La Striscia

Il cantiere Catanzaro

I possibili moduli. L’idea di gioco. I giocatori mancanti. Analisi della squadra che sta nascendo nel ritiro di Chiaravalle
 
 
 

È davvero un nuovo Catanzaro quello che si appresta a disputare nell’era di mister Gicos il suo quinto campionato consecutivo nella Lega Pro unificata.

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Squadra nuova in tutti i sensi, perché oltre a mister Erra, sono solo quattro (escluso Maita rimasto in sede per la fase di riabilitazione dopo l’infortunio) i calciatori rimasti.

Grandi, Patti, Caruso e Garufi, di questi solo il portiere è stato un titolare inamovibile a tutti gli effetti nella sofferta stagione dello scorso anno.

È pacifico comunque che gli elementi partiti in ritiro (esattamente 22) non comporranno il gruppo definitivo che andrà ad affrontare le fatiche del prossimo torneo.

Il mercato è in pieno svolgimento e quasi tutte le compagini, com’è logico che sia, prima di piazzare i colpi decisivi aspetteranno l’occasione giusta oppure vorranno semplicemente rendersi conto del potenziale in essere per capire  dove come e dove intervenire.

È difficile pertanto esprimersi sul valore dei singoli e sull’insieme di squadra prima di vederla all’opera, ma un’idea, partendo dal credo calcistico di Erra, si può anche avere.

Innanzitutto prima di addentrarci in un’analisi tecnica bisogna comprendere che il compito dell’allenatore è particolarmente impegnativo.

Trovare il cosiddetto amalgama di un gruppo che per la prima volta gioca insieme non è facile per nessuno.

Per questo occorre che tutte le componenti che ruotano attorno al Catanzaro calcio si armino della dovuta pazienza perché il lavoro da fare sarà tanto.

I calciatori arrivati, almeno quelli che abbiamo conosciuto da avversari, hanno in comune la caratteristica di essere duttili tatticamente e questo consentirà al tecnico di mettere in pratica il suo credo tattico che prevede il 4-3-3 come modulo principale e il 4-4-2 come possibilità alternativa in base dello svolgimento della partita e degli avversari.

In entrambi i moduli bisognerà trovare sempre il giusto equilibrio affinché in campo possa andare una squadra con una precisa idea di gioco.

Con il plotone di difensori arrivati c’è già una certezza nel reparto arretrato. La difesa sarà sempre a quattro e saranno i vari Pasqualoni, forse Longo (il forse è perché nei convocati è annoverato come centrocampista) Esposito se arriverà, Di Bari, Prestia, Sabato, Patti e il brasiliano Joao Francisco a giocarsi i quattro posti disponibili.

Una delle prerogative del 4-3-3 è che i difensori centrali sappiano dialogare con il mediano dai piedi buoni che sta davanti alla difesa e che i laterali riescano a essere dei gran corridori capaci di arrivare al cross e partecipare al gioco complessivo nella fase di possesso.

In quella di non possesso la rapidità dei movimenti in armonia è una cosa fondamentale per poter difendere con i dovuti accorgimenti.

Il centrocampo attuale dl Catanzaro  è sicuramente monco di qualche elemento. 

Partendo dal presupposto che occorrerà del tempo per rivedere Maita in campo, un ruolo basilare che non può rimanere scoperto è proprio quello del centrocampista centrale.

È il trait-d’union tra i reparti, distribuisce sia gioco corto che cambi di gioco.

Rappresenta la classica valvola di sfogo in molte situazioni d’impaccio determinate dalla pressione sulla palla da parte della squadra avversaria.

Fra i convocati troviamo Bucolo, Garufi, Icardi e il Berretti Pagano. È evidente che dei calciatori suddetti Bucolo sarà quello definito polivalente, che dovrà attaccare lo spazio, principalmente senza palla e allo stesso tempo recuperare palloni.

Per fare tutto ciò si richiedono buona qualità, tecnica e corsa e sicuramente questo sarà un reparto sul quale si dovrà lavorare.

