissioni, restare al suo posto. E’ stato impossibile, sino a ieri
sera, raccogliere le reazioni del dottor Poggi, visto che il collega di cordata
dottor Parente, nelle ultime ore s’è ecclissato. Invero, preoccupa
che al comunicato di Mancuso non abbia subito fatto seguito un segnale d’accettazione
della controparte. Non è escluso che il ritardo possa essere stato causato
dalla mancanza di consultazione dei due soci, in quanto Parente si trovava fuori
sede. Si vogliono escludere, per il momento, altre ipotesi, anche se, a questo
punto, nulla è da scartare. Infatti, sul finire della serata, l’avvocato
Sgromo, da considerare un paziente e meritevole mediatore, ha fatto visita a
Poggi. Certamente, la situazione si chiarirà domani, quando farà
ritorno da Bologna il dottor Claudio Parente. Se anche questa volta, la cessione
dovesse andare in fumo, la situazione difficilmente potrebbe essere recuperata.
Non s’intravedono, infatti, altri “salvatori della patria”
e non c’è nemmeno un’azionista in carica. Tutti sono, allo
stato, dimissionari, mentre l’imprenditore Cavallaro di Sassuolo, appare
estremamente indeciso, tanto da attendere ancora i documenti contabili per verificare
le condizioni d’acquisto. “Mi pare strano che non mi abbiamo fatto
sapere nulla. –ha continuato a ripetere sino a ieri da Sassuolo- Ho rivolto
la richiesta al mio omonimo di Catanzaro, presidente Cavallaro, ma non mi è
giunto alcun riscontro.” Non ci sono reazione nemmeno dal comune. Il sindaco
non assume per il momento posizione, nonostante sia stato variamente reclamato
dai tifosi e ricercato tramite il suo ufficio-stampa. Eppure la società
di calcio è un patrimonio, com’è l’ha considerato
nel corso degli anni l’Amministrazione municipale, concedendo l’uso
dell’impianto sportivo e significativi contributi, con particolare riferimento
a quelli degli ultimi tre anni.
Salvatore Blasco


GAZZETTA DEL SUD

C’è una nuova proposta del gruppo acquirente, ma la trattativa
non trova ancora uno sbocco positivo
Catanzaro, la crisi continua
Pessimismo tra i tifosi giallorossi, mentre l’Assessore comunale allo sport
non vuole gettare la spugna

CATANZARO – Sembra senza sbocchi la crisi societaria. Lo hanno capito
anche i tifosi che, dopo la giornata dell’altro ieri durante la quale hanno
animato la… scena sino a tarda notte, sono entrati in depressione, al punto
da invocare il fallimento della Società: «Siamo stufi – è
il succo dei discorsi di tanti sostenitori giallorossi – di essere presi
in giro: reclamiamo il rispetto da parte di chi scambia il Catanzaro, che rappresenta
la nostra passione e la nostra fede sportiva, per un giocattolo con il quale
divertirsi». Questo accompagnato da epiteti irriferibili nei confronti
dei personaggi direttamente (qualcuno indirettamente) impegnati in una vicenda
che ha, oltretutto, offuscato l’immagine del Catanzaro. E quando già
la stessa immagine ha ricevuto duri colpi. La trattativa tra i gruppi Mancuso
e Parente ieri si è arenata sulla rimodulazione dell’ultima proposta,
precisamente del Medical Sport Center (che fa capo allo stesso Parente e al
suo socio Poggi). Proposta ufficializzata su internet e con la quale il «Medical»,
dopo aver reso noto che il dott. Parente è assente dalla sede e che i
poteri di rappresentanza e firma sono passati al dott. Poggi, modificava l’accordo
già raggiunto tra le parti (tanto è vero che i rappresentanti
del Medical si erano presentati martedì mattina all’appuntamento presso
lo studio commerciale del dott. Ieraci con assegni già firmati) sui 200
mila euro delle anticipazioni del presidente (dimissionario) Giovanni Mancuso.
Nel comunicato, quindi, si formulavano due proposte: la rinuncia del presidente
Mancuso al credito dei 200 mila euro e l’impegno della nuova società
di versarli nelle casse sociali, aumentando il capitale sociale da 500 mila
a 700 mila euro. Oppure, qualora Mancuso avesse accettato la proposta, il Medical
Center si impegnava a destinare i 200 mila euro come sponsor per il prossimo
campionato alla condizione che il gruppo Mancuso continuasse la gestione del
Catanzaro. Detto per inciso quest’ultima condizione è ieri circolata
quale sbocco della crisi societaria, ricordando che nella seduta del Consiglio
di amministrazione della Società giallorossa lo scorso 18 gennaio è
stato deliberato l’aumento del capitale sociale. Aumento che, di fronte al già
dichiarato rifiuto del gruppo Parente-Poggi appunto di partecipare alla ricapitalizzazione,
farebbero il presidente Mancuso, il figlio Salvatore e il socio di minoranza
avv. Aiello (martedì al centro dell’ultimo cavillo che ha fatto saltare
la conclusione della trattativa) per poi rivalersi nei confronti del gruppo
di minoranza in sede giudiziaria. Il che escluderebbe l’ipotesi di fallimento
del sodalizio di via scesa Iannoni (invocato ieri dai tifosi, disarmati dalla
piega degli eventi), anche perché allo stesso fallimento sarebbero interessati
due gruppi che sono a capo di altre aziende. Si registra una voce secondo la
quale il dott. Parente avrebbe avuto un ripensamento anche sull’ultima proposta
esprimendo, attraverso il suo socio Poggi, che lo ha confidato a parecchie persone,
la volontà di chiudere definitivamente la… partita. Ciò indurrebbe
a pensare che la trattativa, che sembrava quella buona per il cambio di gestione,
più che arenata sia fallita. Ne ha preso atto anche l’assessore comunale
allo Sport, avv. Antonio Sgromo, tentando, a quanto pare, di coinvolgere il
sindaco della città, Sergio Abramo, colui che ha patrocinato il precedente
cambio di gestione (quasi quattro anni or sono) tra Soluri e Mancuso. Sindaco
che si è già tenuto in disparte nell’amara vicenda attuale, quando,
forse, un suo intervento sarebbe valso per una soluzione della crisi su diverse
basi, come quella del coinvolgimento di un gruppo di imprenditori locali. Sgromo
(anche nel ruolo di tifoso) non ha alzato le braccia: «Continuerò
– ha detto – a inseguire una soluzione per dare continuità alla
squadra di calcio che è un bene della città, oltre che a esercitare
nella stessa città una funzione sociale». Quale possa essere questa
soluzione è difficile ipotizzarlo, tanto più di fronte –
e bisogna pur dirlo – all’insensibilità della classe imprenditoriale
cittadina che, nella vicenda Catanzaro, non ha avuto uno scatto d’orgoglio anche
di fronte al patetico intervento di un gruppo esterno.
Vito Macrìna

