Rassegna stampa

Il reggino Macrì segna per primo, Campolattano replica. Vani gli assalti giallor

da Gazzetta del Sud

MARTINA – Tutto da rifare. Il Catanzaro si ferma tra i trulli della Valle d’Itria, cadendo sotto i colpi di un Martina implacabile che è andato a caccia degli ultimi tre punti per tagliare in anticipo il traguardo della salvezza ed evitare un drammatico spareggio con la Fermana all’ultima giornata. La rincorsa verso la serie B dei giallorossi di Piero Braglia si è interrotta brusca e inattesa. E paradossalmente è stato un giovanissimo 21enne reggino, Gianluca Macrì, a frenare il gran volo che aveva spinta al seguito della capolista quasi duemila sostenitori, malgrado i biglietti a disposizione fossero soltanto 800. L’esterno sinistro del Martina, ottenuto in prestito dalla Reggina, poco dopo la mezzora ha rubato palla a Pastore, a pochi passi dalla lunetta, si è affacciato nell’area di Lafuenti e l’ha battuto con un preciso diagonale insaccatosi nell’angolo basso a destra dell’esterrefatto portiere. Quel gol ha gelato gli appassionati sostenitori del Catanzaro, che sono tornati per la terza volta in Puglia, sperando di fare tris dopo i successi a Foggia (3-1) e a Taranto (1-0). Ma la squadra del siciliano Gaetano Auteri (l’anno scorso sulla panchina del Crotone) non ha mostrato alcun timore reverenziale nei confronti della capolista. Anzi, l’ha affrontata con lo stesso ardore e la stessa determinazione, accorciando immediatamente le distanze dei reparti dopo aver capito che in profondità sarebbe stato difficile contenere le scorribande di Toledo e Ferrigno, ben sostenuto da Ascoli. E proprio da quest’ultimo è arrivato il primo assist per il capocannoniere Giorgio Corona, sfuggito alla guardia di un arcigno Lisuzzo al 6′: ma la sua girata non è stata perfetta, anche se Narciso ci ha messo una pezza, coprendo l’unica grave ingenuità difensiva del Martina. Un Martina accorto, quello che ha fermato la grande fuga del Catanzaro, costretto ora a cercare due vittorie con il Teramo in casa e con il Chieti in trasferta per mantenere il primo posto, grazie al vantaggio negli scontri diretti nei confronti del Crotone, che l’ha agganciato nuovamente. Non appena Campolattano e compagni hanno messo palla a terra, sono iniziate le difficoltà per la capolista, che non ha saputo pressare i portatori di palla, ma soprattutto non è riuscita a trovare un uomo, capace di fermare lo scatenato Mitri, presentatosi al 14′, con una galoppata sul centrodestra, conclusa con un micidiale incrocio per Macrì, che ha anticipato in corsa Milone e al volo h sparato a lato. La risposta dei calabresi è stata affidata ad una sgroppata di Toledo Machado che al 17′ si è involato a destra ed ha tirato fuori misura dalla distanza. Poi il Martina ha aumentato il pressing. E al 35′ è passato in vantaggio con Macrì, che ha rubato palla a Pastore a pochi passi dalla lunetta e, dopo aver vinto l contrasto, è entrato in area ed ha trafitto Lafuenti, con un preciso diagonale nell’angolo opposto. Il Catanzaro ha accusato il colpo e non è più riuscito a prendere in mano il centrocampo. Nella ripresa, Braglia ha tolto il brasiliano Toledo, inserendo Luiso che non è riuscito però a entrare in partita. L’ex Morello al 5′ ha invocato un rigore per un’entrata in gioco pericoloso di Lisuzzo. Un minuto dopo è riuscito a penetrare a destra anche Toledo, dopo una combinazione con Milone, ma in uscita Narciso gli ha impedito di tirare. Con il passare dei minuti si sono stretti i varchi per Corona, ma al 20′ Ferrigno ha avuto una palla buona per pareggiare: Narciso a terra ha bloccato il suo diagonale ravvicinato, dopo che Auteri ha richiamato Narciso ed ha fatto entrarel’ex catanzarese Tassone. Braglia ha giocato la carta Caterino, ma il raddoppio del Martina è arrivato implacabile dopo appena 4′: Mitri si è bevuto ben cinque avversari a centrocampo, favorevorendo l’inserimento di Campolattano, che ha servito in corridoio alle spalle di Pastore per il facile raddoppio, con un altro diagonale imparabile per Lafuenti. La resa del Catanzaro è stata immediata. Il brasiliano Da Silva ha sfiorato addirittura il terzo gol al 34′ e subito dopo Auteri ha concesso l’ovazione per Mitri, decisamente il migliore in assoluto in campo. Al Catanzaro sono rimaste due occasioni per un malinteso tra Narciso e Lisuzzo, che al 36′ Luiso non è riuscito a sfruttare, facendosi anticipare in angolo al momento del tiro da posizione angolata. Corona nel quartominuto di recupero ha trovato un varco per centrare il gol della bandiera, ma Narciso a palme aperte glielo ha negato, rimandando il Catanzaro a casa con la coda tra le gambe. La sfida con il Crotone non è finita. Evidentemente Catanzaro per risalire in serie B e centrare dopo 17 anni un’altra promozione deve fare i conti con tutti i calabresi. Quel reggino, Gianluca Macrì, che ha salvato il Martina in anticipo, rischia di ricordarselo a lungo se non batte Teramo e Chieti.

Pasquale D’Arcangelo

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Redazione

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