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Mancuso: ”Il nuovo presidente dell’US Catanzaro è il giudice Fontanazza”

Fumata nera per l’incontro che avrebbe dovuto sancire il passaggio dell’US Catanzaro in mano al gruppo Tallarida.

Sono da poco passate le
22.30, il primo ad uscire dallo studio del dott. Jerace è l’ex presidente
giallorosso Giovanni Mancuso. La prima domanda dei giornalisti presenti, ma
soprattutto dei tifosi accorsi sul posto è più che scontata:
chi è il nuovo presidente dell’US Catanzaro? Secondi vissuti senza
fiato e poi la prima dichiarazione di Mancuso: “Il nuovo presidente dell’US
Catanzaro è il giudice Fontanazza!”. Il peggio, ciò che
ormai, viste anche le dichiarazioni di Salvatore Mancuso rilasciate a UsCatanzaro.net,
sembrava essere un miraggio, è invece accaduto. Tutti gli accordi dei
giorni scorsi, le riunioni convocate, le cifre impazzite e i bilanci sono
andati in fumo in poco più di un’ora e mezza e Mancuso annuncia lo
spettro del fallimento. L’ex presidente, tra il rammarico e la rabbia degli
spettatori di turno, ha poi continuato diffamando i catanzaresi con pesanti
insulti e “dedicandone” qualche altro, sicuramente inopportuno al
sig. Tallarida, accusando lo stesso di non avere alcun soldo da poter offrire
alla causa del Catanzaro Calcio.

Pochi minuti dopo dal
portone, sito nelle vicinanze della Cattedrale, esce Tallarida, tutti si fiondando
contro colui che sarebbe dovuto essere il nuovo presidente. Riportiamo qui
di seguito le più importanti dichiarazioni rilasciate dal rappresentante
della cordata acquirente (Gioele Cavallaro non ha preso parte alla riunione).

“Non è ancora
tutto saltato. Domani abbiamo concordato un incontro per tentare di rimediare.
Di sicuro non voglio più guardare in faccia il sig. Mancuso. Il motivo
per cui è saltato tutto? Noi avevamo un accordo con il dott. Parente:
a lui sarebbe spettato il 51% della società e a me e Cavallaro rispettivamente
il 30% e il 19%. Avevamo firmato un accordo che però nella scorsa riunione
abbiamo dimenticato sul tavolo ed è andato perso. Parente, non volendo
rischiare troppo, ha deciso poco prima della riunione, avvertendoci telefonicamente
che non avrebbe più preso parte all’operazione e che sarebbe spettato
a noi coprire in toto le fidejussioni e gli assegni per i giocatori. Uno sforzo
del genere non è possibile per la nostra cordata, non possiamo accollarci
tutti i debiti, avevamo comunque raggiunto un accordo con cui Mancuso si impegnava
a restare nella maggioranza (il 51% ndr) insieme al dott. Parente. Poi uscito
dal portone ha messo su quel film offendendo me e tutti i tifosi. Non voglio
dare la colpa a nessuno, è venuto a crearsi un episodio che ha fatto
sì che tutto saltasse. Di sicuro c’era e c’è tutta la volontà
da parte mia e di Gioele Cavallaro di concludere la vicenda positivamente.
Io amo il calcio, lui non molto ma qui sarebbe venuto per investire. Sta costruendo
il porto di Badolato e con grandi probabilità avrebbe facilmente ottenuto
gli appalti per la costruzione del porto di Catanzaro Lido, per lo Stadio
Ceravolo e per altre strutture cittadine. A questo punto aspettiamo domani,
prima di tutto farò un comunicato per spiegare meglio tutta la vicenda
e poi ci incontreremo nuovamente con tutti i soci vecchi e nuovi.”

Anche Signifredi (ci sembra
inutile chiamarlo DS) ha espresso la sua opinione in merito svelando i nomi
dei giocatori che sarebbero partiti e che sarebbe giunti in città:
“Sono ancora scosso anch’io. Credo che Tallarida possa dire più
di me. Noi avevamo portato i soldi del nostro 49% in contanti per pagare gli
stipendi ai giocatori invece del 100% successivamente richiesto da Parente
e Mancuso. Il 51% doveva invece secondo accordi precedenti essere versato
da Parente. Io avevo già cominciato a lavorare: sarebbero partiti Milone,
Pastore, Moscelli e Alfieri che hanno chiesto di andarsene, e sarebbero arrivati
Altamura, Cassano, Esposito e Torino. A questo punto credo che tutto questo
non si possa più verificare.”

Le parole più vere
e forse più umane, sono senz’altro quelle di Mimmo Cavallaro, forse
l’unica persona che ha realmente preso a cuore la causa. Ha atteso parecchi
secondi prima di parlare, sul suo volto si leggeva la tristezza: “Sono
amareggiato quanto voi. E’ incredibile ma è andato storto qualcosa.
Pochi minuti fa ho chiamato Gioele Cavallaro, che per l’ennesima volta mi
ha dichiarato che arrivati a questo punto deve ancora pensarci. Il problema
si è presentato in quanto il gruppo Tallarida è giunto qui,
per firmare un contratto, privo dei documenti richiesti e soprattutto senza
nessuna carta che potesse dimostrare la loro solidità economica. Aspettiamo
domani nella speranza che qualcosa si possa aggiustare per il bene del Catanzaro.”

Tirando una somma delle
dichiarazioni rilasciate, la cosa che colpisce è la discordanza tra
le versioni di Cavallaro, Mancuso e Tallarida. Sarebbe stato importante ascoltare
la campana del dott. Parente, che purtroppo è salito subito in macchina
per andare via appena uscito dalla sede del dott. Jerace. Ognuno si accusa
a vicenda, e a perdere è sempre il Catanzaro. A circa 72 ore dalla
chiusura del calciomercato ancora l’ago della bilancia rimane immobile e il
fallimento sembra purtroppo prossimo. Domani i calciatori, già fortemente
preoccupati nei giorni scorsi, potrebbero intraprendere qualche altra iniziativa
di protesta e qualcuno potrebbe fuggire a gambe levate da Catanzaro mettendo
in mora la società.

Nell’attesa non ci resta
che stringere le mani e pregare.

mas. raf.

Autore

Massimiliano Raffaele

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