Mancuso: pronti ad accettare tutte le condizioni

CATANZARO – È arrivata in serata la risposta del gruppo Mancuso,
a firma di Giovanni e Salvatore Mancuso, alla nuova proposta del gruppo acquirenti.
«Per evitare di ripetere l’esperienza vissuta il 15 luglio 2002, giorno
fissato per definire il passaggio delle azioni di fronte a un notaio, con protagonisti
gli attuali attori di questa “fiction”, riteniamo opportuno mettere
la parola fine a questa singolare vicenda. Ribadiamo pertanto che, dopo aver
più volte manifestato la volontà di passare la mano nella conduzione
della società Us Catanzaro, dopo aver accettato senza alcuna restrizione
gli accordi pubblicamente sottopostici in data 31 gennaio 2002, dopo aver appreso
nella tarda serata di ieri che gli stessi avevano subito ulteriori variazioni
non preventivamente concordate, manifestiamo pubblicamente di accettare in maniera
integrale tali condizioni, ossia la rinuncia al rimborso di ulteriori anticipazioni
pari a 200.000 euro circa». Ed ancora: «Per sgomberare il campo
da qualunque ulteriore trasformismo chiediamo che l’offerta fatta circolare
su alcuni organi di stampa, a firma del dott. Poggi sia consegnata in originale,
debitamente firmata, nelle mani del primo cittadino o dell’assessore allo Sport
avv. Sgromo. Ritenendo inoltre di fare ulteriore piacere alla nascente nuova
società, esprimiamo la volontà di tramutare ulteriori 90.000 euro,
corrispondenti ad un altro credito vantato nei confronti del socio dott. Claudio
Parente, e dei quali il dott. G. Jerace detiene regolari titoli, in premi da
distribuire tra i tesserati dell’Us Catanzaro, suddivisi in due trance da 45.000
euro ciascuno da assegnarsi in caso di partecipazione ai play-off ed in caso
di promozione. (I titoli dovranno essere consegnati presso un notaio). Se entrambe
o una delle condizioni non dovesse verificarsi, l’importo verrà devoluto
in beneficenza presso la “Fondazione Betania”». «Relativamente
al suddetto comunicato – prosegue la nota – le condizioni che poniamo
sono le seguenti: che la cifra di 200.000 euro oggetto di discussione, insieme
ai 500.000, vengano immediatamente sottoscritti e versati nelle casse sociali,
portando il capitale sociale da 500.000 a 700.000 euro; ulteriore condizione
dovrà essere la presenza, in veste di garante dell’intera operazione,
dell’assessore avv. Sgromo, al quale condizioniamo l’assegnazione di un posto,
quale consigliere d’amministrazione nella società per almeno due stagioni
calcistiche; per lo stesso periodo la società dovrà riconoscere
10 abbonamenti di tribuna numerata ai dirigenti della casa di riposto “Villa
Betania” ed ulteriori 10 abbonamenti da distribuire ai 5 più importanti
club del tifo organizzato, da destinare ai tifosi economicamente disagiati.
Dando immediatamente la disponibilità a risolvere quest’incresciosa vicenda,
ci auguriamo si possa, sin da subito, passare dalle parole ai fatti».
Questa la nuova proposta del gruppo Mancuso. La risposta arriverà entro
domani da parte del dott. Poggi che, dopo un incontro con l’assessore Sgromo,
ha dato assicurazioni in tal senso, attendendo intanto il rientro in sede del
dott. Parente impegnato in un congresso medico a Bologna.