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L’attaccante centrale ora nella rosa dei convocati vede due elementi come Sarao e Tavares, con il secondo che può anche agire da spalla alla prima punta svariando su tutto il fronte offensivo.

Caruso, Cunzi, Basrak, Moccia, e Campagna sono in questo periodo quegli elementi che dovranno essere capaci di attaccare la linea difensiva alle spalle.

Occorre inoltre avere la capacità di saper tentare l’uno contro uno e avere la capacità di smarcarsi e fare dell’imprevedibilità un’arma principale, con la caratteristica di riuscire a giocare sul piede contrario, perché sui tagli ad entrare e a ricevere dentro al campo, ci si trova fronte alla porta e al gioco con possibilità di muovere palla con il piede preferito.

Se vogliamo passare al 4-4-2 bisognerà presentare una coppia di centrali difensivi classica, i terzini che in base alla scelta dell’allenatore salgono in sovrapposizione o restano bloccati in difesa, due centrocampisti centrali (di cui un intenditore e un playmaker), le ali ufficialmente votate all’attacco, e due attaccanti che possono essere due bomber d’area di rigore oppure una prima punta vera e propria, affiancata da un ibrido fra seconda punta e trequartista.

Dunque il Catanzaro è in embrione. È evidente che la squadra dev’essere completata ma prima di farlo bisognerà conoscere il materiale a disposizione.


Il tempo per fortuna non manca, come del resto la volontà della società di allestire una squadra competitiva. Oggi è solo tempo di lavorare.

 

 

 

Salvatore Ferragina

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Salvatore Ferragina

20 Commenti

  • La squadra è rinnovatissima. ..non mi sento di dire se sia forte o meno perché gran parte di questi giocatori non li conosco …so solo che comunque la società si è mossa dopo la deludente stagione ….questo per me è già sufficiente. ..consapevole che anche quest anno sarà durissima. …perché a questo punto cari fratelli giallorossi e qualcuno mi dispiace che ancora non l abbia capito …a Catanzaro l unica certezza è la società …per il resto lasciamo perdere ci sono piazze che x sponsor aiuti imprenditoriali aiuti dall amministrazione strutture decisamente migliori …meritano di più ….ancora una volta il presidente pur da solo ha dimostrato di esserci ….adesso vediamo quale sarà la risposta del tifoso ….Forza Catanzaro. ..il mio Buffon si chiama grandi il mio messi si chiama sarao il mio cr7 si chiama tavares. ….un abbraccio a tutti fratelli giallorossi

  • Salvato’, ciò che hai scritto per gente come assereonoessere, apofis, Selsero, giove1966, pingu, gabriele, mi perdonarete se mi sono dimenticato di qualcuno, è aramaico allo stato puro.

  • Areanordest scrive sempre cose interessanti e da vero Tifoso, forse noi tifosi del nord pretendiamo meno e capiamo il momento di difficoltà del calcio a Catanzaro e del calcio in generale, è incredibile che piazze come Pavia o Rimini dove girano i soldi siano fallite, forza aquile!!!

    • Verissimo Fratello stare lontano non vuol dire essere distanti dalla squadra …anzi chi come noi vive al nord vorrebbe che le aule fossero almeno in B x poterle seguire invece ci tocca seguire tutto via internet e a volte anche se i momenti sono difficili mi piacerebbe vivere a casa per poter andare comunque a sostenere il nostro amato cz. …hai evidenziato un argomento importantissimo vediamo realtà al nord e blasoni fallire con zone industriali che noi ci sogniamo e pure ci siamo ancora e senza debiti. …come te Aquila sono fiero e orgoglioso di questa società. …..

  • Io aspetto solo che apra la campagna abbonamenti per confermare il mio, dare quindi il mio piccolo contributo alla società che nel bene e nel male merita, e poi vedere le prime partite di coppa Italia per farmi un’idea dei calciatori.<br />
    Forza Catanzaro sempre.

  • Giusto. Salvato’ non puoi scrivere sti papelli cosi tecnici riservati ad un pubblico esperto come gli straniero. A ma Parri terra terra

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