Intervistiamo

Rimpasto in Giunta, Concolino e Capellupo hanno perso il conto

Scritto da Redazione
Le due note stampe dei consiglieri comunali
 

La nota di Domenico Concolino – 

“Ennesimo rimpasto di giunta. Ennesimo cambio alla guida degli assessorati. Ennesimo fallimento. Non sarebbe stato meglio ridare la parola alla cittadinanza? Non sarebbe stato, forse, più democratico far decidere al popolo, lo scorso giugno, cosa era meglio per la città risparmiandoci i numerosi ritocchi della squadra di governo? Da giorni questi interrogativi mi frullano in testa.” Lo dichiara in una nota Domenico Concolino Consigliere Comunale Città di Catanzaro.

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“E credo che, come a me, – ha detto ancora – anche a tanti catanzaresi stanchi di sentir parlare dei vecchi metodi di fare politica. Far tornare la politica in giunta per preparare la prossima campagna elettorale, per il quinquennio 2017-2022, non è una giustificazione per riportare a zero il lavoro degli assessorati che, per l’ennesima volta, vedranno cambiare il proprio timoniere. Dimenticando che l’obiettivo unico dovrebbe essere quello di provare a completare, almeno in parte, il programma elettorale per lo più disatteso e stralciato, del quinquennio in corso. Ne vale davvero la pena? O serve soltanto al sindaco Sergio Abramo per riaffermare la sua eventuale candidatura? La città è stanca di tutto questo.

La città vuole servizi. Risposte laddove la disorganizzazione impera. Non vuole una galleria di assessori, spesso senza portafoglio e senza autonomia decisionale che, negli ultimi quattro anni, hanno cambiato faccia tantissime volte.”

“Con risultati fallimentari e poco diversi – conclude la nota – rispetto a quelli registrati nell’ultimo semestre allorquando importanti deleghe (dall’urbanistica all’igiene, dalle attività economiche alla cultura, passando dal turismo e non solo, tanto per fare un esempio) sono state accentrate, con una precisa strategia politica ed amministrativa, nelle mani di un uomo solo al comando. Personalmente boccio questo modo di fare. Vecchio e poco incline alle vere esigenze della cittadinanza, surclassata dalle inefficienze ed in balia dell’uso personalistico e clientelare dei servizi pubblici essenziali, uso via via più marcato con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale.”

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Redazione

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