Bar Mangialavori

Becero comportamento prima, durante e dopo anche con la penna in mano

La gara ci ha visti vincitori nel terzo regolare minuto di recupero. Siamo
in corsa.
Gli incidenti gravi ed il BECERO comportamento di alcuni isolati
DELINQUENTI tarantini e’ stato registrato prima della gara
.
Il Catanzaro ha vinto giocando alla pari del Taranto.

Una carovana di autobus, pullmini e auto private ha raggiunto
Taranto, invadendo nella città pugliese con oltre quattromila (4000)
sostenitori del Catanzaro. I gruppi ULTRAS ed i club organizzati sono stati
incolonnati negli oltre quaranta (40) autobus, e sono giunti allo stadio
poco prima dell’inizio dell’incontro, in modo regolare e senza incidenti,
grazie anche all’organizzazione delle forze dell’ordine ed alla civiltà dei
nostri. C’e’ da registrare purtroppo qualche episodio increscioso. Prima
della gara dei tranquilli tifosi del Catanzaro non appartenenti a nessun
gruppo Ultras entrano in un locale della città Jonica per consumare il
pranzo domenicale, sicuri di trascorrere un pomeriggio di sport e di festa.
Ma l’agguato criminale e’ servito come dessert, nelle strade del centro
cittadino lontano chilometri dallo stadio. I giallorossi sono stati
aggrediti alle spalle con spranghe e lame. Fortunatamente l’accoltellato se
la caverà con 15gg di prognosi. Il BECERO comportamento di questi
criminali pseudo-tifosi tarantini ha colpito dei tranquilli tifosi/turisti,
(i gruppi organizzati del tifo giallorosso con circa 41 autobus erano ancora
lontani un centinaio di chilometri da Taranto).

Anche all’uscita
dallo Stadio numerosi tifosi che avevano raggiunto Taranto con mezzi propri
sono stati fatti oggetto di aggressioni con cinghie e bastoni. Un’auto di
tifosi provenienti da Roma è stata addirittura inseguita dai teppisti fino
all’ingresso dell’autostrada.
Confidiamo che questi criminali vengano
assicurati alla giustizia e che qualora facessero parte di qualche gruppo
organizzato di tifosi rossoblù (cosa che sembra da escludere), vengano
isolati e trattati di conseguenza per non infangare il mondo Ultras troppo
bistrattato e messo alla berlina degli scribacchini “giustizialisti” di
turno.
Ancora da elogiare l’operato della Questura di Catanzaro che ha condotto le
operazioni di competenza con misura, ponderatezza e con la giusta fermezza
fino a quando ha potuto. Qualcosa da ridire sugli operatori della
in-“sicurezza” locali, i quali con lanci indiscriminati di lacrimogeni verso i circa 4000
sostenitori catanzaresi in procinto di lasciare tranquillamente lo stadio,
hanno contribuito a rendere più aspro l’ambiente e gli animi dei
giallorossi.

Un nutrito gruppo di Ultras giallorossi, per rispondere al fitto lancio di sassi provenienti dalle strade adiacenti al recinto stadio, ha caricato i cancelli, sfondandoli, per cercare lo scontro con i “colleghi” tarantini che rapidamente si dileguavano dandosi alla fuga. Gli Ultras del Catanzaro, per evitare di coinvolgere altra gente che nulla aveva a che spartire con questi incivili tifosi, e visto l’effetto positivo della carica, decidevano di rientrare in buon ordine negli spazi antistanti lo stadio. A situazione ormai calma, il sopraggiungere delle forze dell’ordine locali, assenti durante il fitto lancio di sassi e magicamente ricomparsi dopo la carica giallorossa, ha riacceso gli animi, coinvolgendo con lanci di lacrimogeni, molti ignari tifosi che tranquillamente stavano abbandonando lo stadio.
La maggior parte dei sostenitori del Catanzaro era all’oscuro dei fatti criminali che avevano preceduto l’incontro e stava cercando di capire cosa fosse successo.

Da notare il riprovevole comportamento riscontrato nella tribuna centrale
dello Jacovone. Spintoni, sputi e calci ed intimidazioni, hanno fatto da
degna cornice ad una partita non brillante. I giallorossi presenti in
tribuna centrale ed alcuni esponenti degli organi informativi Catanzaresi
sono stati fatti oggetto di intimidazioni e di aggressioni verbali e
fisiche. Ci chiediamo come mai qualcuno si sia affrettato ad additare alcuni
giocatori del Taranto presenti in quel settore come tra i pacificatori,
quando le versioni delle testimonianze giunteci sono del tutto contrastanti
e nulla di certo e’ stato definito? Meglio mettersi al riparo e pararsi
gettando le mani avanti? Siamo sicuro che questi non abbiano contribuito al
clima “poco sportivo” della tribuna? Domande che rimarranno senza risposte
come sempre accade in questi casi. I complimenti alla società del Taranto
ed ai tifosi locali, fatti nel concedere l’intera curva al Catanzaro fanno
il paio ma in contrasto, agli eventi verificatisi prima della gara ed in
tribuna.

Ci vien da pensare che se i sostenitori delle Aquile avessero avuto
intenzioni bellicose, con oltre quattromila presenze i risultati sarebbero
stati ben diversi. Gli eventi quali l’accoltellato, le aggressioni a
tifosi “comuni” prima della gara ed in tribuna, siano state “assorbite”
dalla maggioranza dei quattromila sostenitori delle aquile in modo civile,
e fortunatamente non hanno provocato in citta’ reazioni di pari gravita’
alle provocazioni subite.

Della gara c’e’ poco da dire, una brutta partita tipo quella disputata a
l’Aquila in cui i tre risultati 1/X/2, sarebbero stati equivalentemente
giusti. Il Catanzaro non ha brillato, il Taranto nemmeno, ed il gol giunto
nei minuti di recupero (al 93′ e non dopo, come qualcuno gratuitamente ha tenuto a
sottolineare), e’ stato frutto di una azione corale ben costruita e cercata
con insistenza per tutta la gara. Dopo il gol, l’arbitro non ha fischiato
subito la fine, permettendo lo svolgimento di una ulteriore azione da
gioco, a dimostrazione che ha applicato il regolamento recuperando anche il
tempo perso dai giallorossi per l’esultanza del vantaggio.

Non
abbiamo notizie dettagliate del rientro in Calabria, i tifosi raggiunti
telefonicamente ci hanno confermato che sono giunti a Catanzaro intorno
l’una di questa notte.

Ci auguriamo che episodi del genere rimangano limitati ai personaggi che infangano il nome di intere citta’, senza infettare quanto di buono e’ rimasto nello sport.

D.P.

Autore

Davide Pane

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