Intervistiamo

Clan Muto, sequestratato impianto fotovoltaico a Chiaravalle

Scritto da Redazione
La struttura è risultata di proprietà di un 52enne legato al capoclan del Cosentino

Risultati immagini per procura cosenza

A Chiaravalle Centrale lo scorso 26 settembre, è stato sequestrato l’impianto di energia rinnovabile. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato eseguito dagli uomini della Guardia di finanza di Cosenza.

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Ad emettere la richiesta è stato di Cosenza, Alfredo Cosenza, su richiesta del procuratore aggiunto Marisa Manzini. Il parco fotovoltaico sequestrato a Chiaravalle, infatti, è risultato di proprietà di Giuseppe Scipio Marchetti, 52enne nato a Belvedere Marittimo ma residente a Cosenza, sorvegliato speciale e genero del boss Franco Muto, capoclan di Cetraro che ha esteso il suo potere in diversi centri del Tirreno cosentino.

Per la Procura cosentina, pur essendo sottoposto alla sorveglianza speciale, l’uomo avrebbe omesso di comunicare le variazioni e gli incrementi del suo stato patrimoniale. 
Marchetti è destinatario della misura della sorveglianza speciale emessa dal Tribunale nel 2008, e in passato era stato coinvolto nel processo scaturito dalle inchieste ”Godfather”-”Azimuth”-”Piranha” e sfiorato anche dalle indagini sui presunti affondamenti delle “navi dei veleni”.

Il suocero, noto come “il re del pesce”, è invece finito in carcere lo scorso 19 luglio perché coinvolto nell’inchiesta “Frontiera”, coordinata dalla Dda di Catanzaro e scaturita dalle indagini del Ros su decenni di potere criminale di una delle più pericolose e violente ‘ndrine della Calabria.
Gli atti riguardanti il sequestro dell’impianto fotovoltaico di Chiaravalle per ora non sono stati trasmessi alla Dda di Catanzaro, ma l’interrogativo che circola in queste ore in ambienti investigativi riguarda la circostanza, finora mai emersa, che vede un uomo legato a un boss del calibro di Muto estendere i suoi interessi, dal Cosentino, fino all’entroterra catanzarese.

In questa zona, che si trova al confine con la provincia di Vibo, a cavallo dei Comuni di Chiaravalle, Cardinale e Torre di Ruggiero, stando a quanto emerso da alcune indagini della Dda e dai dossier della Direzione nazionale antimafia, dominano le cosche Iozzo e Chiefari.

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Redazione

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