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La coppia di centrocampo

Scritto da Redazione
La convivenza Maita-Carcione come spunto per un un’analisi del sistema di gioco e delle possibili opzioni a disposizione di mister Zavettieri
 
maita-carcione

Il nuovo Catanzaro venuto fuori all’esito del calciomercato di gennaio suscita alcune riflessioni in ordine alla struttura e all’utilizzo dei nuovi calciatori.

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La prima considerazione attiene al sistema di gioco. Davanti alla difesa a quattro, punto fermo di mister Zavettieri, è possibile schierare due o tre linee a seconda del modulo da utilizzare.

Guardando alle caratteristiche dei calciatori e a quanto finora messo in pratica, i sistemi di gioco di base possono riassumersi in due principali:4-4-2 e 4-2-3-1.

maitaLa coppia centrale di centrocampo presenta alcune peculiarità perché si riferisce principalmente a due giocatori di elevata qualità. Ciò determina vantaggi nella fase di possesso perché consente di avere due riferimenti per la prima palla giocata, uno sviluppo biterritoriale (destra-sinistra) del campo per la manovra, ed una immediata localizzazione del compagno in fase di finalizzazione.

Al contrario, potrebbero generarsi scompensi in fase di non possesso, quando la squadra deve difendere, poiché non sempre le caratteristiche della qualità del palleggio e dello spostamento, sono abbinate alla marcatura/copertura.

Molto spesso, per risolvere il problema, alcuni allenatori scelgono di assortire la coppia centrale di centrocampo con un giocatore di qualità ed uno di quantità che possa garantire fisicità, corsa e riconquista della palla (quella che in altri termini viene chiamata interdizione).

In questo modo, è semplice fornire indicazioni sui movimenti poiché gli stessi sono inevitabilmente provocati dal possessore della palla: se la palla è in possesso il primo a muoversi è il giocatore di qualità, se la palla non è in possesso, invece, quello che la deve catturare.

Alcuni, per semplificare, girano la coppia in verticale alternando davanti o dietro il calciatore più funzionale a seconda del possessore della palla.

La contemporanea presenza dei due di qualità, quindi, necessita di precise indicazioni nella fase di non possesso.

I calciatori devono sapere cosa fare quando la squadra difende, dove muoversi, se marcare l’avversario o coprire il compagno.

Non ci sono delle regole fisse. È assolutamente necessario analizzare la linea avversaria immediatamente corrispondente e poi dove si trova il pallone. La corretta fase difensiva dovrà adoperare tali informazioni.

Se lo sviluppo della manovra avversaria transita prevalentemente nella zona centrale, i due centrali si muoveranno in un certo modo; viceversa se lo sviluppo è sull’esterno, si richiederà un altro tipo di condotta.

La contrapposizione dei sistemi di gioco, vantaggi e svantaggi, è solo teoria perché ciò che conta è la “lettura” dal campo delle varie situazioni.

Esistono squadre che schierano i due centrali di qualità, e li fanno difendere. Esistono squadre che assortiscono la coppia per rendere più naturale il compito. Esistono squadre che schierano i due centrali di quantità, e li fanno attaccare.

carcioneIl Catanzaro sulla linea mediana ha in organico Maita, Carcione, Van Ransbeeck, Icardi, Bensaja, Icardi Cedric, Esposito, Mancosu.

Possiamo considerare teoricamente solo quattro aventi caratteristiche tali da ricoprire il ruolo di centrali di centrocampo: Maita, Carcione, Van Ransbeeck, Bensaja, poiché gli altri sono prevalentemente esterni.

Dei quattro rimasti, i primi due, Maita e Carcione, sono giocatori unicamente di qualità, mentre gli altri due potrebbero avere caratteristiche diverse, ma non dotati di grande fisicità.

Le soluzioni sono due, le caratteristiche possono essere omogenee o eterogenee: due di qualità oppure alternati.

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Zavettieri ha proposto Maita-Carcione, due di qualità, ma la soluzione merita approfondimento. In fase di possesso Carcione va meglio di Maita perché ha esperienza e personalità, in fase di non possesso i due possono andare in difficoltà a seconda dei movimenti della squadra avversaria.

La coesistenza deve prevedere una decisa iniziativa alternata di Maita in fase di possesso ed una precisa indicazione tattica da parte del mister quando la palla è in possesso dell’avversario.

Un discorso a parte merita la condizione fisica. La distribuzione del pallone richiede meno dispendio di energie (è il pallone che viaggia non l’uomo), la riconquista del pallone invece più movimento (è l’uomo che deve intercettare, non il pallone).

È evidente che, anche quando vengono dettati i movimenti difensivi, se non c’è la sufficiente condizione fisica, il risultato non è ottimale. L’ipotesi dell’alternanza, e quindi della disomogeneità qualità-quantità, va sperimentata.

Uno tra Maita e Carcione si accomoda in panchina, l’altro viene affiancato a Van Ransbeeck, oppure a Bensaja. A questo punto, come si diceva prima, è facile lavorare solo sulle caratteristiche naturali del singolo nella doppia fase.

