Rassegna stampa

Aquile solitarie in vetta

Il diciottesimo gol di Corona stende l’Acirerale e rafforza il primato

Gara intensa e nervosa, tre espulsi e rissa finale
da Il Quotidiano

CATANZARO – Grazie alla diciottesima chicca di Giorgio Corona, le Aquile hanno battuto l’Acireale e volano ora solitarie in vetta alla classifica del girone meridionale di C1. Vola in alto il Catanzaro, dopo più di cento minuti di gioco intenso, nervosa per buona parte ma anche spumeggiante nelle fiammate offensive dei catanzaresi. è stata una bella gara, tra due squadre che tenevano davvero a dimostrare l’uno all’altra la propria superiorità sul campo. Catanzaro e Acireale si sono sfidate, studiandosi come due pugili e colpirsi alla prima occasione buona. Il colpo del ko è riuscito ai ragazzi di Piero Braglia, bravi a capitalizzare la prodezza del bomber palermitano con un atteggiamento accorto e tutta sostanza. Un destro al volo, in mezza girata, su traversone di Ascoli dalla sinistra al 33′ del primo tempo. Corona, ancora lui, su quel pallone allungato dalla testa di Paschetta, ci è andato a volo infilando rasoterra Polito. Il gol ha scatenato il Ceravolo, incurante della pioggia fitta e battente per tutta la gara. Costringendo poi la formazione di Costantini a uscire allo scoperto, a cercare di trovare il pareggio senza più poter contare sulle temute ripartenze che fino al gol erano state l’arma scelta dall’undici etneo. Pericoloso al 10′ con Mastrolilli, con un tiro alto di Russo al 12′, con Pagana al 40′ e ancora Mastrolilli al 25′ st. Il resto lo ha fatto il Catanzaro, in quella che verrà certo ricordata come una battaglia, dal sapore di rivincita (ma ormai il 15 giugno 2003 è lontano) e di serie B. Ha sofferto un po’ nella ripresa, quando l’Acireale è uscito allo scoperto. Ha stretto i denti, perdendo due pezzi (Briano e De Simone) per crampi dopo la sospensione causata da un infortunio a uno dei due assistenti dell’arbitro, e forse anche un po’ di testa quando Dei si è beccato il secondo giallo in mezzo all’infinito recupero deciso da Marelli. Rischiando anche tanto su quel siluro di Suriano calciato al 55′ st, deviato da Lafuenti e ribattuto in rete da Ventura. Ma in netto fuorigioco per il direttore di gara, subito circondato dagli ospiti e addirittura schiaffeggiato da Pulvirenti, espulso insieme ad Anastasi. La ressa finale scatenata dai siciliani dura qualcosina, poi Marelli fischia tre volte e succede di tutto. Sugli spalti, con la gente felice e zuppa d’acqua, e in campo. Adesso i giallorossi vedono la B, sognata quindici anni e mai così vicina. Ma non è finita, c’è ancora da sudare. Martina, Teramo e Chieti sono lì a ricordarlo.

Ivan Montesano

Autore

God

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