Le foto del venerdì della nostra Catanzaro

Un tour settimanale della nostra città, da S.Elia al quartiere Lido, raccontiamo ciò che i nostri occhi vedono
 
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Nell’ultimo triennio c’è stato un «incremento progressivo della pressione fiscale» comunale, a scriverlo è la Corte dei Conti nella relazione sulla finanza locale.

Imu, Tari, Tasi, sono ad esempio quelle tasse dovute per i servizi che ogni comune destina ai cittadini.
Ogni Comune che si rispetti programma le proprie entrate e facendo cassa può assicurare la riduzione delle tasse e fornire quei servizi essenziali che nella nostra città sarebbero i benvenuti.

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Navigando su internet e sfogliando l’edizione vibonese della Gazzetta del Sud, ci siamo imbattuti in alcuni articoli che raccontano ciò che succede nella vicina Vibo Valentia, a 70 Km circa da Catanzaro.

L’amministrazione guidata dal sindaco Elio Costa, ha provveduto a rimuovere tutti i pannelli pubblicitari abusivi.
Siamo stati curiosi e sempre attraverso il web con una semplice ricerca abbiamo voluto vedere cosa accade nella nostra amata Catanzaro. 
Abbiamo letto che qualche interrogazione sull’impiantistica pubblicitaria esiste.

Si chiede di sapere quanto incassa e quanto ha incassato Palazzo De Nobili da queste attività che ricadono sul territorio comunale. Si chiede, inoltre, se c’è una programmazione in materia e se c’è la lotta all’abusivismo ove fosse riscontrato.

Risposte purtroppo non ne abbiamo trovato. Rammentiamo che chi svolge l’attività della cartellonistica pubblicitaria, dovrebbe essere soggetto al pagamento sia di un’imposta comunale sulla pubblicità sia a titolo di occupazione per occupazione del suolo pubblico.

Da S.Elia al quartiere di Catanzaro Marina di cartelloni 6X3 (vanno di moda adesso anche quelli per gli auguri, i compleanni e i lutti) e di ogni misura, di pannelli pubblicitari luminosi e di pubblicità itinerante (le cosiddette vele) ne contiamo una miriade.

Premesso che si potrebbero incassare, secondo quanto stimato da chi ha presentato le interrogazioni di cui sopra, circa un milione e mezzo di euro, non sarebbe buona cosa attuare (se esiste) un regolamento e riscuotere il dovuto?

I cittadini catanzaresi sarebbero sicuramente contenti di pagare le tasse con piacere e per giunta ridotte perché il Comune ha più risorse, e sarebbero ancor più felici se tutti pagassero i servizi che ricadono sul territorio comunale.

Per il momento guardando alla città di Vibo, come dice il proverbio “L’erba del vicino è sempre più verde” calza a pennello almeno su questo argomento riferito all’impiantistica pubblicitaria.

Ora non ci tocca che aspettare Catanzaro.

Salvatore Ferragina

 

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Autore

Redazione

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