Consiglio, arriva la manovra “preconfezionata”

Domani l’Aula approverà il bilancio pluriennale e la legge di stabilità. Ballano più di 5 miliardi, ma i fondi “liberati” ammontano a soli 700 milioni. E anche quelli sono già impegnati. Stop agli emendamenti
 
 

Una manovra imponente quanto rigida. Domani il consiglio regionale approverà senza troppi patemi il bilancio 2016-2018, la legge di stabilità 2016 e il Dpef, ma non ci saranno margini d’azione per emendamenti o variazioni di spesa. Sarà, insomma, una manovra fortemente “ingessata”, che movimenterà la bellezza di 5,4 miliardi, di cui solo 700 milioni (cioè il 13% delle fondi) saranno liberi da vincoli e quindi soggetti alle decisioni autonome della Regione, dunque della giunta Oliverio.

NESSUNA MANOVRA È comunque improbabile che il Consiglio riesca a orientare scelte e finanziamenti. Anche le “risorse liberate” sono in realtà già impegnate e destinate, soprattutto, a tamponare le mille emergenze calabresi e gli stipendi dei dipendenti dei tanti enti strumentali della Regione (alcuni dei quali sono veri e propri carrozzoni). Circa 126 milioni andranno a coprire le spese per il personale della giunta regionale, compresi i fondi per il personale proveniente dalle Province. Altri 21,6 serviranno per l’acquisizione di beni e servizi, mentre 58 milioni serviranno per il funzionamento del consiglio regionale, comprese le spese per il personale.
Circa 83 milioni verranno stanziati per la copertura delle rate di ammortamento dei mutui contratti, altri 28,3 per far fronte ai contributi agli enti locali per mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche.

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ENTI REGIONALI Buone notizie per i “malati di sangue infetto”, persone che hanno contratto virus debilitanti in seguito a trasfusioni negli ospedali pubblici. Per loro la Regione ha iscritto a bilancio 8 milioni, che serviranno a pagare i ratei bimensili arretrati, ai sensi della legge 210. Poco meno di 120 milioni saranno trasferiti agli enti sub-regionali (77 per Calabria Verde; 34 per Arsac; 3 per Arcea; 0,8 per Calabria Lavoro; 0,7 per la Fondazione Terina; 0,2 per i Parchi regionali). Altri 49 milioni verranno invece utilizzati a favore del precariato “storico” della regione (lsu-lpu, ultracinquantenni espulsi dal Mdl, ex Why not). Solo 21 milioni andranno a finanziare i settori “sensibili”, ovvero diritto allo studio, protezione civile, politiche sociali). Altri 25 costituiranno la quota regionale per il trasporto pubblico locale.
In uno scenario del genere, dove i (pochi) fondi a disposizione sono vincolati in partenza, è del tutto inverosimile che gli emendamenti (di maggioranza e di opposizione) presentati in assemblea possano essere accolti dalla giunta. La manovra è preconfezionata. E il Consiglio non può farci niente.

corcal

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Redazione

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