Abramo pensa al complotto. E porta le carte in Procura

Dopo il servizio del Corriere della Calabria sul rischio di concorsi pilotati, il sindaco di Catanzaro annuncia la consegna di un dossier su appalti e rotazione dei dirigenti. «Chiederò l’apertura di un’indagine, qualcuno vuole mandarmi a casa»
 
Sergio Abramo
 

Forse sollecitato da quanto pubblicato dal Corriere della Calabria questa mattina, il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, poche ore dopo ha comunicato, tramite una nota diramata dall’ufficio stampa del Comune, che lunedì 21 dicembre si recherà in Procura per consegnare al procuratore generale Raffaele Mazzotta un dossier su appalti, concorsi e rotazione dei dirigenti chiedendo l’apertura di una o più indagini qualora si riscontassero degli illeciti. 

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«La città ha il diritto di sapere se c’è in atto una manovra sleale per delegittimare l’amministrazione in carica e mandarla a casa o se ci sono stati abusi, illegittimità ed errori nelle pratiche amministrative – scrive il primo cittadino –. Chiederò al procuratore generale Mazzotta di aprire un’indagine a tutto campo su ciò che sta accadendo al Comune, in maniera che l’opinione pubblica possa al più presto sapere se siamo in presenza di speculazioni indegne, come io ritengo, oppure se effettivamente l’amministrazione si è macchiata di comportamenti illegittimi.

Evidentemente, c’è qualcuno che ha interesse di mandarmi a casa anticipatamente e di impedirmi di raccogliere i risultati che i cittadini cominciano a vedere: l’inversione di tendenza nel centro storico, il grande investimento su Catanzaro Lido, molte opere pubbliche sul punto di essere completate, il risveglio culturale, l’avvio della differenziata porta a porta. C’è necessità di bloccare la macchina del fango e questo può farlo solo la magistratura con la sua autorevolezza».

APPALTI E DICHIARAZIONI «In particolare – si legge ancora nella nota –, il primo cittadino chiederà di promuovere un’inchiesta su tutti gli appalti, acquisendo anche le dichiarazioni fatte in aula da alcuni consiglieri, sulle procedure concorsuali, sulla rotazione dei dirigenti, sulle pressioni che alcuni dirigenti e funzionari hanno ufficialmente lamentato di subire. «Fornirò tutto al procuratore Mazzotta.

Anche se su queste vicende non esiste alcuna denuncia ufficiale, se non generici interventi in aula e sulla stampa, ritengo doveroso che la magistratura indaghi a fondo, passando sotto la lente d’ingrandimento tutte le pratiche, di tutti i settori dell’amministrazione.

Non c’è solo la necessità di appurare la trasparenza e la correttezza degli atti amministrativi, ma anche quella di accertare se nel comportamento di chi sta tentando di delegittimare l’amministrazione possono configurarsi eventuali reati.

L’amministrazione che in soli tre anni ha risanato i conti dell’ente, che è rientrata nel patto di stabilità, che ha bonificato le partecipate, che è stata costretta a dipanare intricate pratiche oggetto di inchieste giudiziarie, che ha operato risparmi importanti sui servizi, che ha rimesso in moto la macchina delle opere pubbliche, non merita, a mio parere, tutto questo. Confido molto sull’operato della magistratura, l’istituzione in cui l’opinione pubblica ripone immutata fiducia, per fare chiarezza e mettere fine alla campagna di delegittimazione. A casa, se lo decideranno, potranno mandarmi solo i cittadini».

corcal – ale. tar.

 

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Redazione

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1 Commento

  • pagliaccio, posta le dichiarazioni sul Ceravolo, posta la foto in gita con gli amici della ditta prima dell’appalto….vergogna, a casa senza se e senza ma

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