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Autore

Redazione

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17 Commenti

      • Non è una questione di chi debba giocare o stare in panchina, è la natura dell’articolo che mi lascia perplesso. Un articolo scritto in forma di testo scolastico che risulta goffo, pretenzioso ma allo stesso tempo semplicistico, a tratti quasi offensivo nel suo essere banale.<br />
        In un certo senso mi ricorda me quando scrivo di filosofia sul fhorum. Con la fondamentale differenza però che io di là mi sforzo di andare incontro al lettore perché consapevole di rivolgermi ad un’audience formata in grandissima parte da imbecilli che non hanno la più pallida idea di ciò di cui sto scrivendo. Mentre qui mi auguro che, almeno per la materia trattata, puntonet miri ad un target di lettori di cui sia possibile avere una considerazione un po’ più alta. Per intenderci, questo articolo mi avrebbe lasciato quasi indifferente se l’avessi letto sul sito di donna moderna o su pescasportiva.it/altri_mondi. Qui sulla home di .net l’ho trovato un po’ ridicolo.

  • Ho molto rispetto per Redazione: ma come si può scrivere un articolo del genere? Se qualcuno ha capito qualcosa è pregato di tradurre in lingua italiana accessibile ai comuni mortali. Ma forse sarebbe meglio che ognuno facesse il proprio lavoro, che non è necessariamente quello di pubblicista.

  • A mio avviso sarebbe ora di smetterla con queste pacchianate ed inutili schemi da applicare a non so chi: con qualsiasi formazione si vada a giocare 4-4-2…5-4-1..bla..bla..bla..l’imperativo è uno solo!!!!…VINCERE!!!….servono urgentemente 3 punti per iniziare a tirarci fuori dalla merda!!!!…Zavettieri se hai un minimo d’intuizione e impari a leggere le partite allora qualcosina in chiave salvezza la potrai ottenere…ma se ancora hai dubbi sulle tue cervellotiche formazioni da schierare allora la voce è una sola!!!!…Dimettiti!!!!

  • Gli altri sono prevalentemente esterni? Da cosa avete dedotto che Icardi sia un esterno se non ha MAI fatto quel ruolo prima? Ovviamente dal fatto che l’abbia schierato Zav fuori ruolo… immagino… 😀 <br />
    quindi Icardi non è un esterno e può fare o il centrale o l’interno di centrocampo…quindi tra gli altri potrebbe fare sia quantità che qualità…certamente non ha lo scatto nel breve come arma, cosa che servirebbe sulla fascia…non è male in progressione ma questo è un altro discorso. Icardi, se fatto giocare, serve a centrocampo…e avete dimenticato che a centrocampo si può giocare in 3…anche se io Maita e Carcione non li farei giocare insieme, piuttosto affiancherei Icardi a Maita, oppure Zanini e Icardi in un centrocampo a 3…allora sì che sarebbe equilibrato, visto che ora gli esterni li abbiamo.<br />
    Quindi:<br><br />
    <br />
    De Lucia/Švedkauskas<br><br />
    Esposito-Prestia-Sirri-Patti/Sabato<br><br />
    Icardi-Maita-Zanini<br><br />
    Mancosu-Gomez-Cedric<br><br />
    <br />
    4-3-3 per impensierire seriamente gli avversari: puoi giocare per vie centrali e anche sugli esterni che in fase difensiva partono da centrocampo…<br />
    <br />
    oppure al posto di Mancosu metti Giovinco sulla trequarti dietro a Gomez-Cedric<br />
    è così difficile per Zav e pure per voi?

  • Zavettieri sta facendo il suo miracolo che consiste nella ritrovata serenità dello spogliatoio: era la cosa più difficile da realizzare quando ha accettato l’incarico di gestire una squadra ingovernabile (e non aggiungo altro per attaccamento alla bandiera giallorossa).<br />
    Lasciamolo lavorare in santa pace: non trascurando la significativa circostanza che ha già fatto qualcosa in più rispetto ad altri allenatori, preceduti dalla fama di depositari del sapere calcistico e che, nel concreto, hanno finito col destabilizzare completamente l’ambiene: per nostra fortuna il signor Somma è tornato a fare il commentatore alla Rai. Nè sono sicuro, in mancanza di riscontri, che il signor Erra abbia la ragione tutta dalla sua parte nella vivenda che lo ha visto coinvolto. Per concludere il mio auspicio è ognuno faccia la sua parte: i tifosi debbono tifare, non dettare la formazione.<br />

    • …ti rammento solo che Zavettieri da quando è arrivato ha fatto una sola vittoria e contro l’ultima in classifica, dove sarebbe quel di più che intendi tu?

      • Con la reggina la considero una vittoria e in altri casi non abbiamo vinto solo per sfiga o per decisioni arbitrali e comunque abbiamo sempre giocato meglio dell’avversario tranne che con il Lecce dove abbiamo perso ma potevamo anche vincere

    • Vorrei accettare il tuo consiglio: ma non sono in grado di "leggere le noccioline". Cerchiamo di rispettarci tutti nell’interesse del Catanzaro: per quel che mi riguarda lo sgarbo è come non ricevuto.

  • Rimango del parere che era meglio cedere Carcione e Sabato, così Zavettieri non sarebbe stato indotto in tentazione. Se vuole continuare a perdere partite deve lasciar fuori Van Rasbeek e far giocare questi due. A Pagani ci potrebbe scappare un gemellaggio, ma dopo Pagani abbiamo bisogno di un altro allenatore. La rosa c’è ma abbiamo troppe spine. Ricordiamo che con Zavettieri abbiamo sinora vinto una sola partita quando la Vibonese era rabberciata.

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