Bar Mangialavori

Urge decidere

Scritto da Redazione
Settimana decisiva per prendere decisioni che non possono essere più procrastinate
 

Il Catanzaro si ritira da Melfi a mani vuote e con una graduatoria che lo vede posizionarsi esattamente al centro della classifica. Si rischia l’apatia tra l’attesa degli output del Dirty Soccer, del mercato di riparazione che inevitabilmente fa capolino e la società che dovrà decidere in merito al proprio futuro.

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Non c’è più tempo e non tanto per il mercato di riparazione che ci dirà quali sono le decisioni definitive di Giuseppe Cosentino, quanto perché se il presidente ha intenzione di pianificare una stagione 2016/2017 importante, dovrà iniziare a costruire sin da subito, salvando le cose buone di questo primo scorcio di campionato (conferma di Erra per esempio).

Il mister di origini salernitane ha dimostrato di essere un tecnico preparato che è riuscito a dare un gioco ed una personalità a uomini che, prima del suo arrivo, avevano disputato un inizio stagione da film horror. Lo stesso in sede di intervista si è detto felice di una sua eventuale conferma per il prossimo campionato. Donnarumma stesso ha lavorato con un budget volutamente ridimensionato rispetto allo scorso torneo.

Il Nicola Ceravolo non vede ancora conclusi i lavori di restauro. La sponsorship che sposa la causa giallorossa è numericamente insufficiente e non incoraggia la proprietà. Non parliamo poi degli ambienti politici. E’ il classico cane che si morde la coda e la cosa assurda è che non si vuol comprendere che a farne le spese sono tutti, dagli attori agli spettatori di questa situazione.

Come sempre ci si affanna più a cercare le colpe e le responsabilità a creare conflitti sul nulla, perché un Catanzaro in Lega Pro non giova a nessuno: a chi investe un patrimonio in una categoria che non apporta alcun benefit, a chi ricopre ruoli politici che non può avvantaggiarsi di empatie elettorali per aver fatto questo o quello (eventualmente pur non avendo fatto nulla), alla tifoseria delusa che guarda alle altre realtà regionali che con investimenti minori ma una programmazione oculata e professionale hanno chances per calcare “A”ltri palcoscenici a pochi chilometri di distanza. Se è difficile in questa situazione attirare sponsor alla causa giallorossa, cosa accadrà se il prossimo anno ci sarà un competitor a pochi chilometri di distanza nella massima serie?

I soldi nel calcio sono importanti ma non sono tutto e cosa più importante non garantiscono le vittorie dei campionati. Credo che Catanzaro oramai lo abbia imparato dopo tutti i ceffoni rimediati! Il futuro bisogna costruirlo da subito e da subito si dovrebbero destare coloro che ricoprendo importanti ruoli istituzionali dicono che il calcio a Catanzaro non è il solo sport che si pratica, dimenticando che il calcio da sempre è stato e lo è tutt’oggi, il vero e proprio core business della comunità del Capoluogo di Regione. Non ci vuole la scienza per comprenderlo.

Costruire soprattutto in una situazione e in un contesto di profonda crisi economica come quello attuale, paradossalmente porterebbe a risultati ancora più evidenti (andare a vedere, oltre ai mostri sacri, chi sta in serie A). Ma per “costruire” ci vogliono: a) una proprietà strutturata e con la volontà di farlo; b) i soldi necessari; c) un progetto reale e pianificato da professionisti veri che se ne assumano la responsabilità; d) un contesto politico amministrativo che non intralci e che al contrario “sponsorizzi” con i fatti il progetto; e) organi di informazione locali collaborativi; f) un Popolo partecipativo che sia un tutt’uno.

I risultati gioverebbero a tutti: alla proprietà che solo con i proventi TV e con una sponsorship che conferirebbe un quantum proporzionale allo scenario, vedrebbe alleggerire il peso economico per poi guadagnare esponenzialmente; ai professionisti che hanno partorito il progetto che dovrebbero occuparsi del prosieguo e della corretta attuazione e sviluppo dello stesso; alla classe politica che potrebbe “rinfacciarlo” nelle varie kermesse elettorali; ai giornalisti ai tifosi e a tutte le attività locali.

Nicola Ceravolo lo aveva compreso. E che nessuno venga a dirmi che erano altri tempi e così via dicendo. Alibi di comodo. Erano tempi per certi versi molto più problematici e con i mezzi di allora per rifare il Ceravolo ci misero pochi mesi e non un’eternità! E sarebbero stati “altri tempi”?

Basta! Ci siamo scocciati di sentire di chi è la colpa e di fare gli Sherlock Holmes. Abbiamo bisogno di fatti e di chiarezza da parte di tutti.

Il commento di cui sopra sarebbe stato lo stesso anche nel caso in cui Grandi e compagni avessero conquistato i tre punti a Melfi e l’ex Masini non avesse realizzato il gol insieme al nuovo acquisto melfese provenienza Avellino, Soumaré (in tribuna anche il DS biancoverde), che ha siglato il definitivo 2-0.

