Processo Perseo, tutti colpevoli

Sono 21 le condanne inflitte dal Tribunale di Lamezia Terme ai presunti esponenti del clan Giampà. La pena più alta (16 anni) per Antonio Curcio. Tre anni all’avvocato Giovanni Scaramuzzino. Il pm: «Sentenza storica»
 
La lettura della sentenza
 

Tutti condannati gli imputati del processo Perseo che si è svolto con rito ordinario davanti al tribunale, in assetto collegiale, di Lamezia Terme. Ventuno sono state le condanne inflitte ai presunti affiliati alla cosca Giampà di Lamezia Terme per un totale di oltre 176 anni di carcere.

Ads336x280

Non ha esitato a definirla una «sentenza storica» il sostituto procuratore della Dda Elio Romano che ha portato avanti l’accusa. 
Al netto delle condanne comminate, rispetto alle pene richieste, ha dimostrato di reggere pienamente l’impianto accusatorio nonostante in più occasioni le difese abbiano cercato di smontare la credibilità e la fondatezza delle accuse nate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia quali Angelo Torcasio, il reggente della cosca Giuseppe Giampà, Egidio Muraca, e il killer del clan Francesco Vasile. Più volte è stato attaccato quello che, nell’ultima arringa del processo, l’avvocato Pino Zofrea non ha esitato a definire «il fenomeno del pentitismo». Un fenomeno che sembrava non avere gambe solide a giudicare dalle numerose assoluzioni della sentenza formulata, in abbreviato, dal gup di Catanzaro Giuseppe Perri che nelle sue motivazioni, in più occasioni, ha puntato il dito contro le contraddizioni di alcune testimonianze dei collaboratori.
L’accusa ha retto anche nonostante la reticenza di diversi imprenditori e commercianti – sentiti in aula quali persone offese dagli atti estorsivi della cosca – e i loro “non ricordo”.

Un fenomeno che indusse il pm a scrivere nella sua memoria/requisitoria che quella di Lamezia Terme è una collettività impotente che «versa da anni in quello stato di soggezione e succubanza psicologica tipico dei territori sostanzialmente dominati dal potere mafioso, di cui abbiamo avito chiara conferma e riprova anche qui in aula nel corso dell’istruttoria dibattimentale».

Agli occhi del collegio giudicante presieduto dal giudice Fontanazza il verdetto è stato il seguente: Andrea Crapella 9 anni di reclusione (chiesti 8 anni e 8 mesi);  Giuseppe Grutteria 13 anni (chiesti 13 anni);  Antonio Curcio 16 anni (chiesti 21 anni);  Antonio De Vito 15 anni (chiesti 14 anni); Franco Trovato 12 anni (chiesti 15 anni); Antonio Donato 10 anni (chiesti 14 ani);  Fausto Gullo 8 anni (chiesti 14 anni); Giuseppe Notarianni 9 anni (chiesti 11 anni e 9 mesi);  Michele Muraca 6 anni e 6 mesi (chiesti 6 anni e 8 mesi);  Vincenzo Perri 9 anni (chiesti 6 anni e 8 mesi); Domenico Curcio 6 anni (chiesti 7 anni e 9 mesi); Giancarlo Chirumbolo 6 anni (chiesti 8 anni); Giovanni Scaramuzzino 3 anni più cinque anni di interdizione dai pubblici uffici (chiesti 12 anni); Carlo Curcio Petronio 4 anni (chiesti 6 anni); Antonio Notarianni 7 anni (chiesti 9 anni e 6 mesi); Antonio Voci 10 anni (chiesti 11 anni); Eric Voci 5 anni e due mesi anni (chiesti 7 anni); Vincenzo Arcieri 12 anni (chiesti 16 anni); Pino Scalise 4 anni, non è stata riconosciuta l’aggravante mafiosa, (chiesti 10 anni e 8 mesi); Davide Giampà 7 anni (chiesti 9 anni e 6 mesi); Carmen Bonafè 5 anni (chiesti 6 anni).
Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, truffa alle assicurazioni aggravata dal metodo mafioso e reimpiego di fondi di provenienza illecita.

La corte, inoltre, ha condannato gli affiliati al clan a risarcire con 100mila euro il comune di Lamezia Terme e l’associazione antiracket lametina e quella nazionale con 20mila euro ciascuno.

Agli imprenditori costituti parte civile spettano 5000 euro.

Dopo la pronuncia della sentenza non sono mancate le urla e le proteste da parte dei familiari degli imputati. “Togliete quella scritta – hanno detto rivolti alla dicitura “La legge è uguale per tutti” – non serve a niente”.

Alessia Truzzolillo – corcal

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento