Intervistiamo

Le foto del venerdì della nostra Catanzaro

Un tour settimanale sulla nostra città, dal quartiere S.Elia al quartiere Lido, raccontiamo ciò che i nostri occhi vedono

cem1

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Risaliamo la città e proseguiamo con la nostra rubrica settimanale a segnalare un qualcosa, sperando che qualcuno colga l’assist e faccia goal (usiamo un termine calcistico) per cercare di rendere migliore la nostra Catanzaro.

Ads336x280

Per accedere nel centro storico di Catanzaro e per uscirvi, bisogna percorrere la principale arteria di collegamento della città, che è Viale De Filippis, che rappresenta il primo biglietto da visita per chi arriva nel capoluogo. 

Non vogliamo occuparci dei problemi della strada, nota per la sua pericolosa soprattutto quando piove, oppure, della non cura particolare del verde, per una via d’accesso che migliaia di cittadini percorrono giornalmente.

Questa settimana vogliamo porre l’attenzione sull”ex cementificio ITALCEMENTI, situato proprio nel Rione De Filippis e visibile percorrendo le vie adiacenti, che costeggiano il popoloso quartiere catanzarese.

L’enorme capannone si scorge anche (alzando gli occhi) percorrendo la strada del Sansinato in direzione Catanzaro.

L’ex cementificio è tornato di recente alla ribalta della cronaca per via delle iniziative di sensibilizzazione dell’associazione “Zampa verde” e delle richieste di interventi all’ARPACAL e al Comune da parte dei Consiglieri comunali Giglio e Capellupo.

La struttura – imponente nelle dimensioni – faceva parte del complesso ITALCEMENTI, chiuso intorno alla metà degli anni ’80, la cui parte di Catanzaro Sala (collegata anche alle Ferrovie della Calabria, allora Calabro-Lucane) è stata da pochi anni demolita.

Il complesso di Rione De Filippis, invece, è caduto inspiegabilmente (non è una novità a Catanzaro) nel dimenticatoio, e non è stato più considerato nonostante la grandezza della struttura e la vicinanza ai condomìni del quartiere.

Nel corso degli anni tutta l’area (che è di proprietà privata, e a cui sono collegati altri 3 capannoni a valle) è scivolata nel degrado, diventando discarica di ingombranti e luogo di incontri notturni e diurni, e preoccupa per la considerevole presenza di fibrocemento.

È evidente, all’esterno, la presenza di molte lastre di amianto giacenti a terra, che costituiscono pericolo a causa della diffusione di fibre nell’aria, mentre all’interno la maggior parte della struttura è in cemento armato ancora in perfette condizioni, più strutture minori sempre in fibrocemento.
Le varie Amministrazioni hanno, nel corso degli altri, cercato di imporre alla proprietà, secondo legge, di procedere alla messa in sicurezza dell’area, ma per ora senza effetto.

Noi crediamo che si può e si deve fare assolutamente qualcosa.

Le idee non sono poi così difficili da realizzarsi; un’area verde attrezzata, un parco giochi, insomma un qualcosa che riqualifichi l’area e che possa diventare uno spazio pubblico, inteso come bene comune, un termine che a Catanzaro sembra essere finito nel dimenticatoio, come l’ex cementificio, nostro malgrado.

Salvatore Ferragina

cem2 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cem4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cem5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

cem3

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore

Salvatore Ferragina

Scrivi un commento