Lavori Stadio Ceravolo, si eludono i nodi fondamentali

Scritto da Redazione
Dopo gli eventi di questi giorni torna in auge la questione “Ceravolo”; i  Consiglieri comunali d’opposizione, Antonio Giglio, Vincenzo Capellupo, Roberto Guerriero, spiegano le loro perplessità
 
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Abbiamo chiesto questa mattina al Segretario generale del Comune di Catanzaro, dopo le numerose interrogazioni che il Sindaco ha ignorato, una serie di atti inerenti i lavori di ristrutturazione dello Stadio “Ceravolo”.

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Continua ad essere inaccettabile, sotto tutti i punti di vista, che su tali lavori ci sia, nel merito e sulle carte, un vero muro di silenzio, rotto ogni tanto da dichiarazioni sulla stampa, o in questi giorni da riunioni di cui viene data notizia – magari innescate da figuracce sorte in seguito a qualificati interventi sulla stampa nazionale – che eludono sistematicamente risposte nel merito.

Non ha senso parlare di “cronoprogramma”, se lo stesso non è mai stato comunicato ufficialmente e per via istituzionale (anzi, è stato annunciato soltanto sulla stampa, cambiando di mese in mese i termini di consegna). È grave continuare ad eludere un altro nodo fondamentale, che riguarda la somma impegnata inizialmente per il campo principale (vicina al milione di euro) per determinati lavori, quando poi ne sono stati fatti altri, e la differenza non si riesce a capire dove sia andata a finire; magari in qualche variante di progetto?

L’amministrazione deve rispondere e spiegare cosa sia avvenuto, attraverso il confronto tra il progetto iniziale e gli atti ad esso cronologicamente consequenziali (in particolare: eventuali perizie di variante, con relative autorizzazioni); deve esporre i documenti contabili dall’inizio dei lavori ad oggi (SAL e allegati), gli atti del Direttore dei lavori, dall’inizio dei lavori ad oggi (in particolare: ordini di servizio; variazioni delle lavorazioni), gli atti e documenti idonei a rappresentare lo stato dei lavori dall’inizio ad oggi (in particolare: quanto è stato speso nel dettaglio, e come; stato del cronoprogramma).

Sono anni che si cerca di fare luce su un appalto da 5 milioni, a cominciare dalla gara, a finire ai tempi di consegna. Con un’amministrazione dotata di senno e di senso, si sarebbe potuto discutere dei fondi, della loro destinazione, del fatto che i lavori (quando finiranno) lasceranno comunque un impianto vecchio e pieno di problemi di ogni tipo; ma come si fa a discutere nel merito, se da una parte si pongono domande specifiche, e dall’altra si risponde a cantilena con “gli 80 cantieri aperti da Abramo”?

 

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