Sulla società l’ombra della messa in mora

CATANZARO – Previsto per questa mattina il rientro della squadra, dopo
i pochi giorni di permesso, in vista della sosta del campionato, per la ripresa
della preparazione. Programmati dall’allenatore Dellisanti due allenamenti,
se – stando a una voce – i tifosi consentiranno alla squadra di
rimettersi al lavoro. Qualcuno, infatti, pretenderebbe che la squadra rinunciasse,
quale ennesima forzatura da parte degli stessi tifosi alla soluzione della crisi
societaria. Intanto tecnici e giocatori, lasciando la sede prima della trasferta
di Roma (a proposito passata sotto tono, causa la distrazione degli eventi degli
ultimi giorni, la mezza impresa del pareggio contro la Lodigiani, ottenuto contro
due avversari: la squadra romana e il direttore di gara), avevano anche loro
sperato di ritrovarsi in sede di fronte allo sbocco della soluzione della crisi.
Invece ecco una situazione più ingarbugliata di prima e per loro senza
interlocutori di fronte alla pioggia di dimissioni dei vertici societari, anche
del presidente pro tempore, Domenico Cavallaro. Più che probabile, allora,
anzi è quasi certo visto che alcuni giocatori lo hanno preannunciato,
che gli stessi giocatori rendano operativa la minacciata messa in mora della
società giallorossa per il pagamento degli stipendi. In questo caso le
buste paga arriveranno dalla Lega per due mesi. Quanto al resto degli emolumenti
i tesserati li potranno avere dopo una vertenza economica Questo ammenocché
non diventi concretezza l’ipotesi della gestione da parte del gruppo Mancuso.
«Non abbiamo altre possibilità – ha confidato una giocatore
che ha invocato l’anonimato – che azionare la messa in mora per andare
avanti; più precisamente per disporre di un po’ di soldi anche per far
fronte a qualche impegno preso e, quindi, da tempo impellente». Da ricordare
che i tecnici e i giocatori giallorossi non vengono pagati dal mese di settembre
dello scorso anno; quindi far valere quello che è un diritto, sancito
dai contratti, è a questo punto più che giustificato. (v.m.)


GIORNALE DI CALABRIA

Catanzaro, uno spiraglio per mettere fine alla crisi

CATANZARO. Continua la telenovela-Catanzaro. Dopo i colpi di scena di lunedì,
con la trattativa saltata (”per colpa dell’avv. Aiello” a
detta di Parente e ”per colpa di Parente” a detta di Aiello e Mancuso)
e con la nuova proposta di Poggi e Parente in chiusura di serata, ieri la giornata
è stata caratterizzata da un nuovo comunicato dei Mancuso (padre e figlio)
con cui si dichiarava di ”accettare le nuove condizioni di Poggi”
a patto però che i 200.000 euro che dovevano essere dati ai Mancuso ”vengano
immediatamente sottoscritti e versati nelle casse sociali per portare il capitale
da 500mila a 700mila euro” e che nel Consiglio d’Amministrazione
della società ”venga garantita, per almeno due stagioni calcistiche,
la presenza di Tony Sgromo, assessore comunale allo sport”. I Mancuso
dichiaravano inoltre di voler tramutare un credito di 90.000 euro, vantato nei
confronti di Parente, in premio playoff e promozione da destinare alla squadra.
Infine la ”disponibilità a risolvere quest’incresciosa vicenda”
e l’agurio ”che si possa, sin da subito, passare dalle parole ai
fatti”. Poggi, in contatto telefonico con Parente, che è fuori
sede, sulle prime aveva considerato quasi ”provocatorie” le condizioni
poste dai Mancuso. Poi in serata c’è stata una lunga discussione
tra Poggi e Sgromo, sempre con Parente collegato via telefono, e la situazione
sembra essersi indirizzata verso una possibile soluzione positiva. Difficilmente,
comunque, si firmerà qualcosa prima di domani, allorchè il dott.
Parente rientrerà in sede.
Re. Sp.


