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CAVALLARO: SALVIAMO IL CATANZARO!

Ecco un resoconto più dettagliato della conferenza stampa di oggi pomeriggio

Ore 17,30, Mimmo Cavallaro è un fiume in piena. Irrompe nella sede di
via Jannoni, e, accompagnato dal segretario generale Bellante, dal ragioniere
Aiello e dall’addetto stampa Mirabello, si rivolge con decisione ad una sala
gremita oltre il consueto (ad assistere alla conferenza stampa sono stati invitati
anche un paio di rappresentanti del tifo organizzato).

Come ci si attendeva, arriva la “bomba”: “Mi sono dimesso da
presidente dell’U.S. Catanzaro. Domani mattina manderò le raccomandate
ai soci. Mi dimetto perché è venuto a mancare il presupposto principale
che sta alla base della mia nomina: l’unità dei soci. Io, in questo momento,
non rappresento nessuno”.

Cavallaro comincia dunque a ripercorrere le fasi che hanno portato alla rottura
della trattativa con Tallarida e Signifredi: “Si sono comportati in una
maniera veramente indecorosa! E dire che per favorire la trattativa i vecchi
soci erano disposti a “regalare” letteralmente un miliardo e mezzo
di vecchie lire agli acquirenti per la ricapitalizzazione a fronte di un impegno
di un miliardo e 900 milioni chiedendo in cambio la sola garanzia dell’iscrizione
al prossimo campionato! La trattativa è saltata perché Tallarida
non ha rispettato quanto stabilito nei contratti sottoscritti dalle parti nelle
date dell’11 e del 17/18 gennaio. Questa mancanza si è concretizzata
in primo luogo nella mancata presentazione delle fideiussioni a garanzia dell’operazione.
Tallarida e Signifredi si sono presentati con un libretto degli assegni prefirmato
e con le cifre in bianco. Come avremmo potuto accettare una situazione simile?
Questo ha fatto degenerare la situazione durante la riunione, tanto da arrivare
ad uno scontro molto aspro tra gli stessi soci. Nel momento in cui, saltato
il tavolo della trattativa, quando rivoltate le tasche a Tallarida non è
venuto fuori nulla, si è tentato di trovare una soluzione, Mancuso, non
so dirvi se per sfogo o per reale intenzione, si è detto disponibile,
pur di non rischiare, a ricapitalizzare per la sua parte (il 54% ndr), alla condizione di non avere più nessun incarico dirigenziale all’interno della Società, dopodiché
è successo quello a cui avete assistito tutti”.

Cavallaro dimostra comunque di non aver per nulla digerito il comportamento
di Tallarida: “Adiremo le vie legali! Tallarida e Signifredi non rispettando
il contratto sottoscritto, hanno messo in una situazione di grave pericolo e
di grande difficoltà la Società. Li citerò in giudizio
per ottenere un risarcimento danni in favore dell’U.S. Catanzaro. Hanno gravi
responsabilità. Addirittura Gioele Cavallaro, il “soggetto forte”
della cordata, ha preso le distanze dal duo, e probabilmente domani lo farà
in maniera ufficiale con un comunicato. Mi corre l’obbligo di comunicare, inoltre,
che Gioele Cavallaro, persona di sicura affidabilità, è ancora
interessata all'”affare” Catanzaro. In tempi brevi avrò un
incontro anche con lui”.

Chiuso l’argomento Tallarida, Cavallaro parla ancora delle sue dimissioni:
“Non mi si accusi di voler abbandonare il Catanzaro nel momento del bisogno.
Queste mie dimissioni servono a dare una scossa a tutto l’ambiente. Non possiamo
attendere inermi che arrivi il 18 febbraio, data in cui i soci dovranno versare
le somme deliberate per la ricapitalizzazione, quando ormai sarà troppo
tardi per qualsiasi soluzione. Le raccomandate partiranno domani mattina, io
sarò in carica ancora per qualche giorno, fino alla prossima settimana,
per gestire l’ordinaria amministrazione. Ieri sera ho avuto, in maniera disgiunta
dai due soci principali, una prorogatio al mio compito di “traghettare”
il Catanzaro, il mio mandato altrimenti si sarebbe esaurito con il fallimento
stesso della trattativa con Tallarida. Faccio appello all’orgoglio dei catanzaresi,
degli imprenditori e delle istituzioni. Da buon calabrese sono testardo, e continuo
in questo mio appello che finora pare non voglia essere recepito”.

E la proposta di Parente, che nel pomeriggio per mezzo di un comunicato si
è detto disponibile ad acquistare l’intero pacchetto azionario? “Nel
giro di 24/48 ore credo che si possa dare una risposta a questa proposta. Non
posso non notare che al momento la frattura tra i soci sembra insanabile, altrimenti
non mi sarei dimesso”.

E la proposta di Conforto? … qui nessuno sembra aver sentito la domanda.

Nel frattempo il tecnico Franco Dellisanti, maschera dello sconforto ma signorile
come sempre, fa capolino dalla porta e viene fatto accomodare al tavolo. Giusto
in tempo per parlare della situazione mercato e spogliatoio. “Come sapete
i giocatori hanno deciso la messa in mora della società. Non me la sento
di condannare questa loro scelta” ha dichiarato Cavallaro.

Dellisanti conferma la situazione di profondo disagio dei giocatori, i quali
comunque si stanno comportando da professionisti.

“Per quanto riguarda il mercato, – continua Cavallaro – ovviamente non
sono in grado di procedere ad acquisti, rischiando di non poter poi depositare
la fideiussione (questo comporterebbe, tra l’altro, un paio di punti di penalizzazione
in classifica). Su ogni operazione le decisioni non prescinderanno dalle indicazioni
di Dellisanti. E’ certo che da Catanzaro non partirà nessuno, se non
ci sarà su questo un’indicazione del tecnico e se non dovesse arrivare
un adeguato sostituto. Io non firmerònessuna rescissione. Inoltre se ci sarà una minima svolta che mi consentirà
di contare su una copertura finanziaria, non avrò problemi a raggiungere
immediatamente la sede del calciomercato a Milano”.

“Purtoppo quello del mercato è un problema marginale in questo
momento – conclude Dellisanti. Qui si decide il futuro della Società.
Rinnovo il mio appello ai politici ed agli imprenditori locali: possiamo ancora
salvare il Catanzaro!”

A.C.

Autore

God

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