Intervistiamo

La scheda di mister Pancaro

Scritto da Redazione
Il passato da calciatore, le esperienze da allenatore, i sistemi di gioco adottati, l’atteggiamento delle sue squadre. Una scheda completa per conoscere meglio il nuovo tecnico giallorosso

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Un altro allenatore per il Catanzaro. Il terzo della stagione. Il primo della gestione Logiudice. Parliamo di Giuseppe Pancaro, una brillante carriera da calciatore e una ancora tutta da scrivere come allenatore, dopo le esperienze in chiaroscuro alla guida di Juve Stabia e Catania. 

Con questo pezzo cercheremo di conoscere meglio il nuovo tecnico giallorosso al quale il presidente Noto ha scelto di affidare la guida tecnica fino al 2019.

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Non un traghettatore, dunque, bensì presente e futuro di un Catanzaro ambizioso che ha in programma di alzare l’asticella dei risultati sportivi. 

PANCARO CALCIATORE – Originario di Cosenza, classe ’71, Pancaro cresce calcisticamente nell’Acri, formazione di Interregionale con la quale esordisce a 17 anni nel 1988 giocando l’intero campionato da titolare. 

L’anno successivo l’approdo alle giovanili del Torino. Con i grnata disputa due campionati prima di trasferirsi in prestito all’Avezzano in C2.

Nel 1992 lo acquista il Cagliari. Con la formazione sarda stenta a ritagliarsi un ruolo da titolare. Le prime due stagioni sono di sofferenza e alla fine le presenze saranno appena dieci. Poi arriva la consacrazione e nel corso dell’esperienza cagliaritana c’è anche il debutto in Coppa Uefa nella stagione ’93/’94 bagnato dal gol del definitivo 3-2 nella semifinale d’andata contro l’Inter. 

(Gol di Pancaro in Cagliari-Inter di Coppa Uefa al minuto 02:40)

Nel 1997 il trasferimento alla Lazio, squadra con la quale milita per 6 stagioni vincendo lo scudetto del 2000, due Coppe Italia (1998 e 2000), due Supercoppe italiane, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA del 1999·

Un palmares di tutto rispetto, impreziosito ulteriormente dopo il passaggio al Milan nel 2003. Con i rossoneri vince subito la Supercoppa europea contro il Porto giocando da titolare. Poco dopo arriva la vittoria del secondo scudetto personale e un’altra Supercoppa Italiana. Resta a Milano due stagioni.

Dopo due anni si trasferisce alla Fiorentina dove resta una stagione collezionando 18 presenze.

Chiude la carriera a 36 anni con la maglia del Torino al termine del campionato 2006/07.

Per Pancaro anche 19 presenze con la maglia della Nazionale italiana. 

PANCARO ALLENATORE – Si forma a Modena come vice di Marcolin nella stagione 2012/13.

Il 4 giugno 2014 viene ufficializzato il suo nuovo incarico come allenatore della Juve Stabia. Il 13 marzo 2015 viene esonerato con la squadra terza in classifica nel Girone C di Lega Pro, sostituito dal vice Marco Savini.

Il 16 luglio seguente diventa il nuovo allenatore del Catania, retrocesso in Serie C dopo lo scandalo delle partite comprate che ha travolto la società etnea l’anno precedente. Parte con 9 punti di penalizzazione (poi diventati 10). Il 1° marzo 2016 viene esonerato e sostituito da Francesco Moriero, in seguito alla sconfitta contro la Casertana (0-1), con la squadra in zona play-out.

Il suo è un carattere mite, si fa voler bene dal gruppo e lavora molto sulla coesione dei vari sistemi di gioco. Ne adotta prevalentemente due: il 4-3-3 e il 4-4-2.

Predilige il gioco sulle fasce con tanti uomini oltre la metà campo. Alterna i terzini mediante sovrapposizioni con gli esterni di centrocampo.

Particolarmente capace nel leggere le gare, cambia spesso l’assetto con molte sostituzioni nel corso della ripresa.

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Le sue squadre sono organizzate e tengono il campo con ordine e raziocinio. In fase di possesso ricerca uno sviluppo organizzato con i centrocampisti centrali che distribuiscono il pallone e gli esterni che si inseriscono. In fase di non possesso schiera la difesa a 4 molto alta per accorciare gli spazi e limitare le giocate dell’avversario.

Nelle squadre che ha allenato ha sempre trasmesso una mentalità che ricalca il passato da giocatore, basata sul rispetto dell’avversario e lotta su ogni situazione di gioco.

Al netto del giudizio circa le esperienza passate, Pancaro avrà molto da lavorare per normalizzare un Catanzaro alla ricerca di una chiara identità di gioco. 

 

Andrea Teti / Paolo Carnuccio

Autore

Redazione

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