Intervistiamo

No alle speculazioni edilizie nel quartiere Giovino di Catanzaro

Scritto da Redazione
L’altolà arriva dal movimento civico Catanzaronelcuore: “Le villette non portano turisti. E nemmeno i villaggi rinchiusi in sé stessi”
 

L’inaugurazione di un nuovo tratto del lungomare di Catanzaro impone una riflessione seria attorno alla vocazione turistica del nostro territorio e allo sviluppo futuro.

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In particolare occorre capire se le classi politica, dirigente e imprenditoriale abbiano la volontà di fare del capoluogo di regione una città che soddisfi anche tale sua inclinazione, dettata dal suo paesaggio urbano, marino e storico.

Ai proclami siamo abituati da decenni; quello che è sempre mancato, però, è stato un piano d’azione concreto volto a riempire di contenuti le dichiarazioni di intenti. Per esempio, restando sulla notizia del nuovo tratto di lungomare e dell’intera area interessata dal litorale tra Giovino e Alli, vorremmo capire se – dopo oltre dieci anni di dibattiti – esista o meno la volontà politica di fare di quell’area un quartiere turistico altamente attrattivo.

Con la precisazione, solo apparentemente banale, che per quartiere turistico non si intende la realizzazione di villette né di villaggi turistici rinchiusi in sé stessi, bensì di un comprensorio dove ciò che si edificherà dovrà risultare funzionale alla destinazione turistica del litorale.

Diciamo tutto questo perché abbiamo sentore – e tremiamo all’idea che ciò possa trasformarsi in un orribile incubo di cemento e mattoni – che le famigerate lottizzazioni, che già il nostro Movimento contribuì enormemente a bloccare nel 2008, possano oggi ripresentarsi magari “aggiustate” in modo da risultare invulnerabili sotto il profilo giuridico e urbanistico!

Speriamo di aver capito male. Ma se quelle lottizzazioni, foriere di villette ad uso residenziale, dovessero davvero essere riproposte, allora ci sarebbe da ricominciare una nuova battaglia di civiltà affinché l’ultimo spazio costiero rimasto disponibile alla città di Catanzaro per sviluppare la sua vocazione turistica resti a servizio di tale superiore interesse collettivo e delle future generazioni, anziché essere ordinato agli interessi di pochi fortunati.

Quando dieci anni fa si prefigurò lo scempio di realizzare centinaia di villette proprio in prossimità della bella pineta e dell’altrettanto magnifica spiaggia, si riuscì a bloccare quell’insano e delirante iter urbanistico facendo leva su un pilastro morale e istituzionale: e cioè che, fatti i salvi i diritti delle proprietà private, è pur sempre il Comune il massimo organismo di controllo del territorio, potendone e anzi dovendone disegnare lo sviluppo.

Sulla scorta di tale assunto, che discende da responsabilità e competenza politica moralmente insopprimibili per chi avesse a cuore la città, ancora una volta dobbiamo mettere in guardia l’intera cittadinanza e nello stesso tempo invocare il Sindaco e tutta l’amministrazione comunale ad essere prudenti e lungimiranti.

Che fine ha fatto l’idea di progettare un quartiere turistico tra Giovino e Alli?

Si può, anzi si deve convocare un tavolo di concertazione tra proprietari, costruttori e Comune per giungere ad un obiettivo condiviso che salvaguardi l’impostazione di sviluppo di cui abbiamo finora parlato. Le villette non portano turisti. E nemmeno i villaggi rinchiusi in sé stessi. Un quartiere turistico con i suoi servizi, realizzato sulla costa tra Giovino e Alli, con il mare, la spiaggia, il porto e la pineta, può attirare gente da ogni dove e rappresentare una risorsa economica non solo per una decina di famiglie, ma per l’intera città. Chiediamo pertanto al Sindaco – anche in funzione della sua ricandidatura – di garantire questa virtuosa, doverosa  e giusta idea di sviluppo per il bene della città tutta, e non solo di quattro speculatori che non portano benefici collettivi.

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Redazione

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