IL QUOTIDIANO

Nuova puntata della telenovela della vendida dell’US Catanzaro
Mancuso abbassa le pretese
L’assessore Sgromo sarà il garante dell’operazione?

CATANZARO ­ Mancuso ha accettato le condizioni poste da Poggi per rilevare
le azioni di maggioranza dell’Us Catanzaro. L’imprenditore rinuncia ai famosi
400 milioni, che erano diventati, lunedì scorso, il pomo della discordia
per la chiusura della trattativa. Quattrocento miseri milioni, che avrebbero
potuto condurre la società verso il baratro del fallimento. Mancuso ha
sgombrato il campo da qualsiasi dubbio, rinunciando alla somma pattuita in precedenza,
e ad altri crediti che lo stesso poteva vantare nei confronti del gruppo di
minoranza. La svolta dell’ex presidente non lascia alcun adito sul fatto che
lui volesse realmente lasciare il mondo del calcio, come aveva più volte
ribadito. Adesso, tocca al gruppo di minoranza confermare la proposta fatta
conoscere a tutta la città attraverso il comunicato stampa apparso ieri
sui giornali, oppure dire chiaramente che non si ha l’intenzione di andare avanti.
Mancuso sottolinea nella nota: «Per evitare di ripetere l’esperienza vissuta
il 15 luglio 2002, giorno fissato per definire il passaggio delle azioni di
fronte ad un notaio, con protagonisti gli attuali attori di questa “fiction”,
riteniamo opportuno porre la parola “fine” a questa singolare vicenda
ribadendo che: dopo aver più volte manifestato la volontà di passare
la mano nella conduzione della società Us Catanzaro; dopo aver accettato
senza alcuna restrizione gli accordi pubblicamente sottopostici in data 31 gennaio
2002; dopo aver appreso nella tarda serata di ieri che gli stessi avevano subito
ulteriori variazioni, non preventivamente concordate. Manifestiamo pubblicamente
di accettare in maniera integrale le condizioni suddette; ossia la rinuncia
al rimborso di ulteriori anticipazioni pari a 200 mila euro circa».
Mancuso precisa, inoltre, le nuove condizioni per concludere positivamente l’affare:
«Per sgomberare il campo da qualunque ulteriore trasformismo chiediamo
che l’offerta del dottor Poggi, sia consegnata in originale, debitamente firmata,
nelle mani del primo cittadino o dell’assessore Sgromo. Ritenendo inoltre di
fare ulteriore piacere alla nascente nuova società esprimiamo la volontà
di tramutare ulteriori 90 mila euro, corrispondenti ad un altro credito vantato
nei confronti del socio dottor Claudio Parente, e dei quali il dottor Jerace
detiene regolati titoli, in premi, da distribuire tra i tesserati dell’Us Catanzaro,
suddivisi in due tranche da 45 mila euro ciascuno da assegnarsi in caso di partecipazione
ai Play Off ed in caso di promozione. (I titoli dovranno essere consegnati presso
un notaio). Se entrambe o una delle condizioni non dovesse verificarsi, l’importo
verrà devoluto in beneficenza presso la “Fondazione Betania”.
Relativamente al suddetto comunicato, le condizioni che poniamo sono le seguenti:
che la cifra di 200 mila euro oggetto di discussione, insieme ai 500 mila, vengano
immediatamente sottoscritti e versati nelle casse sociali, portando il capitale
sociale da 500 mila a 700 mila euro; ulteriore condizione dovrà essere
la presenza, in veste di garante, dell’intera operazione dell’assessore avvocato
Sgromo, al quale condizioniamo l’assegnazione di un posto, quale consigliere
d’amministrazione nella società per almeno due stagioni calcistiche;
per lo stesso periodo la Società dovrà riconoscere 10 abbonamenti
di tribuna numerata ai degenti della casa di riposo “Villa Betania”
ed ulteriori 10 abbonamenti da distribuire cadauno ai 5 più importanti
club del tifo organizzato, da destinare a tifosi economicamente disagiati. Ci
auguriamo che si possa, sin da subito passare dalle parole ai fatti».

Intanto, la squadra, complice la giornata di riposo prevista per domenica prossima,
riprenderà ad allenarsi soltanto oggi, dopo 2 giorni di permesso e riposo.

Enrico Foresta

 

Autore

God

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