Rassegna stampa

Giallorossi ridimensionati dai pugliesi

da datasport.it

Prosegue la sindrome
del primato. Come in precedenza Viterbese, Acireale e Crotone,

anche la matricola guidata da Braglia, una volta giunta in cima
al podio, non riesce a dare continuità ai risultati
e dopo solamente tre settimane di permanenza in vetta alla classifica,
una sola in solitudine,
è già costretta ad abbandonare l’esclusività
del primato, agganciata nuovamente dai pitagorici.
Insormontabile si è rilevato, alla prova dei fatti, l’ostacolo
opposto dall’undici della valle d’Itria,
che contro i calabresi trova il primo successo esterno del girone
di ritorno.

Nonostante la posta in palio fosse la lotta per la promozione
diretta,
per lunghi tratti dell’incontro il Catanzaro è apparso
inspiegabilmente rinunciatario,
tanto da lasciare l’iniziativa a un Martina che alla fine
ha visto premiata la sua voglia di osare.
A onor del vero le aquile partono subito forte, con una fiammata
dopo soli 5 minuti,
ma il violento destro di Corona da buona posizione viene respinto
a pugni uniti da Narciso
e poi un difensore biancoazzurro libera.

Ma è solo un fulmine a ciel sereno. I giallorossi perdono
mordente, si sgonfiano e i pugliesi
prendono in mano le redini dell’incontro, soprattutto grazie
a un Mitri in gran spolvero,
che sale in cattedra e prima, al 20’, sfiora il palo con
una punizione liftata dal limite,
poi, al 27’, imita l’indimenticato Palanca (idolo dei
tifosi del Catanzaro a cavallo tra gli anni ’70 e ’80)

e ci prova direttamente dalla bandierina del corner, costringendo
l’estremo avversario a rifugiarsi ancora in angolo.

E dopo una sterile risposta delle aquile con un rasoterra di Ferrigno
senza troppe pretese,
al 35’ giunge il meritato vantaggio: Macrì
ruba palla a Pastore al limite dell’area, oltrepassa la linea
dei sedici metri,
aspetta l’uscita del portiere e insacca con un secco rasoterra.

Per una strana legge dei numeri la reazione degli ospiti si concretizza
ancora al 5’,
questa volta della seconda frazione, ma Narciso è pronto
a uscire valanga sui piedi di Toledo,
lanciato a rete, e sventare. Da questo momento accade poco o nulla
sino al 66’,
quando i padroni di casa confezionano il raddoppio.

Ubriacante azione personale di uno strepitoso capitan Mitri, che
riceve a centrocampo da Danucci,
salta come birilli Milone, De Simone e Zappella e regala un assist
d’oro a Campolattano nel cuore dell’area;
questi evidentemente cresciuto alla scuola Totti, controlla la
sfera e scavalca Lafuenti con l’ormai famoso ‘cucchiaio’.

Match virtualmente chiuso e campionato riaperto, con l’immensa
delusione dei tifosi giallorossi.

Autore

Redazione

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