Restiamo dunque in attesa degli esisti di questo benedetto processo Dirty Soccer per comprendere quale sia il futuro (prossimo e non solo) del sodalizio giallorosso. Urge però prendere decisioni serie e definitive orfane di retromarce, urge che al termine dei cinquantotto giorni sbandierati dall’assessore allo sport catanzarese, seguano i fatti.

Meglio tacere e non avventurarsi in promesse se le stesse rischiano di non essere (per la straennesima volta) rispettate. Ma noi vogliamo crederci, vogliamo credere che le prese per i fondelli siano finite. La speranza (almeno che non ci tassino anche quella) non costa nulla.

Forse i “perché” che molti ingenuamente si pongono (mi pongo) trovano le proprie risposte nei meandri contorti delle invidie, dei narcisismi eccessivi, dei ragionamenti tortuosi, degli infruttuosi muro contro muro, degli interessi palesi o taciuti, dei vorrei ma non posso e dei sottuttisti che soffocano il capoluogo, un tempo faro di un’intera Regione, oggi (ahinoi) esempio da non imitare.

Chi scrive (da uomo libero) non si arrenderà, così come non si dovrà arrendere chi ama realmente le Aquile giallorosse. Avanti Catanzaro!

 

Giuseppe Mangialavori

Autore

Redazione

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15 Commenti

  • Arrendersi mai, anche se tantissimi tifosi del Magico Catanzaro e catanzaresi lo ha fatto ormai da tanti anni per i motivi che tu Giuseppe hai citato. Io ai me vivo lontano e neanche al nord posso più vederlo giocare il mio Catanzaro per colpe altrui che vorrei tanto sapere perché, visto che neanche con un presidente facoltoso si riesce a mettere le cose a posto e questo fa male non solo a me, ma a tantissimi tifosi sparsi al nord. Serve vincere per rivedere la marea giallorossa invadere gli stadi d’Italia come una volta e non prendere per il culo coloro che ormai si sono rassegnati a vivere ciò con dolore infinito.

  • Quando perdiamo, il più "loquace" e veloce a commentare è sempre la "Pigula" che gonfia il petto e si vanta di essere grande conoscitore di calcio salvo poi guardare la classifica, e constatare che essendo al centro della graduatoria, si sta conseguendo quello che era stato programmato ad inizio stagione, cioé salvezza tranquilla.<br />
    Ed allora, di cosa stai parlando? incompetente che non sei altro.<br />
    Dovrai rosicare ancora parecchio, perchè il tuo veleno sarà letale, ma per te.<br />
    PI GU LA

  • Concordo con l’amico tifoso manitu.<br />
    Le SUPER PIGOLE si sono fatti sotto con super velocità. <br />
    Forza Presidente non mollare, solo contro tutti.<br />
    Tranne i veri tifosi che ancora siamo in Tanti.<br />
    Forza GiallorossI e Forza Cosentino, TUTTI UNITI.

  • Condivido quello che affermi, però mi sembra che molti stanno facendo una tragedia per una sconfitta che ci stava (dopo la pausa e una lunga serie di risultati positivi) e il CZ non ha giocato malissimo, spero che venga presto confermato l’allenatore ed acquistati quei 3 elementi che completerebbero una rosa che a me piace.<br />
    Forza ragazzi!!!!!!!!

  • Tutti per il Catanzaro tutti col presidente! Però un segno di chiarezza sarebbe necessario, non si può programmare niente senza allenatore e con giocatori in prestito…

  • Concordo con paolcz, un pò di chiarezza ci vuole. Il nostro amato Presidente deve farci capire cosa vuole EFFETTIVAMENTE fare. Questa campagna acquisti di gennaio penso che sarà la vera cartina al tornasole delle vere intenzioni di Cosentino.

  • Premessi i ringraziamenti per chi dedica il proprio tempo a leggere le opinioni del sottoscritto, mi sembra corretto specificare quanto segue. Chi scrive, chi ha scritto e scriverà lo fa nella massima libertà e serenità e soprattutto nel rispetto dei lettori e dei soggetti coinvolti. Non ci si pone il problema di essere contro o a favore di qualcuno in quanto da soggetti liberi non si agisce strumentalmente al raggiungimento di un obiettivo personale (per fortuna non ne ho la necessità e non l’ho mai fatto). <br />
    Non si scrive (parla) per andare contro o a favore dunque ma per riflettere insieme, per (eventualmente e possibilmente) costruire, confrontarsi e crescere soprattutto grazie al dissenso ricevuto purché sia espresso nel rispetto dei canoni base della buona educazione (pur ringraziando per i consensi che sono sempre bene accetti).<br />
    Sputare non porta a nulla, proporre sì. Offendere è sempre un boomerang, confrontarsi aiuta a crescere. Non sono un “buonista”, sono un estremista ma sereno realista. Non amo i moderati né in politica né nelle analisi. Quanto sopra perché molto spesso la moderazione si sostanzia in cerchiobottismo. Essere educati non significa essere moderati, significa rispettare chi la pensa diversamente da te. La decisione nell’esprimere fermamente le proprie idee non manca e non mancherà giammai. Grazie ancora<br />
    Giuseppe Mangialavori<br />

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